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 Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte

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pier

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MessaggioTitolo: Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeLun Mag 26, 2008 9:57 am

ANSA) - ROMA, 26 MAG -La sonda Phoenix si e' posata sul suolo di Marte dopo un viaggio di 680 mln di km cominciato con il lancio da Cape Canaveral nell'agosto 2007. Lo ha annunciato la Cnn che ha seguito le delicate fasi dell'atterraggio collegata in diretta con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa a Pasadena, in California. La speranza degli scienziati, per questa missione da 420 mln di dollari, e' che possa essere rilevato del ghiaccio, da cui deriverebbe la possibilita' di rintracciare
http://notizie.alice.it/notizie/scienze_e_tecnologie/2008/05_maggio/26/spazio_sonda_phoenix_su_marte,14925904.html?pmk=rss

Pier
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marco_dp




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MessaggioTitolo: Impronta Yeti su Marte   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeLun Giu 02, 2008 11:05 am

Ue' ragazzi,
avete visto che su marte c'e' l'impronta di uno Yeti ?
Lo dice anche la nasa !!

http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/news/phoenix-20080601.html
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pier

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MessaggioTitolo: Re: Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeLun Giu 02, 2008 5:07 pm

marco_dp ha scritto:
Ue' ragazzi,
avete visto che su marte c'e' l'impronta di uno Yeti ?
Lo dice anche la nasa !!

http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/news/phoenix-20080601.html
L'impronta a quanto pare è stata prodotta dalla" la piccola benna mordente di Phoenix, la parte finale del braccio meccanico che tocca timidamente il terreno per un primo contatto e, subito, lascia una traccia più chiara nei punti di pressione".
Pare inotre che ci sia la presenza di ghiaccio a pochi centimeri dal suolo . Troveranno segni di vita?
Pier
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/06/marte-riflessi-ghiaccio.shtml?uuid=5826f5e0-309b-11dd-8bf2-00000e251029&DocRulesView=Libero
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pier

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MessaggioTitolo: Marte: sonda Phoenix trova suolo compatibile con vita   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeVen Giu 27, 2008 4:59 pm

Da : http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=70955&rubrica=15 del 27.06.08 07:31

Gli esami preliminari dei primi campioni di suolo marziano analizzati dalla sonda Phoenix sembrano mostrare l'esistenza di tutti i requisiti necessari per sostenere la vita, hanno annunciato oggi gli scienziati della Nasa responsabili della missione.

Le analisi del suolo raccolto dal braccio meccanico della sonda mostrano un'alta presenza di sostanze alcaline.

"Abbiamo trovato ciò che sembrano essere i requisiti, cioé le sostanze nutrienti per sostenere la vita nel passato, nel presente o nel futuro", ha dichiarato lo scienziato Sam Kounaves.

Questo non significa che esista la prova della esistenza in passato di vita sul Pianeta Rosso.

"E' il tipo di suolo che potrebbe essere trovato nel vostro giardino, ricco cioé di sostanze alcaline - ha detto lo scienziato - E' un suolo dove potrebbero crescere degli asparagi. Sono dati molto eccitanti per noi".

La sonda Phoenix è giunta su Marte il 25 maggio scorso dopo un viaggio di dieci mesi nello spazio.


Mi aspetto che le notizie preannunciate siano veramente interessanti ed "eccitanti ".
Intanto è già stato trovato il ghiaccio a pochi cm. sotto la superfice del suolo , proprio ove è posata la sonda Phoenix .

Pier/Vayu
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pier

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MessaggioTitolo: Re: Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeLun Ago 04, 2008 3:03 pm

pier ha scritto:
Da : http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=70955&rubrica=15 del 27.06.08 07:31

Gli esami preliminari dei primi campioni di suolo marziano analizzati dalla sonda Phoenix sembrano mostrare l'esistenza di tutti i requisiti necessari per sostenere la vita, hanno annunciato oggi gli scienziati della Nasa responsabili della missione.

Le analisi del suolo raccolto dal braccio meccanico della sonda mostrano un'alta presenza di sostanze alcaline.

"Abbiamo trovato ciò che sembrano essere i requisiti, cioé le sostanze nutrienti per sostenere la vita nel passato, nel presente o nel futuro", ha dichiarato lo scienziato Sam Kounaves.

Questo non significa che esista la prova della esistenza in passato di vita sul Pianeta Rosso.

"E' il tipo di suolo che potrebbe essere trovato nel vostro giardino, ricco cioé di sostanze alcaline - ha detto lo scienziato - E' un suolo dove potrebbero crescere degli asparagi. Sono dati molto eccitanti per noi".

La sonda Phoenix è giunta su Marte il 25 maggio scorso dopo un viaggio di dieci mesi nello spazio.


Mi aspetto che le notizie preannunciate siano veramente interessanti ed "eccitanti ".
Intanto è già stato trovato il ghiaccio a pochi cm. sotto la superfice del suolo , proprio ove è posata la sonda Phoenix .

Pier/Vayu

sabato 2 agosto 2008
Phoenix – Sol 65, 66.
La Casa Bianca informata sulla potenziale vita su Marte.

La Casa Bianca è stata informata dalla NASA sui metodi per fare un annuncio sulle principali scoperte effettuate da Phoenix che confermano la “possibilità di vita” su Marte.
Le fonti affermano che i nuovi dati provenienti dal circolo polare Marziano non indicano la scoperta diretta di vita presente o passata sul Pianeta Rosso, ma la presenza dei parametri in relazione all’“abitabilità” di Marte, cioè il potenziale del pianeta di supportare la vita.
I dati sarebbero molto più complessi dei risultati presentati nella conferenza stampa che la NASA ha tenuto il 31 luglio, quando è stata confermata la presenza dell’acqua.
Tutti i mass-media mondiali hanno dato grande rilievo alla prova della presenza dell’acqua che però non è stata una sorpresa per i ricercatori. “È già la terza o la quarta volta che scopriamo l’acqua su Marte”, ha detto un componente del team scherzando sul baccano mediatico nato intorno all’annuncio. In realtà, ha aggiunto, gli altri dati non ancora discussi apertamente sono ben più “provocatori”.
Di fatto il team scientifico del MECA e del laboratorio “umido” (Wet-Chemistry Instrument) al Jet Propulsion Laboratory è stato tenuto fuori dalla conferenza del 31 luglio. L’obiettivo era quello di evitare che venissero poste domande che avrebbero rivelato informazioni prima che la NASA fosse pronta a diffonderle.
L’ufficio del Consiglio Scientifico Presidenziale dell’amministrazione Bush, è comunque stato informato sulle nuove notizie che la NASA spera di rivelare entro metà agosto, anche se è probabile che questi annunci non giungano prima di settembre, per permettere ulteriori analisi. Tutto questo dipende dai risultati che giungeranno dalle analisi ancora in corso nei forni TEGA e nei laboratori chimici MECA.
Gli scienziati di Phoenix hanno sempre affermato, fin dall’inizio della missione, che gli strumenti di bordo non possono rilevare direttamente la vita presente o passata.
I due microscopi del MECA avrebbero però la risoluzione necessaria per rilevare dei batteri che significherebbero vita. Pare comunque che non siano stati “visti” batteri.
La pala del braccio è anche riuscita a inserire la miscela ghiaccio/suolo nel forno TEGA dopo che i primi due tentativi erano falliti perché i campioni avevano aderito alla pala di scavo e non erano scesi nello strumento. L’analisi di quel saggio è ancora in corso, ma i primi risultati evidenziano l’1% di ghiaccio e il 99% di suolo.
Come atteso, lo strumento ha rilevato immediatamente l’idrogeno e l’ossigeno che indicavano l’acqua. Il carico elettrico è anche aumentato inizialmente, chiara evidenza che il ghiaccio stava fondendo.
William Boynton, ricercatore della University of Arizona ha detto: “Il fatto che TEGA inizi ad analizzare dei campioni di ghiaccio fa partire i tappi allo spumante. Abbiamo ‘assaggiato’ l’acqua ed ha un ottimo gusto”.
Prima del lancio, alcune fonti online indicavano la possibilità che il TEGA potesse trovare evidenze organiche di vita passata.
Sia Boynton che Peter Smith, che attualmente comandano la missione, dicono che non è propriamente vero, anche se i dati organici provenienti dal TEGA potrebbero stimolare grandi discussioni sulla presenza di vita.
Deve ancora essere trovata la sostanza organica, ma ci sono ancora diversi forni disponibili nel TEGA per queste scoperte.
La stampa cita la presenza di ghiaccio d’acqua come una grande scoperta, ma era totalmente prevista dal team scientifico. Invece i dati combinati fra il MECA e il TEGA rendono sempre più convincente la soluzione dell’enigma della vita.
La chiave di volta sta nel legame fra acqua e suolo e soprattutto nel modo in cui si correlano fra loro. Non nella presenza dell’acqua che a questo stadio della missione è data per scontata.
L’unica analisi eseguita dal MECA che è stata divulgata, la prima di quattro possibili, ha dimostrato che il suolo è molto simile a quello terrestre e che quindi potrebbe supportare la vita.
La cosa più intrigante è che il MECA ha scoperto il fatto più eclatante della missione, appunto la natura del terreno, e la NASA con la University of Arizona hanno adeguatamente evitato che informazioni potessero provenire dalle possibili scoperte scaturite dal secondo test del MECA stesso, quando venne caricato con ghiaccio e suolo e venne mescolato con acqua terrestre.

Fonte: Aviation Week & Space Technology.
Pier/Vayu
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MessaggioTitolo: Re: Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte   Spazio, sonda Phoenix si posa su Marte Icon_minitimeLun Nov 24, 2008 11:01 am

La sonda Phoenix è morta definitivamente dopo aver sperato che potesse riprendersi ma i pannelli solari non ricevevano più energia solare e le tempeste di sabbia oscuravano ulteriormente il cielo.

Marte: Phoenix non risponde più
La Nasa ha decretato la sua morte, anche se per qualche settimana tenterà di ascoltare eventuali segnali

Il braccio robot di Phoenix e il suolo di Marte (da Nasa)
Phoenix, il robot della Nasa parcheggiato al polo Nord marziano è morto. L’ultimo segnale arrivato al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) a Pasadena, da dove governavano la sua vita, risale al 2 novembre. Da allora è stato un continuo tentativo di ripresa di contatto, ma invano: il robot è rimasto inesorabilmente silenzioso. A questo punto la Nasa ha decretato la sua morte anche se per qualche settimana tenterà ogni tanto di ascoltare eventuali segnali.

Non c’è però alcuna speranza. Lo avevano previsto e anzi l’agonia iniziata qualche settimana fa è stata più corta del previsto. Allora avevano avviato delle operazioni spegnendo alcuni sistemi di riscaldamento del robot indispensabili per tenere in funzione gli strumenti nell’intento di prolungare la sua vita sia pure limitandone l’attività. Al Jpl dovevano infatti fare i conti con la poca energia trasmessa dal Sole e che pioveva a fatica sulle celle solari di Phoenix. Perché nella zona in cui si trovava era ormai arrivato l’autunno, l’astro era basso sull’orizzonte e una tempesta quasi continua di sabbia e polvere oscurava ancor di più il cielo. Risultato: poca luce sui pannelli solari e quindi poca energia a disposizione; anzi sempre meno, man mano i giorni passavano a causa del peggiorare delle condizioni climatiche. Infatti si sperava con gli interventi avviati di arrivare magari fino alla fine di novembre. Invece Phoenix non ce l’ha fatta e ora con temperature notturne glaciali di quasi cento gradi sotto zero ogni sua parte è definitivamente paralizzata.

«La missione è conclusa», ha comunicato lunedì notte Barry Goldstein, project manager della sonda, con un filo di amarezza. Non era più ricco di parole e sorrisi come quando lo abbiamo incontrato al Jpl al momento dello sbarco sul pianeta rosso il 25 maggio scorso. E senza entusiasmo ha elencato i meriti e i successi ottenuti dal robot che ha scavato il suolo polare. Doveva rimanere attivo per 90 giorni e invece è rimasto lassù, operativo, per 149 giorni marziani dei 152 trascorsi. Il giorno marziano è appena più lungo del nostro: 24 ore e 40 minuti. E durante tutto questo tempo ha raccolto e trasmesso oltre 25 mila fotografie e osservato il suolo con il primo microscopio atomico installato su una sonda. Il suo braccio ha raccolto campioni di suolo che ha analizzato in due minilaboratori automatici confermando la presenza di ghiaccio d’acqua a pochi centimetri di profondità come aveva stimato la sonda Mars Odissey dall’orbita. E ogni giorno trasmetteva un bollettino meteo raccontando le condizioni climatiche del luogo.

«Infine Phoenix ha compiuto un importante passo sostenendo la nostra speranza di dimostrare che Marte una volta era abitabile e in grado di sostenere la vita», ha commentato Doung McCuistion, direttore del programma marziano alla Nasa. Questo era infatti l’obiettivo primario della spedizione. L’amarezza per la sua fine è stemperata comunque dalle imminenti tappe future. L’anno prossimo sarà lanciata un’altra sonda, la Mars Science Laboratory, un gigantesco Suv marziano che alimentato da generatori a radioisotopi potrà viaggiare a lungo nel territorio dove sbarcherà lavorando giorno e notte. L’esplorazione del pianeta posso, dunque, continua per cercare tracce di vita passata o presente e per preparare il futuro sbarco dell’uomo.



Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_novembre_11/phoenix_nasa_marte_4278cb3c-b017-11dd-981c-00144f02aabc.shtml
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