Fisica ...tra Scienza e Mistero (Universo,Energia,Mente e Materia)
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 La pulsazione della materia è ciò che noi chiamiamo tempo

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alessandro albor

alessandro albor


Numero di messaggi : 43
Data d'iscrizione : 25.10.09

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MessaggioTitolo: La pulsazione della materia è ciò che noi chiamiamo tempo   La pulsazione della materia è ciò che noi chiamiamo tempo Icon_minitimeDom Nov 01, 2009 1:50 pm

"Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici.
Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’energia senza limiti, che può essere incanalata."
Nikola Tesla.


Le antenne interrate per trasmettere segnali ai sottomarini in immersione con il sistema di Marconi non avrebbero mai potuto funzionare.
Un altro elemento di grande interesse:
Tesla, in una conferenza tenuta in un’università all’inizio di questo secolo, descrisse la gravitazione terrestre come un flusso eterico che spinge dall’alto verso il basso.

Passarono non meno di trenta anni prima che l'ing. Marco Todeschini pubblicasse la
sua "Teoria delle Apparenze", nella quale per la prima volta nel mondo moderno è
esposta una teoria unificatrice delle leggi della dinamica, dell’elettromagnetismo e
della gravitazione, ove meccanica atomica e celeste sono risolte con l’unico modello
del flusso eterico rotorivoluente.


La sperimentazione sul modello fluidodinamico lo condusse alla scoperta che anche
la gravità funziona come il magnetismo, ovvero che, come esistono attrazione e repulsione
magnetica, oltre all’attrazione gravitazionale esiste anche una repulsione
gravitazionale.


Due vortici di fluido che ruotano nello stesso verso si attirano, due
vortici che ruotano in verso opposto uno rispetto all’altro si respingono.
Nel filmato di Las Lomas (Città del Messico) si vede benissimo che il disco volante
ruota su se stesso; visto da sotto pare ruotare in senso antiorario, ma osservandolo da
sopra ruota in senso orario, la Terra invece ruota su se stessa in senso antiorario.
Èlogico dedurne che il disco volante, ruotando in senso opposto a quello terrestre,
produce un campo gravitazionale repulsivo rispetto a quello terrestre.
Ma perché i vortici si formano?

La risposta a questa domanda è nel volume "Superimposizione cosmica" di Whilelhm
Reich.

L’universo è basato su una legge di bipolarità.

I vortici si formano con l’incontro di due energie che si attirano vicendevolmente.
Gli esperimenti di Reich sono molto interessanti, ma per trovare spiegazioni soddisfacenti sulla vera natura di
queste energie occorre andare oltre.

Le bobine di Tesla dimostrarono la proprietà di produrre variazioni gravitazionali e temporali, e da qui Tesla studiò sistemi di volo a levitazione antigravitazionale.

A proposito del discusso Esperimento Philadelphia, non è mai esistito nessuno che potesse competere con Tesla nel vedersi accreditata la paternità della tecnologia necessaria per un fenomeno come la sparizione di una nave, la sua breve apparizione a Norfolk (Virginia), poi la riapparizione a Philadelphia, un
viaggio interdimensionale, proprio come fanno gli ufo.


Furono proprio gli avvistamenti ripetuti ad ispirare il capitano Bruce Cathie, pilota neozelandese, che cominciò ad annotare le rotte seguite dagli ufo sulle mappe aeronautiche. Questo lo portò alla
scoperta che gli ufo viaggiano lungo le linee di un reticolo
, non visibile, non materiale,
ma pure esistente, e viste le sue proprietà, può essere descritto come elettromagnetico.
Non è visibile in condizioni normali, ma avete osservato i fulmini?


La distanza più breve fra due punti è una linea retta; come mai i fulmini procedono a zig-zag?
È semplice: percorrono non la via più breve, ma quella di minore resistenza elettrica,
lungo i canali del reticolo elettromagnetico, esattamente come le scariche prodotte da
Tesla con le sue bobine. Le svolte degli ufo ad angolo retto avvengono nei punti di
incrocio del reticolo.


Questi punti di incrocio sono vortici elettromagnetici, si
trovano in coincidenza di luoghi come, ad esempio, il "Triangolo delle Bermuda".
Ciò spiega la sparizione di aerei e navi attraverso il tunnel interdimensionale prodotto
dai vortici in particolari momenti, esattamente come quando gli ufo scompaiono improvvisamente.
Nei punti di incrocio troviamo la gran piramide di Cheope, Stonehenge, persino la
zona di Long Island, Wardenclyff, dove Tesla costruì la sua Torre, poi abbattuta, ma
ne rimangono le fondamenta e lo stabile adiacente, ora di proprietà dell’Agfa-
Gevaert.


C'è il progetto di stabilirvi un museo dedicato a Tesla. Attualmente l’unico
museo si trova a Belgrado, ma può essere visitato anche mediante internet.
Proprio a Long Island c’è la base radar di Montauk e, come in moltissimi altri punti
del reticolo elettromagnetico, si trovano basi militari americane o NATO.


Anche nel porto di Philadelphia c’è un punto di incrocio, e una linea del reticolo lo congiunge
con Norfolk. Le coincidenze sono troppe per pensare che siano tutte casuali.

Bruce Cathie, calcolando le distanze angolari fra i punti del reticolo, ha creduto che esistano
rapporti matematici con la velocità angolare della luce, e ha potuto calcolare le variazioni
della velocità della luce fra lo spazio libero e le adiacenze degli astri, dove la
velocità della luce diminuisce, e ha trovato i valori del campo gravitazionale e le ri
spettive variazioni dall’equatore ai poli.

Le basi dove sono avvenute esplosioni nucleari sono collocate ai punti di incrocio, e grazie ai suoi calcoli Cathie ha scoperto che le esplosioni non sono fatte a caso ma solo in determinati momenti, che è stato
anche in grado di prevedere in anticipo, perché seguono una legge ben precisa.

Anche il CERN di Ginevra si trova in un punto di incrocio.

Tutto questo fa concludere che il reticolo elettromagnetico ha un ruolo fondamentale per gli esperimenti nucleari. Non potrebbe essere diversamente: il reticolo elettromagnetico è esteso a tutto l’universo
ed è il mezzo di tutti i fenomeni ondulatori.


La formazione della materia avviene per effetto della decelerazione della luce, che stabilisce un campo gravitazionale, in modo da consentire la formazione della materia, che altro non è che fluido eterico
rotorivoluente, un’onda stazionaria pulsante che forma sfere, dandoci così l'illusione
di una natura corpuscolare.

Cathie ha finalmente risolto la formula di Einstein, sostituendo a M, cioè massa, il suo equivalente espresso in termini energetici.

La pulsazione della materia è ciò che noi chiamiamo tempo.

Tutto questo spiega come gli ufo, attraverso i punti di incrocio del reticolo possano cambiare dimensione
e viaggiare a fantastiche velocità nello spazio e nel tempo, senza subire gli effetti
della gravitazione e dell’inerzia, ed essere alimentati dall’infinita energia di cui è
pervaso l’universo. Le evoluzioni degli ufo sembrano fatte apposta per dimostrare
che si tratta di esseri intelligenti, che possono manovrare i loro mezzi come vogliono,
facendo cose che noi non sappiamo fare. Con questo siamo consci di non aver
dimostrato alcunché, se non che la scienza è ben lungi dall’aver scoperto tutto, dato
che la teoria attuale fallisce di fronte ad un esperimento come quello presentato.
Vogliamo solo indicare dei percorsi di ricerca per coloro che desiderino farsi
un’opinione personale, e non vogliano dipendere dalle apparenti "verità"
preconfezionate dalla scienza ufficiale, i cui esponenti sono convinti che basti
applicare su ciò che gradiscono l'etichetta di "scientifico" per screditarne i contenuti
agli occhi della gente.


Lo scopo di quest’esposizione è piuttosto quello di tentare una
visione generale di ciò che può servire agli ufologi, perché per comprendere meglio il
fenomeno ufo pensiamo sia utile comprendere meglio la realtà che ci circonda e la
nostra stessa natura.Il compito dell'ufologia è prima di tutto di raccogliere
informazioni e dati sugli avvistamenti, poi successivamente di analizzare i dati. I
fenomeni classificati come ufologici però non sono spiegabili in base alle leggi della
fisica conosciute, ovvero quelle insegnate nelle università.Ci siamo resi conto che la
scienza ufficiale non considera quei ricercatori che hanno dato contributi decisivi per
trovare spiegazioni ai fenomeni ufo.


Gli esponenti della scienza ufficiale non si limitano a negare l'esistenza degli ufo, ma hanno addirittura eliminato dalla storia della scienza tutti quei ricercatori il cui contributo è di fondamentale importanza non
solo per la comprensione dei fenomeni ufo, ma per la comprensione di tutto quello
che ci circonda, il nome più importante degli eliminati è senza dubbio quello di
Nikola Tesla, su cui è stato ampiamente riferito al meeting Usac 2000: nel percorso di
ricerca seguito si è poi richiamata l'opera di molti, a riguardo della gravitazione e
dell'elettromagnetismo e della trasformazione dell’energia in materia, e si è soltanto
sfiorato l'argomento del tempo, nel senso dei viaggi del tempo. Di recente è stato
pubblicato dall’editore francese Albin Michel un libro sul cronovisore del padre
Pellegrino Ernetti.

Da molto tempo quest’interessante ricercatore era caduto nel dimenticatoio.
La possibilità di vedere e udire fatti del passato è sicuramente
affascinante, certamente il viaggiare nel tempo fisicamente lo sarebbe ancora di più,
ma comunque anche il poter assistere mediante una apposita apparecchiatura ai fatti
del passato sarebbe assai interessante, e sicuramente meno pericoloso che andarvi di
persona. La rivelazione di nuovi dettagli ci dà lo spunto per approfondire
ulteriormente l'argomento del tempo.


Con la diffusione di videocamere si sono accumulati molti interessanti documenti in cui si vedono le straordinarie capacità di manovra di forme luminose, dette ufo, che seguono traiettorie tali da non potere
essere che de-terminate da intelligenza e volontà. In alcuni casi si è poi notata la
capacità di scomparire per poi riapparire a breve distanza, come nei famosi filmati di
Città del Messico.
In altri casi persone rapite, riportate indietro dopo poco tempo secondo i nostri
orologi, presentavano chiari segni e ricordi di un periodo di tempo ben maggiore. In
un famoso caso, l'individuo riapparso dopo venti minuti aveva la barba cresciuta di
tre giorni.Il famoso esperimento Philadelphia è interessante per gli ufologi, perché da
esseri umani è stato ricreato un fenomeno simile a quello degli ufo, ovvero la sparizione
alla vista di un oggetto, in questo caso una nave, e poi il suo riapparire. A conferma
c'è un argomento inoppugnabile, questo fenomeno è stato riprodotto in laboratorio
dal canadese Hutchinson, mediante l'impiego di bobine di Tesla.


Queste producono variazioni di peso e di velocità dello scorrimento temporale, con apparecchiature
piccole spariscono solo oggetti piccoli, ma l'importante è l'aver verificato il metodo.
Anche la luminescenza caratteristica degli avvistamenti notturni di ufo è stata ricreata
in laboratorio, come l'effetto antigravitazionale Biefeld-Brown.

Tutto questo fornisce una base fondata per sospettare che possano anche esistere ufo
"poco extra e molto terrestri", almeno nel senso della costruzione, se non del progetto,
ma riguardo a questo argomento è stata presentata al pubblico una interessante relazione
di Tom Bosco. Invece lo scopo di queste righe è di spiegare che l'esperimento
Philadelphia, i successivi esperimenti a Montauk e il cronovisore di Padre Ernetti sono
riconducibili agli stessi principi fisici, e che tutto questo può apparire incredibile
solo a chi non ha un quadro completo delle ricerche utili a comprendere questi fenomeni.


Nella fisica ufficiale si vorrebbe far credere che nell'elettromagnetismo sia stato
capito tutto, e che rimane solo da comprendere meglio la gravitazione; quanto ai
viaggi nel tempo, non manca chi pensosamente asserisce che teoricamente sarebbe
possibile: andando a fare un giro intorno ad un buco nero nella zona dell’orizzonte
degli eventi.
E poi questi scienziati trattano gli ufologi come dei poveri creduloni!

Si noti che a tutt'oggi non solo non esiste una teoria unificatrice di tutte le forze, ma
nemmeno quelle che dovrebbero essere note lo sono per davvero.

In realtà chi si affaccenda a trovare teorie sulla formazione dell'universo non sa nemmeno perché i
suoi piedi stanno attaccati alla Terra, e pretende di farci credere che la Terra continui
a girare intorno al Sole, perché tanto tempo fa le è stata impartita una bella spinta e,
poiché nello spazio vuoto non c'è attrito, da allora continua imperterrita nel suo moto,
con buona pace di tutti i campi gravitazionali...

Il concetto di tempo non è comprensibile se non insieme ai concetti di spazio, materia
ed energia elettromagnetica e gravitazionale. La maggiore difficoltà non è nel capire i
concetti base, ma nell'esporli a persone che sono state istruite secondo la scienza ufficiale,
per questo ad ogni termine sono associati certi concetti, che in realtà sono soltanto
vagamente descrittivi di apparenze; per poter ben spiegare si deve costruire una
nuova terminologia, esplicativa della vera sostanza di ogni concetto.

Alla parola tempo
si associa il concetto dello scorrere inesorabile del medesimo in avanti, in un flusso
apparentemente inarrestabile.


I più vicini al vero sono i musicisti, che col termine tempo indicano una successione di battute separate da intervalli uguali, la maggiore o minore durata dei quali definiscono la velocità del tempo: adagio, medio, allegro, ecc.

In effetti, il tempo per quanto appaia un flusso continuo, in realtà non può non avere
un’unità fondamentale, osservò il Todeschini: se la sua unità fosse uguale a zero, una
successione di zeri avrebbe come risultato sempre zero, non esisterebbe alcunché,
perciò l'unità temporale deve essere diversa da zero.


Quindi al concetto di tempo, che scorre come l'acqua di un fiume, dovremo sostituire il concetto di una natura oscillatoria, ritmica, come un’onda.

Todeschini è anche autore di una spiegazione della gravità semplicemente perfetta che più volte è stata esposta; ricordiamo solo brevemente che l'effetto di gravitazione che noi avvertiamo come peso, che ci trattiene a terra, è l'effetto di un flusso d’etere rotorivoluente che ci spinge verso il centro della Terra,
ma che flussi d’etere rotorivoluenti in senso opposto si respingono, dando luogo a
quella che impropriamente per comodità è chiamata antigravità, ma sarebbe corretto
definire repulsione gravitazionale: in sostanza, come esistono attrazione repulsione
magnetica, non diversamente esistono attrazione e repulsione gravitazionale.


Per legge di simmetria, essendo parimenti la natura del tempo oscillatoria, ne consegue che
ad un tempo positivo debba fare riscontro un tempo negativo. Esattamente come alla
materia fa da controparte l'antimateria. Prevengo chi volesse obiettare che non si sono
mai viste le lancette dell'orologio andare all'indietro affermando che Tesla lo ha visto
in laboratorio, e di qui è scaturita l'idea che avrebbe generato l'apparecchiatura con
cui è stato combinato quel pasticcio chiamato Esperimento Philadelphia.


Ma è assolutamente inutile descrivere le apparecchiature senza che sia stato compreso il
principio fisico.

Luce, elettromagnetismo, tempo, gravità e materia non sono cose
indipendenti fra di loro, ma sono strettamente interdipendenti fra di loro esattamente
nell'ordine in cui le ho elencate
.


Dopo Todeschini, chi ha fatto un passo decisivo nella comprensione della realtà è il capitano Bruce Cathie.

Soltanto da poco si comincia a segnalare che la velocità della luce non ha un valore
massimo, ma c'è chi inascoltato se n’è accorto ben prima, e ne ha dedotto tutto
quello che ne consegue
.


La velocità della luce non è la stessa nello spazio interstellare e in prossimità di campi gravitazionali, e nemmeno fra l'equatore e i poli terrestri.

L’insuperabilità della velocità massima della luce è l’argomento chiave per negare la
possibilità che qualche extraterrestre possa, anche solo per sbaglio, capitare dalle
nostre parti.

Carlo Rubbia dichiarò in un'intervista televisiva che, essendo tanto grandi le distanze
interstellari, ammesso che si possa viaggiare alla velocità della luce, un ipotetico
extraterrestre, accortosi che sulla Terra c'è vita, impiegherebbe tanto tempo, perciò al
suo arrivo la civiltà terrestre avrebbe fatto in tempo ad essersi estinta, dal che occorre
dedurre che gli ufo debbono avere qualche altra spiegazione.


La vita c'e sicuramente nel cosmo da qualche altra parte, chi potrebbe negarlo?
Ma è tanto irraggiungibile, che è come se non esistesse, perciò si vuol far credere che gli extraterrestri non possono essere qui. Ciò era esposto con fare nervoso e falsamente cortese, come quando
si dice qualcosa per non dispiacere a qualcuno, ma si è convinti del contrario...
Un vero attore avrebbe recitato questa scena con più convinzione.


Ma non si può pretendere che uno scienziato sappia anche recitare.
Ebbene non uno solo di questi dogmi è vero, a partire dalla massima velocità della luce, uno dei presupposti della famosa teoria della relatività di Einstein.

Dove, stabilendo un limite invalicabile alla velocità della luce, si è dovuto far ricorso alle contrazioni di Lorentz e poi, per aver voluto negare l'esistenza dell'etere, si sono dovute attribuire proprietà allo spazio vuoto, ma il nulla non può aver alcuna proprietà, come fa ed esistere un nulla curvo?

Il nulla non può essere altro che nulla, né dritto né curvo; se la luce, incontrando un campo
gravitazionale, invece di tirar dritto per la sua strada come se niente fosse, si sente in
dovere di seguire un percorso curvo, vuol dire che quel nulla attraversato non è poi
così nulla come si vorrebbe far credere
.


Ma gli scienziati hanno il dono di complicare le cose, al punto che nessuno ne capisce più nulla, ma per non fare brutta figura si ripete a pappagallo qualcosa che non si capisce che, essendo stato detto da qualcuno
famoso, nessuno osa criticare per non rendersi un antipatico guastafeste, e magari nemmeno perdere il posto tanto sudato all'università.

Bruce Cathie ha trovato la relazione armonica fra la diminuzione della velocità luce e
il formarsi di un campo gravitazionale, da cui si forma la materia
.


Riassumendo quelle che sono chiamate particelle materiali, non sono altro che vortici di luce, formanti
un’onda stazionaria, che noi chiamiamo materia. Non è certamente una novità affermare
che la materia altro non è che energia condensata, ma è nuovo il fatto che Cathie
ha risolto la famosa equazione di Einstein esprimendo la massa
nel corrispondente
valore energetico
.

La trasformazione della luce in materia avviene mediante lo stabilirsi di un campo elettromagnetico, che corrisponde al corpo eterico che ogni cosa ha, quest’oscillazione è l'inizio della linea temporale, a cui fa seguito lo stabilirsi del campo gravitazionale, a cui fa seguito la materializzazione.
Il tempo è il ritmo a cui oscilla una determinata realtà materiale, esattamente come vi sono nello spazio
contemporaneamente oscillazioni elettromagnetiche di differente frequenza provenienti
da differenti trasmettitori, altrettanto esistono differenti realtà materiali caratterizzate
solo da una differente frequenza base.

Come ruotando la manopola di sintonia dei nostri apparecchi radio possiamo ascoltare differenti stazioni, così variando la nostra frequenza base è possibile passare da una dimensione all'altra, vedasi l'Esperimento
Philadelphia.


Fosse così semplice, si dirà, ma in linea di principio lo è, in pratica per far cambiare di dimensione qualcosa occorre mettere in moto ben più energia di quanta non ne serva per ascoltare la radio o vedere la televisione. E soprattutto occorre trovare le giuste frequenze e forma d'onda per formare il vortice eterico necessario.
Ma in natura c'è già tutto, comprendendo come l'energia si trasforma in materia si capisce tutto quello che serve.


Purtroppo la scienza cosiddetta moderna fino ad ora ha mostrato solo di saper trasformare la materia in energia, come un bambino che impara prima a distruggere i giocattoli regalatigli dai suoi genitori, e solo da adulto impara a costruirne di nuovi.
Ma se la scienza attuale non esce alla svelta dallo stato infantile, rischia di non divenire mai adulta, e con essa l'intera umanità.
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