Ho voluto ben documentarmi sul più famoso testo al mondo di Medicina Interna, l’Harrison
EQUILIBRIO ACIDO- BASE
Durante il normale metabolismo vengono continuamente prodotte sostanze acide però il PH extracellulare si mantiene costante, tra 7,35-7,45. Il PH intracellulare è difficile da misurare ma con soffisticate tecniche si è misurato costante, intorno al 6,9.
Sebbene la concentrazione di ioni idrogeno nei liquidi corporei sia bassa, i protoni sono così reattivi che anche in minime variazioni di concentrazione influenzano reazioni enzimatiche e processi fisiologici.
Una difesa immediata nei confronti del PH è rappresentata dai sistemi tampone che possono accettare o donare protoni istantaneamente, in risposta ai cambiamenti dell’acidità dei liquidi corporei.
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In ultimo, la regolazione del PH dipende dai polmoni e dai reni.
Il principale prodotto acido dell’organismo è il diossido di carbonio (o anidride carbonica) potenzialmente equivalente ad acido carbonico.
La normale concentrazione di anidride carbonica nei liquidi dell’organismo, viene mantenuta costante dai polmoni a 1,2 mmol/litro; a questa concentrazione l’escrezione polmonare eguaglia la produzione metabolica.
Nonostante il diossido di carbonio reagisca con l’acqua e con le sostanze tampone dell’organismo, durante il trasporto dalle cellule agli alveoli polmonari, non ne risulta un effettiva variazione della composizione dei liquidi corporei, dato che la C02 escreta dal polmone è uguale alla C02 prodotta dalle cellule.
Quando dal metabolismo si produce un acido non volatile, i protoni vengono istantaneamente rimossi dai liquidi corporei per reazione con le sostanze tampone.
All’interno del compartimento extracellulare il bicarbonato viene convertito in acqua e diossido di carbonio, che viene escreto attraverso i polmoni.
La fonte principale di acidi non volatili è il metabolismo di metionina e cistina contenute nei prodotti alimentari ad alto valore proteico, metabolismo che produce acido solforico.
Altre fonti comprendono la combustione incompleta dei carboidrati e degli acidi grassi che produce acidi organici, il metabolismo delle nucleoproteine che produce acido urico, ed il metabolismo degli organi organofosforici, che libera protoni e fosfati inorganici..
La dieta di solito non contiene quantità significative di acidi preformati, ma possono essere presenti notevoli quantità di acidi potenziali (come un eccesso di acidi cationici, ad esempio lisina). O alcali potenziali (come il citrato).
Le principali funzioni del rene nel metabolismo acido-base consistono in una ritenzione del bicarbonato esistente e rigenerazione di nuovo bicarbonato per rimpiazzare quello utilizzato per tamponare gli acidi non volatili.
Il bicarbonato viene riassorbito nei segmenti sia prossimali sia distali attraverso la secrezione di protoni nei liquidi tubulari.
Inoltre nuovo bicarbonato viene generato anche per secrezione di protoni in presenza di tamponi urinari.
Normalmente un terzo dei protoni secreti viene legato al fosfato trasformando il HPO4 in H2PO4 ed il resto in ammoniaca.
La quantità di acido libero che può essere escreta nelle urine è trascurabile, persino al PH urinario minimo di 4,8
Tuttavia l’acidificazione dell’urina è essenziale per la titolazione dell’acido come fosfato ed ammoniaca.
Alterazioni del PH dei liquidi corporei provocano risposte regolatorie immediate da parte del polmone e del rene..
L’acidosi stimola la secrezione renale di ioni idrogeno
La produzione di ammoniaca aumenta e più protoni possono essere escreti come ioni ammonio.
In acidosi estreme la produzione di ammoniaca può aumentare anche di 10 volte o più.
La concentrazione di bicarbonato nel compartimento extracellulare, oltre che dal polmone è regolata dalla produzione renale di protoni (riassorbimento e rigenerazione di bicarbonato)
Se il bicarbonato plasmatico si eleva senza un aumento della capacità riassorbitiva renale, il bicarbonato viene escreto rapidamente dal polmone, e la concentrazione plasmatica di bicarbonato è presto normalizzata.
Ad esempio l’ingestione cronica di ingenti quantità di bicarbonato di sodio provoca soltanto una minima elevazione del bicarbonato plasmatica. La secrezione rapida di protoni da parte dei reni, e l’aumento degli atti respiratori riporterà il PH rapidamente al valore di 7,35-7,45.
Il riassorbimento di bicarbonato è direttamente correlato alla concentrazione di diossido di carbonio.
Insomma dal valore di 7,35-7,45 non ci si scappa neppure dopo ingenti ingestioni di bicarbonato di sodio, perché entrano in gioco dei fattori fisiologici che portano rapidamente il PH nella norma.
Questo avviene sempre ad eccezione di certe marcate patologie.
Ad esempio l’iperaldosternismo provoca un alcalosi metabolica, mentre l’ipoaldosteronismo provoca un acidosi metabolica..
Nell’individuo normale, la risposta respiratoria ad una variazione del PH ematico è praticamente istantanea.
Preso dall’Harrison, il testo più qualificato di medicina interna.
Abbiamo visto che il PH dell’organismo resta costante indipendentemente dall’alimentazione o dall’ingestione di acidi o liquidi, Che regola il PH è la secrezione di CO2 da parte del polmone con un aumento degli atti respiratori (un aumento da 16 a 20 è già notevole e non ce ne accorgiamo), ed una aumentata secrezione di protoni da parte del rene.
Abbiamo visto che l’alimentazione, qualunque essa sia, gioca un ruolo infinitesimale nella regolazione del PH organico, che deve rimanere sempre fra 7,35-7,45.
Un alterazione di questi valori potrebbe comportare una deplezione di potassio con conseguenti disturbi cardiaci..
Per questo l’organismo ha messo in atto dei meccanismi efficacissimi perché il PH organico resti costante.
Alla luce di queste considerazioni, non so come faccia il famoso oncologo Simoncini, espulso dall'ordine per la sua cura dei tumori con il bicarbonato, ritenere il bicarbonato terapeutico, quando l'equilibrio acido- base viene rapidamente riportato ai valori fisiologici.