Proprio oggi mie è capitato fra le mani uno studio condotto da due dei maggiori cardiologi USA (Michael T. Murray, Joseph E. Pizzorno), il quale ha stupito anche me perché si espongono fino a questo punto.
Essi partono con il dire che l’angiografia, l’angioplastica e l’impianto di bypass costituiscono un giro di affari solo negli USA di 10 miliardi di dollari ogni anno, e poi passano ai fatti. Essi dicono che il più sofisticato studio di chirurgia bypass, il Coronary Artery Surgery Study (CASS), ha dimostrato che pazienti con cuore funzionalmente intatto, sebbene con uno, o con due e talvolta con tre vasi coronarici parzialmente bloccati, restavano sorprendentemente in buone condizioni anche senza intervento chirurgico. A dispetto della severità dei blocchi, ogni gruppo aveva un tasso di mortalità annuo molto basso, dell’1%. Nello stesso anno la mortalità per gli interventi di bypass era del 10,1 %, circa un morto ogni dieci operazioni.
Detto in altro modo, l’operazione raccomandata per salvare le vite dei pazienti aveva un tasso di mortalità dieci volte maggiore della malattia stessa.
La gravità dell’ostruzione non è proporzionale alla riduzione del flusso ematico. I ricercatori dell’Iowa, hanno valutato il flusso ematico in più di 4400 pazienti con ostruzioni dimostrate dall’angiografia.
Con grande sorpresa non hanno trovato una relazione fra flusso ematico e gravità dell’ostruzione (poiché si formano inevitabilmente circoli collaterali).
I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte delle ostruzioni coronariche del 96% presentava un flusso vivace, mentre altri che avevano un ostruzione del 40% in arterie simili presentavano un flusso ematico ridotto . I ricercatori concludevano che le ostruzioni ritenute all’arteriografia semplicemente non erano correlate con il reale flusso ematico.
Il bypass è utile solo quando la funzione di eiezione è inferiore al 40%. Se la funzione di eiezione è superiore al 50% significa che è ancora adeguata per mantenere una corretta circolazione, in tal caso l’intervento di bypass è assolutamente da sconsigliare..
Il grave è che i cardiologi consigliano sempre il bypass anche quando la funzione di eiezione è ben superiore al 50%
Mi piace che dicono “la semplice modificazione della dieta, la riduzione dei grassi saturi e del colesterolo, la riduzione dei carboidrati e l’introduzione di olio di pesce EPA e DHA, aumentano di molto il formarsi di circoli collaterali che garantiscono una buona circolazione cardiaca e permettono in tal modo di evitare l’intervento che è gravato da un alto indice di mortalità; queste nostre considerazioni potrebbero non far piacere a molti cardiologi……….”
Meno male che anche in medicina qualcuno parla chiaro e va contro agli interessi di casta.