Fisica ...tra Scienza e Mistero (Universo,Energia,Mente e Materia) Il forum scientifico di Fausto Intilla (Inventore-divulgatore scientifico) - WWW.OLOSCIENCE.COM |
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Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: ANDROIDI Gio Giu 14, 2007 12:28 am | |
| "Molti sembrano certissimi che nessun calcolatore potrà mai essere senziente, cosciente, dotato di volontà propria, o in qualche altro modo “consapevole” di se stesso. Ma che cosa ci rende tutti così sicuri di possedere poi questa meravigliosa qualità? E’ vero che se c’è qualcosa di cui siamo sicuri, è proprio questo: “Io sono consapevole, dunque sono consapevole”. Ma cosa significano in realtà queste convinzioni? Se l’autoconsapevolezza significa sapere che cosa accade nella propria mente, nessun realista potrebbe sostenere a lungo che le persone abbiano molta intuizione, nel senso etimologico di “vedere dentro”. In effetti, le prove che noi siamo autoconsapevoli, cioè che possediamo qualche attitudine particolare a scoprire ciò che accade dentro di noi, sono davvero molto deboli" Marvin Minsky
Buona lettura!: http://www.ufologia.net/Public/data/Fausto%20Intilla/2007527164748_Androidi%20-%20di%20Fausto%20Intilla.pdf
"L'opportunità di creare esseri intelligenti superiori agli esseri umani viene messa spesso in discussione,in quanto si dice che tali esseri non sarebbero dei servitori ma dei padroni.Noi riteniamo,al contrario,che sarebbe saggio dal punto di vista economico che i membri di specie evolutesi per via naturale costruissero dei robot intellettualmente molto superiori a se stessi. Ricordiamo che ogni ricchezza è in ultima istanza Informazione.Robot dall'intelligenza superiore aumenterebbero la quantità di Informazione a disposizione di una civiltà ben al di là di quanto potrebbero fare i soli sforzi dei creatori. La cooperazione tra robot superintelligenti e membri della specie che li ha creati, porterebbe ad un aumento della ricchezza disponibile per entrambi i gruppi, e la specie creatrice sarebbe più ricca con i robot che senza. Che la cooperazione tra due entità economiche A e B, con A superiore a B sotto tutti i punti di vista, comporti un miglioramento economico per entrambe, è una ben nota conseguenza della teoria del vantaggio relativo in economia.Noi esseri umani non dovremmo avere paura dei nostri discendenti robot più di quanto ne abbiamo di quelli fatti di carne e sangue, che un giorno l'evoluzione renderà diversi dall'Homo sapiens.Decisamente non sarebbe saggio attaccare o tentare di ridurre in schiavitù i robot intelligenti nostri discendenti. Non dimentichiamo che nel racconto originale Frankestein era inizialmente un essere gentile e generoso,diventato malvagio solo per lo spietato trattamento ricevuto dagli uomini". (John D.Barrow & Frank J.Tipler - Il Principio Antropico; pag.587)
...io aggiungo semplicemente questo: Tutto vero, purchè le cose vadano sempre per il verso giusto,per cui... | |
| | | scabini pierluigi
Numero di messaggi : 98 Data d'iscrizione : 26.06.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Mar Giu 26, 2007 3:12 pm | |
| Ciao Fausto Intilla sono Pierluigi, su ufologia.net scrivo come Pier, ci siamo incontrati li.... Ho visto il tuo forum e mi sono imbattuto subito su questo argomento per il quale sento di voler rispondere, attratto forse da una comprensione che si realizza alla fine di questo testo che mi appresto a scrivere, dopo aver letto il tuo...... So che sei al corrente di quei filoni di pensiero che interpretano l'universo, tutto l'esistente, come informazione, un esistente che nella sua natura ultima è informazione; se hai letto alcuni articoli di Teodorani e se ti è capitato di imbatterti in riviste come scienza e conoscenza, avrai notato come il campo di informazioni totale che chiamiamo verita ultima dell'esistente, ha una natura ancora "più ultima" che è quella della consapevolezza.. In sostanza il tutto, tutto l'osservato di tutti gli osservatori, non è una semplice realtà inerte, ma dietro ad essa, in una sorta di non-spazio, non-tempo, sta questo campo di informazioni che intereagisce con ogni particella subatomica e tutte le particelle subatomiche sono magistralmente guidate e relazionate in una consapevolezza totale olistica che rende l'universo (sarebbe meglio dire il multiuniverso), piuttosto un immenso ologramma autoconsapevole in tutte le sue parti, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande...... Insomma tutto l'esistente di energia e informazione del multiuniverso è connesso da una consapevolezza olistica per cui due o piu particelle ditanti tra di loro nello spazio e nel tempo, sono connesse istantaneamente nel non-spazio e nel non-tempo da questo campo di informazioni che "giace" in esso e l'osservato attraverso i sensi umani connessi con lo spazio-tempo anche esso è informazioni e consapevolezza....... Noi siamo consapevolezza in quanto osservatori e l'osservato in qualche maniera e misura ancora da comprendere, anche esso lo è............ In sostanza ritengo che come consapevolezze individuali, siamo l'evoluzione di una consapevolezza che chiamo di punto zero che poi è anche quella che è "informazione guida" di tutto l'universo di materia e energia, in una consapevolezza olistica di esso.......
E' con queste premesse che mi appresto a comprendere il fenomeno dell'intelligenza artificiale.... Anni fa ricordo come cercavo, appassionato di matematica, algoritmi sempre piu complessi con il quale pensavo l'intelligenza, ma alla fine di ogni contemplazione di modello matematico, mi sembrava che mancasse sempre qualcosa, e in sostanza mi mancava l'evoluzione di coscienza e consapevolezza e intuizione che è accaduta con questi ultimi 7 anni..... Vengo a spiegarmi, secondo me qualunque algoritmo intelligente che sia in grado di autoriprodursi, cioè di evolvere nel tempo come algoritmo, non può superare la consapevolezza iniziale con cui è stato creato, a meno che ad esso non si associ una coscienza-consapevolezza che in qualche modo "venga a permeare" l'algoritmo stesso..... Se io creo uno di quelgi algoritmi basati su una rete generica di reti neurali che possono evolvere nel numero di neuroni, nelle connessioni tra essi, magari anche nell'output consentito a ogni neurone, connessa con una banca dati che l'alimenta a mano a mano della sua evoluzione, forse, ad esempio, può sembrare che ho tra le mani un intelligenza adattativa che si adegua alle situazioni e che apprende dalle situazioni e dalle esperienze, un pò simile al cervello umano........ Si è vero, ho questa intelligenza adattativa, ma questa intelligenza non va mai oltre se stessa; fin dall'inzio il programmatore di tale rete crea tale intelligenza in modo che possa evolvere come rete, ma questo è insito fin dall'inizio nel modello matematico che la rappresenta; in sostanza il modello matematico gia "ha in sè", tutte le possibili evoluzioni nel tempo di tale rete. Dopo un anno tale rete, sarà di 100, 1000, 10000000 di neuroni, etc, ma questo era gia nelle possibilita fin dall'inizio, il modello matematico "contempla" tutte le possibili reti che si possono sviluppare su una linea di tempo infinita.......... Questo modello "da solo" non può andare oltre se stesso.... Ad esempio, un modello cosi pensato, potrebbe contemplare un modello dove ogni neurone è un insieme di elementi di elaborazioni più piccoli, ed evolvere in connessioni di primo e di secondo livello, dove quelle di primo livello rappresentano connessioni neuroniche e quelle di secondo livello rappresentano connessioni di elementi di elaborazioni piu piccoli che costituiscono i neuroni stessi? E magari queste connessioni esistere a livello non-locale? No non potrebbe, a meno che non fosse cosciente di sè, e nella sua consapevolezza intuitiva intuisse un se stesso piu evoluto, e iniziasse a evolversi verso esso; ma ci vuole l'autoconsapevolezza, la consapevolezza intuitiva, propretà che va oltre il modello in sè....... Quindi secondo me il fare gli androidi ci insegnerà sugli esseri umani.........
Io penso che possiamo arrivare a un androide che sia del tutto simile all'uomo in consapevolezza, intelligenza, emozioni, intuizione, capacita di sognare, etc., ma in che senso lo penso? vengo a spiegarmi......... Se costruiamo un androide artificiale particolarmente evoluto con l'intento di creare un altro essere simile a noi, un altro essere umano, attraverso un processo creativo artificiale, allora intereagiamo con questa intenzione col campo di punto zero suddetto, che evolverà in un altra coscienza, consapevolezza individuale che prenderà possesso del corpo artificiale che noi stessi creiamo........... Oppure un entita individuale non materica potrebbe entrare in questo corpo artificiale che le forniamo. Ma per fare questo, dobbiamo imparare le connessioni materia e spiritualità, le connessioni materia e consapevolezza, le connessioni materia e consapevolezza universale, le connessioni materia e campo di punto zero.... Atraverso questo processo di comprensione, potremmo generare altri individui con corpo androide, a partire da noi in quanto individui, che avranno la prprietà dell'autocoscienza e consapevolezza e anche essi saranno sognatori creatori di sogni in questo universo, saranno altre entità indipendenti da noi che evolveranno nella loro intelligenza, pensiero, esperienza, sentimenti, coscienza e consapevolezza...... Quando sapremo fare questo, mi auguro che l'umanità abbia IMPARATO L'AMORE E LO INCARNI ATTRAVERSO SE STESSA, altrimenti saranno guai........
Gli algoritmi, le teorie, da soli, per quanto evolute possono essere non bastano per generare consapevolezza, basta pensare che ogni teoria e algoritmo è un prodotto della consapevolezza e ciò che "vede oltre" l'algoritmo stesso, è la consapevolezza....... Il nostro cervello allo stato attuale di evoluzione umana è un immensita di algoritmi che dobbiamo ancora comprendere, ma è il flusso di consapevolezza e energia che siamo, al di là del corpo, ciò che attiva questo organo meraviglioso; questa mia verita non è solo parole ma anche esperienza attraverso i sensi di ciò che non è materia, attraverso l'evoluzione di coscienza della mia stessa vita che ha significato anche un cambiamento "dell'hardware" del mio cervello stesso.......
Persone come Spielberg e i loro film come Intelligenza Artificiale hanno visto giusto, ma forse dobbiamo ancora capire bene in che senso, ma questo è perchè, come umanità, non abbiamo ancora capito chi siamo veramente e non abbiamo ancora sperimentato chi siamo veramente; l'intelligenza artificiale potrebbe aiutarci in questo senso, come ci aiuterebbe accogliere con piu serenita gli insegnamenti di certi autentici mistici (pochi, molti sono fasulli e sono semplicemnete "guru" coiè bisognosi di potere sui loro adepti) che si sono evoluti nella coscienza al di la di ogni nostra immaginazione e l'hanno fatto come esperienza; la scienza e la spiritualità vanno fusi insieme, sono queste le "cose" che ci porterebbero avanti, uno come Teodorani penso l'abbia compreso (teodorani è un astrofisico di "confine" diciamo).
Alla prossima.... Ciao Pier / Nulla | |
| | | Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Mar Giu 26, 2007 8:17 pm | |
| Ciao Pier, grazie per il tuo contributo, e benvenuto sul forum! Un caro saluto. Fausto | |
| | | haxixah
Numero di messaggi : 4 Data d'iscrizione : 19.07.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Ven Lug 20, 2007 12:20 am | |
| - Citazione :
non-spazio e nel non-tempo
Cosa intendi (ossia che tipo di ente matematico identifichi con) con quest'affermazione? | |
| | | haxixah
Numero di messaggi : 4 Data d'iscrizione : 19.07.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Ven Lug 20, 2007 12:28 am | |
| - Citazione :
questo campo di informazioni che "giace" in esso
A dir il vero nessun oggetto "possiede" proprietà prima che queste siano osservate. È un po' la critica che fu fatta al realismo di Einstein (paradosso EPR). Tanto che il caro Bell l'ha dimostrato pure. | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Lun Ott 08, 2007 3:22 pm | |
| - Admin ha scritto:
- "Molti sembrano certissimi che nessun calcolatore potrà mai essere senziente, cosciente, dotato di volontà propria, o in qualche altro modo “consapevole” di se stesso. Ma che cosa ci rende tutti così sicuri di possedere poi questa meravigliosa qualità? E’ vero che se c’è qualcosa di cui siamo sicuri, è proprio questo: “Io sono consapevole, dunque sono consapevole”. Ma cosa significano in realtà queste convinzioni? Se l’autoconsapevolezza significa sapere che cosa accade nella propria mente, nessun realista potrebbe sostenere a lungo che le persone abbiano molta intuizione, nel senso etimologico di “vedere dentro”. In effetti, le prove che noi siamo autoconsapevoli, cioè che possediamo qualche attitudine particolare a scoprire ciò che accade dentro di noi, sono davvero molto deboli"
Marvin Minsky Autoconsapevolezza non vuol dire necessariamente sapere cosa succede nella propria mente, e questo è appannaggio solo di chi è Consapevole della Consapevolezza. Tutti abbiamo l'autoconsapevolezza ma sono pochi, rari, coloro i quali ne sono Consapevoli; questi ultimi Conoscono la Consapevolezza, mentre tutti gli altri semplicemente sanno di essa. E mentre Conoscere vuol dire avere le prove dirette di qualcosa, Sapere vuol dire avere le prove indirette di quel qualcosa; le prove dirette vogliono dire certezza, mentre le prove indirette vogliono dire che ti devi fidare. Quindi ha ragione Marvin quando dice: " ...le prove che noi siamo autoconsapevoli, cioè che possediamo qualche attitudine particolare a scoprire ciò che accade dentro di noi, sono davvero molto deboli", perchè fino a che non si diventa Consapevoli della Consapevolezza non si ha la certezza di nulla, nemmeno quella di esistere :-) | |
| | | pier
Numero di messaggi : 739 Data d'iscrizione : 10.10.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Mer Ott 17, 2007 6:56 pm | |
| - scabini pierluigi ha scritto:
………Insomma tutto l'esistente di energia e informazione del multiuniverso è connesso da una consapevolezza olistica per cui due o piu particelle distanti tra di loro nello spazio e nel tempo, sono connesse istantaneamente nel non-spazio e nel non-tempo da questo campo di informazioni che "giace" in esso …….
Questa informazione e forse la causa del fenomeno chiamato delle centesima scimmia. La scimmia giapponese Macaca fuscata, è stata osservata allo stato selvaggio per un periodo di oltre 30 anni. Nel 1952, sull'isola di Koshima, alcuni scienziati davano da mangiare alle scimmie delle patate dolci sepolte nella sabbia. Alle scimmie piaceva il gusto delle patate dolci, ma trovavano la sabbia assai sgradevole. Un giorno una femmina di 18 mesi chiamata Imo scoprì che era in grado di risolvere il problema lavando le patate in un ruscello vicino. In seguito insegnò questo trucco a sua madre. Anche i suoi compagni di gioco impararono a lavare le patate e lo insegnarono anche alle loro madri. Questa innovazione culturale fu gradualmente accolta dalle varie scimmie mentre gli scienziati le tenevano sotto osservazione. Tra il 1952 e il 1958 tutte le scimmie giovani impararono a lavare le patate dolci per renderle più appetitose. Solamente gli adulti che imitarono i loro figli appresero questo miglioramento sociale, gli altri continuarono a mangiare le patate sporche di sabbia. Poi accadde qualcosa di veramente notevole... Possiamo dire che nell'autunno del 1958 vi era un certo numero di scimmie sull'isola di Koshima che aveva imparato a lavare le patate, non si conosce il numero esatto. Supponiamo che un dato giorno, quando il sole sorse all'orizzonte, vi fossero 99 scimmie che avevano imparato a lavare le loro patate. Supponiamo inoltre che proprio quella mattina, la centesima scimmia imparò a lavare patate. A quel punto accadde una cosa molto interessante! Alla sera di quel giorno praticamente tutte le scimmie sull'isola avevano preso l'abitudine di lavare le patate dolci prima di mangiarle. L'energia aggiunta di questa centesima scimmia aprì in qualche modo un varco ideologico! La cosa più sorprendente, osservata da questi scienziati, fu il fatto che l'abitudine di lavare le patate dolci attraversò, in seguito, il mare. Infatti colonie intere di scimmie sulle altre isole ed anche gruppi di scimmie a Takasakiyama cominciarono a lavare le loro patate dolci! Sembra perciò che quando viene superato un certo numero critico di elementi raggiunge una nuova consapevolezza, la medesima viene passata da una mente all'altra. Sebbene il numero critico possa variare, il Fenomeno delle Cento Scimmie indica che quando vi sono poche persone che conoscono qualcosa di nuovo, questo nuovo concetto rimane di loro esclusiva proprietà . Ma se a loro si aggiunge anche una persona in più, e si raggiunge il numero critico, si crea una idea così potente da poter entrare nella consapevolezza di quasi tutti i membri di quel gruppo! - cincin ha scritto:
Autoconsapevolezza non vuol dire necessariamente sapere cosa succede nella propria mente, e questo è appannaggio solo di chi è Consapevole della Consapevolezza. Tutti abbiamo l'autoconsapevolezza ma sono pochi, rari, coloro i quali ne sono Consapevoli; questi ultimi Conoscono la Consapevolezza, mentre tutti gli altri semplicemente sanno di essa. E mentre Conoscere vuol dire avere le prove dirette di qualcosa, Sapere vuol dire avere le prove indirette di quel qualcosa; le prove dirette vogliono dire certezza, mentre le prove indirette vogliono dire che ti devi fidare. Quindi ha ragione Marvin quando dice: "...le prove che noi siamo autoconsapevoli, cioè che possediamo qualche attitudine particolare a scoprire ciò che accade dentro di noi, sono davvero molto deboli", perchè fino a che non si diventa Consapevoli della Consapevolezza non si ha la certezza di nulla, nemmeno quella di esistere :-)
Secondo studi di alcuni scienziati che seguono la scienza vedica alla base di tutto è presente l’intelligenza creativa che dà origine al campo unificato. Ebbene tra un pensiero e l’alto c’è uno spazio di non attività . La stessa cosa tra i battiti successivi del cuore. In questo spazio ci sarebbe la pura coscienza o atocoscienza o autoconsapevolezza . Purtroppo questo spazio è talmente piccolo che non possiamo diventarne coscienti . I questo spazio nascono le idee . Tuttavia è possibile ampliare questo spazio e quindi diventare consapevoli di questo stato in cui ” si diventa Consapevoli della Consapevolezza”. Questo è ciò che insegnano gli antichi saggi e illuminati. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale Tipler nel suo libro “la fisica dell’immortalità fa intravedere la possibilità di ottenere una intelligenza artificiale . Particolarmente curiosa è la speciale applicazione che l'autore fa del concetto di simula-zione. La codifica di tutte le informazioni digitalizzate relative a un essere umano ha un numero di Bit elevatissimo . Un limite per il momento troppo lontano dalla capacità di calcolo dei nostri computers. Ma Tipler estrapola su un tempo in cui i computers di allora saranno capaci di tali calcoli, quindi di riprodurre perfettamente un essere umano.Inoltre a quanto pare anche i fotoni avrebbero una specie di coscienza in quanto sono in grado di fare delle scelte sulle fessure da attraversare in relazione alle aspettative dell’osservatore. Alcuni anni fa ho letto che è stato realizzato in Chip integrato con il DNA. Non ho più l’articolo(formattazione Hard -disk) da allegare per cui non sono sicuro che la notizia sia una bufala o meno. Pier da Piergiorgio e non Pier da Pierluigi . | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Gio Ott 18, 2007 9:37 am | |
| - pier ha scritto:
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In questo spazio ci sarebbe la pura coscienza o atocoscienza o autoconsapevolezza . In quello spazio c'è la coscienza. - Citazione :
- Purtroppo questo spazio è talmente piccolo che non possiamo diventarne coscienti . I questo spazio nascono le idee .
Io, invece, dico che in quello spazio nascono le intuizioni, pier, perchè le idee (i pensieri, quindi), non nascono dalla coscienza ma dalla mente. Quando c'è mente non c'è coscienza e viceversa; analogamente quando c'è pensiero (idea) non c'è intuizione. - Citazione :
- Tuttavia è possibile ampliare questo spazio e quindi diventare consapevoli di questo stato in cui ” si diventa Consapevoli della Consapevolezza”.
Questo è verissimo, e per ampliare quello spazio bisogna osservare i pensieri che fluiscono nella mente; quando si osservano i pensieri, essi spariscono e rimane solo lo spazio vuoto :-) Spero di non essere andata troppo OT. | |
| | | pier
Numero di messaggi : 739 Data d'iscrizione : 10.10.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Gio Ott 18, 2007 1:03 pm | |
| - cincin ha scritto:
- pier ha scritto:
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In questo spazio ci sarebbe la pura coscienza o atocoscienza o autoconsapevolezza . In quello spazio c'è la coscienza.
- Citazione :
- Purtroppo questo spazio è talmente piccolo che non possiamo diventarne coscienti . I questo spazio nascono le idee .
Io, invece, dico che in quello spazio nascono le intuizioni, pier, perchè le idee (i pensieri, quindi), non nascono dalla coscienza ma dalla mente. Quando c'è mente non c'è coscienza e viceversa; analogamente quando c'è pensiero (idea) non c'è intuizione.
- Citazione :
- Tuttavia è possibile ampliare questo spazio e quindi diventare consapevoli di questo stato in cui ” si diventa Consapevoli della Consapevolezza”.
Questo è verissimo, e per ampliare quello spazio bisogna osservare i pensieri che fluiscono nella mente; quando si osservano i pensieri, essi spariscono e rimane solo lo spazio vuoto :-)
Spero di non essere andata troppo OT. Per me le idee sono le intuizioni . La ripetizione di un mantra secondo gli insegnamenti sia vedici che di altre scuole di pensiero/filosofiche ,ecc. si fa quando emerge un pensiero che è appunto il prodotto della mente. Vi sono poi altre scuole che prevedono l’osservazione del pensiero oppure osservare la propria respirazione . Per quello che mi riguarda o meglio per quella che è la mia esperienza tutti questi insegnamenti portano a trascendere il pensiero stesso ovvero come dici tu "quando si osservano i pensieri, essi spariscono e rimane solo lo spazio vuoto . E’ vero che quando c'è pensiero (che per me non è l’idea come ho spiegato ) non c'è intuizione. La coscienza per me , o meglio quella che ho definito pura coscienza è quella che si ha in un stato trascendente e questa coscienza pervade tutte le cose. Anche in questo caso bisogna mettersi d’accordo sui termini e questo è molto difficile perché anche piccole sfumature possono creare incomprensioni che sicuramente tra me e te non avverranno:-). Il mio motto è : nessuno ha mai completamente torto , tanto è vero che anche un orologio guasto almeno due volte al giorno ha ragione. Pier | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Gio Ott 18, 2007 1:20 pm | |
| - pier ha scritto:
Per me le idee sono le intuizioni . La ripetizione di un mantra secondo gli insegnamenti sia vedici che di altre scuole di pensiero/filosofiche ,ecc. si fa quando emerge un pensiero che è appunto il prodotto della mente. Vi sono poi altre scuole che prevedono l’osservazione del pensiero oppure osservare la propria respirazione . Per quello che mi riguarda o meglio per quella che è la mia esperienza tutti questi insegnamenti portano a trascendere il pensiero stesso ovvero come dici tu "quando si osservano i pensieri, essi spariscono e rimane solo lo spazio vuoto . E’ vero che quando c'è pensiero (che per me non è l’idea come ho spiegato ) non c'è intuizione. La coscienza per me , o meglio quella che ho definito pura coscienza è quella che si ha in un stato trascendente e questa coscienza pervade tutte le cose. Anche in questo caso bisogna mettersi d’accordo sui termini e questo è molto difficile perché anche piccole sfumature possono creare incomprensioni che sicuramente tra me e te non avverranno:-). Il mio motto è : nessuno ha mai completamente torto , tanto è vero che anche un orologio guasto almeno due volte al giorno ha ragione. Pier Da questa spiegazione mi è evidente, ora, che per idea non intendi pensiero, ma intuizione, e allora è solo una questione di nomenclatura, come hai detto tu, e come spesso ho riscontrato parlando con tante persone. Si usano parole diverse per esprimere gli stessi concetti, più o meno. Se, però, vai alla voce -idea- sul dizionario, ti rendi conto che con quel termine si intende pensiero, ma, come detto prima, l'importante è intendersi. Ciao :-) | |
| | | pier
Numero di messaggi : 739 Data d'iscrizione : 10.10.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Gio Ott 18, 2007 3:20 pm | |
| - cincin ha scritto:
Si usano parole diverse per esprimere gli stessi concetti, più o meno. Se, però, vai alla voce -idea- sul dizionario, ti rendi conto che con quel termine si intende pensiero, ma, come detto prima, l'importante è intendersi.
Ciao :-) Hi ragone quando dici che "Si usano parole diverse per esprimere gli stessi concetti". Tu hai indicato il dizionario nel quale con il termine idea si intende pensiero. Io uso invece il termine filosofico di Platone il quale indicò con la parola idea un'intuizione intellettuale sottratta al mutamento, e quindi opposta al mondo sensibile. Come vedi anche riferendici a testi ufficiali si corre il rischio di incomprensioni. Cioa. Pier | |
| | | Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Dom Ott 21, 2007 11:36 am | |
| Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/07_ottobre_19/sesso_robot_umani.shtml (Articolo di Elmar Burchia - 18 ottobre 2007)
MAASTRICHT (Paesi Bassi) - «Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare...», diceva Roy Batty, uno dei replicanti nel celebre «Blade Runner» del 1982. E il cinema ha raccontato anche, in «Bientennial Man», la storia di un robot, capace di amozioni e sentimenti, che volle farsi uomo. Ma è tutt'altro che un film per i ricercatori di intelligenza artificiale che già ora predicono: entro pochi decenni si assisterà a matrimoni tra umani e robot. Un'idea strampalata? Pare proprio di no.
LEGALE - E' l'ultima frontiera della tecnologia applicata all'eros che i ricercatori intendono varcare: la robotica sessuale. A proporre questa tesi è David Levy, apprezzato ricercatore d'intelligenza artificiale presso l'Università di Maastricht, in Olanda. Dalle pagine online della rivista scientifica livescience.com il sessantaduenne scienziato inglese ha dichiarato che entro il 2050 si assisterà ad unioni matrimoniali tra umani e robot. Dove? Negli Usa. Secondo Levy il Massachusetts sarà la prima giurisdizione a legalizzare questo genere di matrimoni misti. Anche perché, dice, è uno dei pochi stati ad avere leggi molto liberali. Inoltre, è stato il precursore della legalizzazione di matrimoni tra omosessuali e vi ha sede il pretigioso Massachusetts Institute of Technology (Mit), celebre per le ricerche sull'high-tech.
PARTNER SESSUALI - «All'inizio potrà sembrare bizzarro», racconta Levy. «Anni fa anche i matrimoni tra persone di razze differenti e dello stesso sesso erano vietati o venivano visti come un tabù, ma in pochi anni anche queste forme di unioni verranno accettate dalla società.» Levy, fondatore tra l'altro nel 2001 della Intelligent Toys Ltd e grande esperto di scacchi, dipinge uno scenario di androidi in grado di soddisfare le esigenze e le fantasie sessuali di uomini e donne: «Sono convinto che presto i robot diventeranno partner sessuali per un vastissimo numero di persone».
SEX MACHINE - Per quanto riguarda il sesso coi robot non si dovrà tuttavia aspettare decenni: già ora esistono - e sono in vendita - una vasta serie di androidi maschili e femminili, identici agli esseri umani, capaci di muoversi, di parlare, di eccitarsi - creati per dare piacere, racconta il collega Henrik Christensen, docente di robotica all'Università di Stoccolma e fondatore di European Robotics Research Network. «Entro cinque anni al massimo la gente comincerà a far sesso con i robot», ha detto. «Tutto è possibile», accentua pure Ronald Arkin, direttore del Mobile Robot Laboratory del Georgia Institute of Technology di Atlanta. «Una relazione con un robot è certamente possibile. Solo per il fatto che finora non sia legale, non significa che le persone non lo facciano.» E i ricercatori intravedono anche dei vantaggi in questi rapporti sessuali uomo-robot. Secondo Levy :«probabilmente potrebbero essere fermati anche i pedofili, le violenze sessuali e anche la prostituzione potrebbe ridursi». «La domanda non è se tutto questo accadrà, ma quando. E sono convinto che sarà molto prima di quanto immaginiamo». (Elmar Burchia -18 ottobre 2007) | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: ANDROIDI Mer Lug 16, 2008 10:30 am | |
| - Fausto ha scritto:
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SEX MACHINE - Per quanto riguarda il sesso coi robot non si dovrà tuttavia aspettare decenni: già ora esistono - e sono in vendita - una vasta serie di androidi maschili e femminili, identici agli esseri umani, capaci di muoversi, di parlare, di eccitarsi - creati per dare piacere, racconta il collega Henrik Christensen, docente di robotica all'Università di Stoccolma e fondatore di European Robotics Research Network. «Entro cinque anni al massimo la gente comincerà a far sesso con i robot», ha detto. «Tutto è possibile», accentua pure Ronald Arkin, direttore del Mobile Robot Laboratory del Georgia Institute of Technology di Atlanta. «Una relazione con un robot è certamente possibile. Solo per il fatto che finora non sia legale, non significa che le persone non lo facciano.» E i ricercatori intravedono anche dei vantaggi in questi rapporti sessuali uomo-robot. Secondo Levy :«probabilmente potrebbero essere fermati anche i pedofili, le violenze sessuali e anche la prostituzione potrebbe ridursi». «La domanda non è se tutto questo accadrà, ma quando. E sono convinto che sarà molto prima di quanto immaginiamo». (Elmar Burchia -18 ottobre 2007) A proposito di questo argomento, vi segnalo il seguente articolo che è stato oggetto di dibattito in un altro forum che seguo: " Cronache Sesso/ Nel 2050 si farà con i robot. E sarà normale perchè li vederemo come esseri umani Sabato 28.06.2008 10:02 La previsione è di quelle tanto inattese da sembrare irrealizzabili. E a proporla è un ricercatore britannico. In un futuro non troppo lontano gli uomini e le donne cambieranno il proprio modo di vivere. Fare sesso con un robot diverrà normalissimo e, con il passare degli anni, presumibilmente attorno al 2050, si arriverà ad accettarli come esseri sociali. Nello stesso periodo potrebbe esser addirittura celebrato il primo ma trimonio uomo-robot. Non si siamo scolati la riserva di vino che avevamo conservato per le grandi occasioni. Quanto da noi descritto è il futuro annunciato dal ricercatore britannico David Levy, anche autore, e forse non a caso, del libro "Amore e sesso con i robot".
Secondo l'esperto, che ha esposto la propria teoria davanti agli studenti dell'Università canadese di Alberta, già entro i prossimi 5 anni verranno immesse sul mercato le prime bambole del sesso intelligenti. Saranno dotate di tutto quel che serve, sia nella versione femminile che maschile ma, almeno inizialmente, saranno incapaci di vivere una vera e propria relazione sentimentale.
Col il passare degli anni questa loro natura fredda, tipica delle macchine, muterà. I robot diventeranno sempre più simili a noi e non soltanto nell'aspetto. Secondo Levy entro 20 anni saranno socialmente accettati e, intorno al 2050, verranno accettati da tutti tanto che si potrebbe assistere nello stesso periodo al primo matrimonio uomo-macchina.
Ai romantici tutto questo potrebbe sembrare l'inizio di un incubo, mentre per i sostenitori dell'avventura senza troppe complicazioni è il sogno di una vita che si trasforma in realtà. Nel mondo esistono diverse aziende specializzate in questo settore. Giappone e Stati Uniti sono i Paesi più impegnati nella ricerca e nella produzione delle bambole del piacere. Al momento esiste però un problema: l'interazione è estremamente limitata. Per Levy l'evoluzione degli attuali "manichini" è comunque inevitabile. Si dovrà soltanto pazientare per qualche anno." Fonte: http://www.affaritaliani.it/cronache/sessoconrobot.html e qui la discussione cui ho partecipato: http://forum.cosenascoste.com/nuove-scienze-e-tecnologie/43472-nel-2050-fare-sesso-con-i-robot-sara-una-cosa-normale.html Buona giornata a tutti :-) | |
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