Fisica ...tra Scienza e Mistero (Universo,Energia,Mente e Materia) Il forum scientifico di Fausto Intilla (Inventore-divulgatore scientifico) - WWW.OLOSCIENCE.COM |
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| Onde gravitazionali | |
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Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: Onde gravitazionali Mar Ott 28, 2008 9:54 am | |
| L’interazione elettrodebole e quella elettromagnetica vengono unificate nell’interazione elettrodebole, mentre quella gravitazionale ne è esclusa anche perché ad oggi una soddisfacente trattazione quantistica della gravitazione non sembrebbe ancora essere stata sviluppata. Sebbene, la teoria della relatività generale preveda che una massa accelerata emetta onde gravitazionali, che si propagano alla velocità della luce e costituite da una corrente di gravitoni (la cui natura non è ancora specificata), è dalla fine degli anni 50 che si cerca di dimostrare sperimentalmente l’esistenza delle onde gravitazionali con risultati particolarmente incerti. Tale incertezza viene ricondotta al fatto che pur data per scontata l’interazione delle onde gravitazionali con la materia e l’energia la loro probalità di interazione è estremamente limitata anche per effetto della loro ultradebole natura. Pertanto, al fine di dimostrare l’esistenza delle onde gravitazionali, l’orientamento sperimentale si è rivolto all’osservazione di fonti ritenute molto intense quali ad esempio sistemi di stelle binarie in collasso gravitazionale, esplosioni di supernove, fusioni di buchi neri. Sistemi di antenna costruiti per il rilevamento di onde gravitazionali sui fenomeni citati sono stati studiati per frequenze di risonanza dell’ordine dei kHz, per cui di seguito si ipotizza che alla intrinseca scarsa probabilità di rilevare onde gravitazionale possa essere associato un errore di sintonia, dovuto al fatto che si tenta di rilevarle in un campo di frequenze di parecchi ordini di grandezza superiori. Inoltre si ipotizza che i sistemi massivi che vengono guardati come fonte di onde gravitazionali determinino, attraverso le caratteristiche dinamiche del loro movimento e la loro massa, soltanto l’intensità dell’onda e non la sua frequenza che è invece caratteristica delle unità elementari (ovvero nuclei accelerati, seppure in diverso stato) costituenti ciascun oggetto del sistema massivo in osservazione. | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: Onde gravitazionali Dom Ago 23, 2009 2:01 am | |
| Aggiungo un interessante articolo datato 21 Agosto 2009 (ho evidenziato in grassetto la parte importante della ricerca).
BIG BANG/ L'eco delle onde gravitazionali che ci avvicina alle origini dell'universo INT. Francesco Fidecaro venerdì 21 agosto 2009
L’universo sembra proprio intenzionato a farci conoscere la sua infanzia. Mentre il satellite Planck sta iniziando a raccogliere e inviare a Terra preziosi dati sulla radiazione a microonde del fondo cosmico, cioè quella dovuta al calore residuo della grande esplosione iniziale – il Big Bang - , un altro tipo di segnali potrebbe darci utili informazioni sui primissimi momenti di vita del nostro universo: sono le onde gravitazionali, un fenomeno previsto da Albert Einstein nel 1916 nella sua teoria della relatività generale e da allora braccate, senza successo, dai fisici di tutto il mondo.
Per avvicinarci a intuire la natura di eventi di questo tipo possiamo servirci di una, seppur pallida, analogia: se provochiamo un brusco movimento sulla superficie di uno stagno, come per la caduta di un sasso, si generano onde che si propagano agitando le acque tranquille: così, se sul tappeto dello spazio-tempo cosmico (che non è una superficie ma ha almeno quattro dimensioni) si produce un evento traumatico, come l’esplosioni di grandi stelle (le supernovae), il tappeto si increspa e presenta delle oscillazioni che possono giungere fino a noi.
Se questo è vero per una singola esplosione, figuriamoci per il grande scoppio iniziale. Infatti i cercatori di onde gravitazionali, mentre continuano la caccia alle onde prodotte dalle catastrofi stellari, cercano di imbrigliare anche questi altri messaggi che provengono dal profondo del tempo. A volte ottengono qualche interessante risultato parziale: come quello annunciato dai fisici di una collaborazione internazionale, con un ruolo rilevante per l’Italia, sull’ultimo numero di Nature in uno studio che analizza i dati delle misure combinate di due apparati osservatavi gravitazionali: l’italiano VIRGO e lo statunitense LIGO.
Abbiamo raggiunto il professor Francesco Fidecaro, dell’Università di Pisa e dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e responsabile scientifico di VIRGO che ci ha illustrato il tipo di risultati ottenuti e la loro portata. «Per evitare ogni fraintendimento, devo dire che la nostra ricerca non ha rivelato le onde gravitazionali ma ha trovato il limite superiore alla loro intensità, cioè ha trovato che il livello di rumore creato dalle onde gravitazionali primordiali non può superare un certo valore». Il risultato è interessante perché indirizzerà in modo più preciso le successive osservazioni e misura, per le quali Fidecaro e i suoi sono già all’opera; ma anche perché consente di semplificare il quadro teorico col quale gli astrofisici cercano di spiegare i primi passi dell’universo: «Ci sono attualmente diversi modelli che descrivono l’evoluzione cosmica e tutti prevedono un certo flusso di onde gravitazionali prodotte dal Big Bang: ora, quei modelli che prevedono onde di intensità superiore a quella che risulta dai nostri dati, dovranno essere eliminati».
Ma come hanno fatto Fidecaro e gli altri fisici a misurare questo “rumore” cosmico? La loro ricerca si è sviluppata utilizzando apparati tecnologicamente molto avanzati come gli interferometri in grado di rivelare, attraverso fasci laser che corrono avanti e indietro per un centinaio di chilometri, variazioni di lunghezza dell’ordine di un millesimo del diametro di un nucleo atomico. In Italia esiste uno di questi apparati, è l’interferometro VIRGO, a Cascina vicino a Pisa, presso l'Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO). È il prodotto della collaborazione tra Italia (attraverso l’INFN) e Francia e il nome deriva dal fatto che il progetto prevede di osservare gli effetti gravitazionali di supernovae e sistemi binari situati nell'ammasso stellare della Vergine. VIRGO collabora con una ricerca Usa chiamata LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) che lavora con tre interferometri, uno nello Stato di Washington, uno nello Stato della Louisiana e uno in Germania.
Sono stati due anni di osservazione con LIGO che hanno permesso questa misura di precisione. Gli scienziati italiani dell’INFN hanno contribuito analizzando la grande messe di dati ricavati dalla ricerca. «Del resto – aggiunge Fidecaro– queste ricerche si possono fare solo combinando simultaneamente i dati provenienti da diversi interferometri. Le onde che cerchiamo, essendo state generate dallo scoppio iniziale, sono isotrope, cioè provengono da tutte le direzioni e si sovrappongono in modo casuale, producendo quello che chiamiamo stochastic background o rumore di fondo stocastico». L’abbinamento dei diversi interferometri tra Italia, Germania e Usa porta alla realizzazione di un gigantesco osservatorio transatlantico, come se ci fosse una enorme antenna grande mezzo mondo e quindi più adatta a captare le onde cosmologiche, la cui lunghezza è di qualche chilometro.
Per rivelare altri tipi di onde gravitazionali, con lunghezze maggiori, ci sono altri metodi e strumenti: ci sono infatti onde che possono avere lunghezza d’onda pari a milioni di chilometri o che può raggiungere il diametro di una Galassia: qui servono altre “antenne”, che sfruttano fenomeni astrofisici o che utilizzano sistemi spaziali come LISA, che sarà il primo osservatorio di alta sensibilità di onde gravitazionali nello spazio, che catturerà segnali provenienti da nane bianche compatte o da stelle di neutroni, o da sorgenti ancor più spettacolari come i buchi neri super-massicci, (con masse oltre cento volte quella solare) e addirittura la loro collisione.
Resta la curiosità di capire come queste ricerche si colleghino con quelle sulla radiazione fossile a microonde: «sono aspetti complementari. Col fondo a microonde si riesce a risalire fino a 380.000 anni dal Big Bang; mentre per le onde gravitazionali l’universo era trasparente anche nei primissimi istanti, quando era più caldo, e più giovane. Quindi le nostre misure arrivano più indietro nel tempo. La combinazione di tutte queste misure potrà poi dare un quadro completo e coerente e avvicinarci alla comprensione di cosa è accaduto in quei fatidici momenti».
Fonte: http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=35321 | |
| | | alessandro albor
Numero di messaggi : 43 Data d'iscrizione : 25.10.09
| Titolo: Re: Onde gravitazionali Lun Ott 26, 2009 10:00 pm | |
| "Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, hanno visto che avevo ragione. Ora presumo che la storia si ripeterà quando affermo che ho scoperto una fonte di energia finora sconosciuta, un’energia senza limiti, che può essere incanalata.” (Nikola Tesla) | |
| | | Claudio Sauro
Numero di messaggi : 286 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 19.10.09
| Titolo: GENESI DELLA GRAVITAZIONE Mar Ott 27, 2009 8:40 pm | |
| Fausto scusa se ti posto qualcosa di lungo ma volevo sapere cosa ne pensi
Ho seguito con interesse l’esposizione di Fausto relativamente alla forza gravitazionale. Nonostante la mia ignoranza di fisica, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa dell’idea del Todeschini secondo la quale la relatività non è altro che lo spazio che nel vortice astronomico ci spinge verso il basso. Ovviamente un corpo sarà tanto più pesante quanto più ricco è il reticolo di idrogenioni del corpo stesso. Pertanto un ferro ha molti più idrogenioni di un legno, per cui viene spinto verso il basso con una forza molto maggiore. Ecco riassunto in estrema sintesi il suo pensiero: 2. Tutti i campi di forze centrali dell’Universo, astronomici, molecolari, atomici, nucleari, neutronici, mesonici e delle ultime particelle della materia, si identificano ognuno nel campo sferico rotante centro-mosso di spazio fluido, suddiviso, come una cipolla, in una serie di strati sferici concentrici, aventi spessore costante e velocità di rotazione inversamente proporzionale alla radice quadrata del loro raggio.
3. In tutti i campi centrali dell’Universo, la misteriosa forza longitudinale che spinge le masse planetarie a compiere delle rivoluzioni intorno alla massa centrale, si identifica nella spinta che quelle masse planetarie ricevono da parte delle linee di flusso circolari in cui sono immerse. Resta così dimostrato che tali masse non sono immerse in uno spazio vuoto, come sosteneva Newton, per i sistemi astronomici, e come riteneva Bohr per i sistemi atomici, ma sono immerse in un campo fluido centro-mosso.
4. In qualsiasi campo centrale di forze dell’Universo, le masse planetarie, essendo costituite da una o più sfere di spazio fluido che ruotano su se stesse, in senso contrario alle linee di flusso circolari del campo in cui sono immerse, sono soggette, per effetto Magnus, ad una forza risultante Fr inclinata, che si può scomporre in due: una Ft trasversale alle linee di flusso circolari, che sospinge le masse planetarie verso il centro del campo; ed una Fl longitudinale che tende a far loro compiere delle rivoluzioni intorno al centro del campo: Ne risulta che le masse planetarie sono spinte dalla forza risultante inclinata, che è tangente alla traiettoria che descrivono, a seguire tale curva, la quale risulta una spirale, mentre si avvicinano al centro del campo, o cadono sopra la massa centrale; oppure se prima che ciò avvenga, riescono ad aumentare la loro velocità di rivoluzione in modo da acquistare un’accelerazione centrifuga maggiore di quella centripeta, si allontanano dal centro del campo percorrendo il ramo di semispirale simmetrico ed opposto. Le masse planetarie di tutti i sistemi di forze centrali dell’Universo, nel rivoluire o nel cadere verso il centro del campo descrivono quindi tutte una traiettoria costituita da due rami di spirale simmetrici ed opposti, che si incontrano in due punti doppi, uno più lontano dal centro del campo (afelio), ed uno più vicino (perielio). Questa traiettoria considerata dalla massa posta al centro del campo, appare come un’ellissi. Resta così provato che le masse planetarie di tutti i sistemi dell’Universo, si comportano come quelle immerse in un campo fluido centro-mosso, perché come queste seguono le tre leggi di Keplero.
5. La misteriosa forza di gravità che risente un nucleo di idrogeno immerso in un campo astronomico, si identifica nella spinta centripeta che esso subisce per effetto Magnus per il fatto che il nucleo ruota su se stesso in senso contrario alle linee di flusso del campo astronomico in cui è immerso. Risulta così svelato, per la prima volta al mondo, la causa, l’essenza e la natura fluidodinamica della forza di gravità. Se consideriamo che i corpi sono costituiti da un numero più o meno grande di atomi di idrogenioni, ne segue che il peso in un qualsiasi corpo si risolve nella forza centripeta totale dei suoi nuclei, dovuta all’effetto Magnus di ciascuno di essi. 12. Tutte le forze Ft centripete di gravità, elettriche, magnetiche, di interazione forte, di interazione debole, di affinità chimica, quelle Ft dovute all’effetto Magnus, quelle Fl longitudinali, quelle centrifughe, quelle di inerzia, si identificano in decelerazioni di una certa massa della corrente fluida del campo contro le masse periferiche o centrali in esso immerse. Si riducono perciò ad urti tra queste due masse. Solamente se il campo fluido terrestre attraversa il nostro corpo ed il reticolo spaziale ai cui incroci sono disposti i nuclei rotanti d’idrogenione, assoggetta ciascuno di questi ad una spinta verso Terra, per effetto Magnus, spinta che la nostra psiche percepisce come sensazione di peso. Risulta così svelato e dimostrato, per la prima volta al mondo, che tutte le forze sopra citate, sia per il fatto che si misurano tutte in chilogrammi, multipli o sottomultipli di esso, sia per il fatto che esse hanno per realtà oggettiva solo i corrispondenti urti tra due o più masse, sono tutte della stessa natura fluidodinamica. Solamente se la materia solida, liquida, gassosa, oppure sciolta allo stato di spazio fluido, viene ad urtare contro i nostri organi di senso, vi provoca successione di urti tra elettroni in corsa ed atomi, che a secondo della loro frequenza ed intensità interessano l’uno o l’altro dei nostri organi di senso, e tradotti al cervello tramite linee nervose, suscitano nel nostro spirito, ed esclusivamente in esso, le sensazioni di luce, calore, suono, odore, sapore, forza, elettricità, ecc.
Ma più che del Todeschini mi piacerebbe parlare della “La Grande Sintesi” di Pietro Ubaldi. Pietro Ubaldi, nato a Foligno nel 1886 ha scritto una quarantina di volumi. “La Grande Sintesi” è una delle sue principali opere. A questa ne seguirono altre quaranta, tutte di alto valore concettivo. Nel 1952 si trasferisce in Brasile. Particolarmente “La Grande Sintesi”è consegnata alla autorità governative e culturali del Brasile dove costituisce in quel paese un importante fondamento di conoscenza scientifica e culturale. E’ significativo che Pietro Ubaldi, abbia enunciato una concezione dell’atomo, che sarebbe stata fatta decine di anni dopo. Proiettato in una concezione prettamente evolutiva, mostra come dalla materia si si è passati all’energia, alla vita ed allo spirito. Poiché tratta della gravitazione, voglio riportare i capitoli della “La grande Sintesi” affinchè ci si faccia un idea. - Intuizione - Le prove - Coscienza e medianità - Necessità di una rivelazione - Monismo - Aspetto statico, dinamico e meccanico dell’universo - La legge - La grande equazione della sostanza - Studio della fase y: materia. La disintegrazione atomica - Unità di principio nel funzionamento dell’universo - Costituzione della materia. Unità multiple - Nascita e morte della materia. Concentrazione dinamica e disgregazione atomica - Dall’etere ai corpi radioattivi - L’evoluzione della materia per individualità chimiche. L’idrogeno e le nebulose. - La serie delle individuazioni chimiche da H ad U, per peso atomico ed isovalenze periodiche. - La stechiogenesi e le specie chimiche ignote - L’etere, la radioattività e la disgregazione della materia - Le forme evolutive fisiche, dinamiche, psichiche - La filosofia della scienza - La legge del divenire - Aspetto meccanico dell’universo. Fenomenogenia. - Formula della progressione evolutiva. Analisi della progressione nei suoi periodi. - Derivazione della spirale per curvatura del sistema - Sintesi lineare e sintesi per superficie - Studio della traiettoria tipica dei moti fenomenici - Sintesi ciclica. Legge delle unità collettive e legge dei cicli multipli. - Il processo genetico del cosmos - L’universo come organismo, movimento, principio. - Genesi dell’universo stellare. Le nebulose. Astrochimica e spettroscopia. - Limiti spaziali e limiti evolutivi dell’universo. - Quarta dimensione e relatività. - L’evoluzione delle dimensioni e la legge dei limiti dimensionali. - Genesi dello spazio e del tempo. - Genesi della gravitazione. - Principio di trinità e di dualità. - Aspetti minori della legge. - Le nuove vie della scienza. - Superamenti biologici. - Studio della fase beta: energia. - La degradazione dell’energia. - Serie evolutiva delle specie dinamiche. - Dalla materia alla vita - Alle sorgenti della vita - Concetto sostanziale dei fenomeni biologici - Sviluppo del principio cinetico della sostanza - Genesi dei vortici - La teoria cinetica della genesi della vita ed i pesi atomici. - Teoria dei moti vorticosi. - Paralleli in chimica organica. - Moti vorticosi e caratteri biologici. - L’elettricità globulare e la vita. - Teleologia dei fenomeni biologici. - La legge biologica del rinnovamento. - Evoluzioni delle leggi della vita. - Le origini dello psichismo. - Tecnica evolutiva dello psichismo e genesi dello spirito. - Istinto e coscienza. Tecnica degli automatismi. - Il fattore psichico in terapia - Il ciclo della vita e della morte e la sua evoluzione - L’uomo. - Calcolo delle responsabilità - Il diritto di punire - La funzione del dolore - Genio e nevrosi. - Psichismo e degradazione biologica - Conclusione Pietro Ubaldi è stato un semplice maestro delle elementari. Riceve una quantità enorme di informazioni e del tutto originali alla sera, dopo mezzanotte quando cade in una trance vigile. Per favorire la trance mette di sottofondo della musica classica di Mozart o di altri. Scrive di pugno in modo velocissimo senza mai fare alcun errore. Dice che i suoi messaggi vengono da delle NIOURI, gruppi di spiriti elevatissimi che muovono e regolano il sistema solare. Recatosi a Gubbio, nella antica chiesa, ha per tre volte la visione di Cristo. Non è mai stato preso in considerazione dalla scienza, anche se ha previsto con decenni di anticipo scoperte che sarebbero poi state fatte. La sua opera è sublime da leggere, io personalmente l’ho letta in un soffio. Molti brani rasentano la poesia
Cerco di fare una sintesi del capitolo “ GENESI DELLA GRAVITAZIONE” Lo sviluppo di questi concetti ci apre le porte allo studio di un altro problema che ci attende, quello della fase beta, l’energia. Analizziamo alle sue prime forme per poi analizzare quelle che ne derivano per evoluzione. Come l’idrogeno è il tipo di protozoo monocellulare della chimica inorganica, come il carbonio lo è per la chimica organica, così la gravitazione è la proto forza tipica dell’universo dinamico. Quando y (materia), giunge per la prima volta, nell’ultima fase radioattiva della sua maturazione evolutiva, alla genesi beta, l’universo man mano che si disintegrava come materia fu pervaso da energia radiante, che poi involvendo si condensò per correnti dinamiche centripete nel nucleo della nebulosa spiraloide (il quale per il fatto che rappresentava la massima concentrazione dinamica, e cioè il punto più caldo), da cui poi nacque il vortice della Via Lattea e delle altre galassie. Mentre la materia ripercorre il suo ciclo di maturazione evolutiva, è tutta vibrante di questa energia in periodo di diffusione. E quando la materia sarà più vecchia, l’energia che ne nasce non tenderà a riavvolgersi in una nuova nucleo-materia, ma ascenderà verso alfa (psichismo), prendendo le vie della vita e della coscienza La ragione per cui la vita è apparsa sul nostro pianeta e su quelli del sistema solare, è perché questo sistema è vecchio, come vedremo. Qui la materia è nell’ultima sua maturità, stà morendo per disgregazione radioattiva e l’energia si è incanalata decisamente nella superiore fase alfa. La prima genesi di beta, la gravitazione, appare dunque come la forma originaria di energia, una matrice da cui nasceranno come figlie, tutte le altre forme, per mezzo di distinzione e differenziazione, nel processo evolutivo. Precisiamo. Intendo per gravitazione non la piccola gravitazione di newton, caso particolare al vostro pianeta, ma una gravitazione in senso più vasto, risultante dall’equilibrio delle forze inverse di attrazione e repulsione, opposte e complementari (legge di dualità che successivamente vedremo), una gravitazione figlia diretta del movimento, cioè energia gravifica figlia dell’energia cinetica. Ecco come avviene la trasformazione. Il movimento, primo prodotto dell’evoluzione fisico dinamica, è forza centrifuga e tende per questo alla diffusione, all’espansione, alla disgregazione della materia. Espansione in tutte le dimensioni è di difatti la direzione dell’evoluzione. Ma subito questa direzione si inverte, per la legge dell’equilibrio, in direzione centripeta, controspinta involutiva, e le forze di attrazione si completano in quelle di attrazione. Così la prima esplosione cinetica trova subito il suo ritmo, il principio della Legge riordina subito il disordine, appena si manifesta, in un nuovo ordine, il movimento si equilibra in una coppia di forze antagoniche. Così la gravitazione vi appare come energia cinetica della materia, e come prima nata, le è così inerente e strettamente connessa che non vi è possibile ignorarla. Così la materia attrae la materia. E l’universo, dato da masse lanciate in tutte le direzioni e divise da spazi immensi, è tuttavia legato tutto in un unità indissolubile, e tanto stretto e pur mosso ad un tempo da questa forza che è la sua circolazione ed il suo respiro fisico. All’apparizione dunque della forma proto dinamica, l’universo per la prima volta si muove, si generano i movimenti siderali, la gravitazione ne inizia la guida, lungo il binario attrazione-repulsione, che sono il binomio costruttivo di ogni forma come di ogni manifestazione dell’essere. La Sostanza acquista nella nuova fase la forma di coscienza lineare del divenire fenomenico, la prima dimensione del sistema trino successivo a quello spaziale. Nasce il tempo. La proto forma beta (energia) si propaga. Con il movimento nasce la direzione, la corrente, la vibrazione, il ritmo, l’onda. Nasce il tempo che misura la velocità di trasmissione. Eccoci alle prime affermazioni nuove nel vostro mondo scientifico. La gravitazione, e più esattamente energia gravifica, è la proto forma dell’universo dinamico. Essendo energia è radiante e si trasmette per onde. Ha una sua velocità di propagazione superiore a quella delle onde elettromagnetiche e della luce e che è massima del sistema. La gravitazione è relativa alla velocità di traslazione dei corpi. La massa varia ed aumenta con il crescere della velocità di cui è funzione Il peso aumenta per nuove trasmissioni di energia e viceversa. Il concetto di trasmissione istantanea cade per tutte le forze. La gravitazione impiega tempo sia pur minimo a trasmettersi. Essa ha come tutte le forze dinamiche una sua tipica lunghezza di onda. Essa si compone, come abbiamo già detto di due forze opposte e complementari, attrazione e repulsione, e si muove fra questi due estremi, positivo e negativo. La legge scoperta da Newton sui lavori di Keplero, detta legge di attrazione e gravitazione universale dice che la materia attrae la materia in ragione diretta delle masse ed in ragione inversa del quadrato delle distanze. Ma con ciò la meccanica newtoniana non ha potuto nulla spiegare dell’architettura dei mondi. Questo enunciato non è che la constatazione del fatto che l’attrazione decresce in ragione del quadrato della distanza; indica in sostanza il principio che misura la diffusione dell’energia gravifica, la quale non è che un aspetto del principio che regola la diffusione di ogni forma di energia e che vi dimostra la loro comune origine, il principio dell’onda e della sua trasmissione sferica. Le radiazioni ……. Ecc. ecc. ecc non continuo perché è troppo lungo E’ interessante eventualmente quando dice che la luce pesa. “Si potrebbe dire che la luce subisce l’influsso delle spinte attrattive e repulsive di ordine gravifico. Esiste una pressione delle radiazioni luminose. Anzi vi dirò di più: tutte le radiazioni esercitano nel propagarsi una pressione di natura gravifica, presentano fenomeni di attrazione e repulsione, in rapporto diretto alla loro prossimità gnetica, nella successione evolutiva alla loro proto forma dinamica che è la gravitazione ecc, ecc, ecc | |
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