2. Ya‘akov bar Yohosef akhui Yeshua
da Bortocal @ 2006-01-08 - 20:16:25
non ci posso credere (tornato
dall'India, e in attesa di curare i relativi post, che tra un po' vi
inonderanno col racconto delle mie esperienze imperdibili)...
questa volta finisco in manicomio, è
troppo grossa...
ma non posso tacere, sarebbe un
delitto.
vi avevo già parlato dei fratelli di
Joshua (o Yeshua), noto come Gesù, di cui parlano gli stessi Vangeli
riconosciuti dalla Chiesa, ma di cui la Chiesa cattolica nega l'esistenza.
e vi avevo parlato in particolare di
Giacomo, il più autorevole di questi fratelli, che gli subentrò come punto di
riferimento della prima comunità dei suoi seguaci a Gerusalemme (il vero
successore non fu infatti Simone Cefa, Pietro, che dovette il suo ruolo
semplicemente al fatto di essersi recato nella capitale, Roma, dopo la
dispersione della comunità cristiana in Palestina provocata dalla morte di
Giacomo e subito dopo dalla distruzione della città).
- attenzione, però, questa stessa del
soggiorno e del martirio romano di Cefa potrebbe essere una leggenda e vi si
dovrà ritornare su per una analisi più approfondita -
* * *
bene, e se vi dicessi che di questo
Giacomo è stata addirittura scoperta la tomba, a Gerusalemme, tre anni fa,
nell'ottobre 2002?
una tomba di pietra, ho perfino
ritrovato la foto, ma il blog non supporta il formato e vi mostro solo
l'iscrizione: una cassetta di pietra calcarea, datata all'anno 63 (Giacomo era
stato lapidato nel 62 e per la sepoltura dei lapidati occorreva aspettare un
anno), con un'iscrizione in aramaico: "Giacomo, figlio di Giuseppe,
fratello di Yeshua". e dentro un po' di terra.
la tesi ufficiale della Chiesa
cattolica - per niente emozionata dalla scoperta - è che si tratta di una
semplice coincidenza, dato che quei nomi erano molto comuni.
d'accordo (direbbe Albanese): diciamo
che c'era un Giacomo ogni 50 persone? dopo tutto il nome era comune, ma non
proprio comunissimo... e diciamo che c'era anche un Giuseppe ogni 50 persone.
questo significa che c'era un
Giacomo, figlio di Giuseppe ogni 2.500 persone.
il nome Joshua era invece piuttosto
comune: diciamo che c'era un Joshua ogni 20 persone.
questo significa che si poteva
incontrare un Giacomo, figlio di Giuseppe e fratello di Yeshua ogni 50.000
persone.
quanti abitanti aveva Gerusalemme
allora?
vogliamo esagerare e dire che ne
aveva 200.000? allora a Gerusalemme di Giacomi figli di Giuseppe e fratelli di
Yeshua ce ne potevano essere 4.
avremmo una probabilità su 4 di
essere davanti alla persona giusta, pardon: alla polvere della persona giusta.
ma quanti Giacomo figli di Giuseppe e
fratelli di Yeshua erano morti a Gerusalemme tra il 62 e il 63?
non certo 50.000 e neppure 5.000 e
neppure 50, ma uno, uno solo...: lui.
è matematicamente certo, come avete
appena visto.
del resto un secondo fatto lo
dimostra: che questo Yeshua citato sulla pietra tombale doveva essere un
personaggio davvero importante.
avete mai visto scritto sulla tomba
di qualcuno: "qui giace Giacomo, fratello di...?".
il fatto è talmente fuori del comune
che anche per questa via possiamo essere certi che il Giacomo sepolto in quella
cassa non era fratello di un Yeshua qualunque, ma proprio di quel Yeshua lì; e
che ne era stato, oltre che fratello, il più importante seguace, tanto da aver
quasi voluto che la cosa fosse scritta sulla tomba, e non semplice seguace come
tanti - aveva voluto far sottolineare -, ma fratello.
Ya‘akov bar Yohosef akhui Yeshua.
* * *
fino a qui la parte infondata del mio
post, mentre la parte seguente, che è poi la più importante, rimane comunque
valida - come vedrete - indipendentemente dalla dimostrata falsità della
iscrizione sulla cassetta.
* * *
già questo ha dello strabiliante di
suo, per noi che siamo stati disabituati a considerare liberamente (con libera
mente) i fatti.
ma vi aspetta qualcosa di ben più
sconvolgente.
per avvicinarvi all'argomento,
intanto vi cito una mia mail, scritta da Nasik, Maharashtra (India centrale),
il 29 dicembre:
"l'ultima cosa che voglio
accennarvi - ma che sarà al piu presto oggetto di una nuova puntata del mio
blog, dopo studi accurati, quando torno, è questa.
vi dico il titolo intanto:
Se devi dire una verita dilla più
grossa delle più grosse bugie.
misteriosamente i miei interessi mi
seguono ed è come se una mano magica stesse delicatamente spingendomi verso
qualcosa di importante.
vi ho accennato, sul blog, di questa
recente scoperta del Vangelo DI Tommaso.
notate il "di".
gli altri vangeli sono
"secondo" gli evangelisti.
questo significa che non li scrissero
personalmente, ma furono raccolti e stesi da altri (con l'eccezione forse di
Luca, che sapeva scrivere).
ora questo vangelo ha una forma del
tutto diversa dagli altri, è solo una raccolta di poco più di 100 detti
memorabili (chiamateli pure aforismi) del rabbi Yeshua.
detti che hanno una forza dirompente
strepitosa e che ci danno una immagine ben diversa da quella del Gesù
cattolico.
ora io forse avevo già letto in anni
passati questo testo tra i vangeli apocrifi, ma senza rendermi conto della sua
assoluta importanza.
ora gli stessi studiosi dei vangeli
ufficiali scrivono che essi sembrano dipendere tutti da un testo piu antico,
che doveva essere una raccolta di detti memorabili di Gesù: non si spiegano
altrimenti le troppe coincidenze nel riportarli, difficilmente attribuibili a
coincidenze casuali delle rispettive memorie.
- e - aggiungo ora - siccome i
principali filologi erano (e sono) tedeschi, perchè solo in Germania si è
sviluppato il rigore morale necessario per essere buoni filologi, hanno deciso
di chiamare questa fonte sconosciuta dei detti di Gesù la Quelle, cioè la fonte
(in tedesco), e la indicano con la Q.
bene, proprio a questo testo e ad
alcuni studi sul medesimo è dedicata una avvincente recensione dell'edizione
domenicale del Die Welt, che leggo in aereo nel mio viaggio per Mumbai la
vigilia di Natale. –
viene naturale pensare quindi che
questo di Tommaso sia proprio quel testo Q (al mio ritorno esaminerò l'ipotesi
"scientificamente", cioè filologicamente), cioè il testo base sul
quale si è creata la tradizione cristiana,
- e quindi non il quinto vangelo,
come si suol dire, bensì il primo! –
ciononostante (o forse proprio per
questo) il vangelo di Tommaso fu rifiutato dalla chiesa e anzi fatto sparire;
vi fu un vero e proprio tentativo di cancellarne le tracce, quasi perfettamente
riuscito, se esso alla fine non si fosse salvato in una remota traduzione - in
etiope, mi sembra -
no, in copto.
e la storia della scoperta nel 1945
di questo testo e di alcuni altri sepolti in una giara, in un paesino vicino a
Luxor, da parte di un contadino egizio, che per un po' li usa per accendere il
fuoco, è a sua volta un piccolo meraviglioso romanzo –
ma la cosa in assoluto più
straordinaria è chi può essere l'autore di questo testo.
voi che cosa pensereste se nel libro
che racconta la vita di un personaggio celebre si elencassero (come abbiamo
visto nel mio blog) i nomi dei suoi fratelli, se tra questi vi fosse un Giuda,
detto Tommaso, e se questo Tommaso in quello stesso libro venisse chiamato
"Tommaso il gemello"?
gemello di chi?
la scoperta che il rabbi Yeshua
avesse non solo dei fratelli ma addirittura un fratello gemello lascia davvero
senza fiato. e - devo dire - forse getta anche qualche luce sulla sua presunta
resurrezione.
si capisce poi meglio perché il vangelo
più tardo metta Tommaso di fronte a Gesù, col dito nel costato.
non prendete per ora troppo sul serio
queste notizie, che ricavo forse un po' frettolosamente - e in parte amplifico
di mio - da un articolo letto in tedesco sull'aereo che mi portava qui.
aspetto conferme più rigorose, devo
comprare qualche libro e poi tirerò le mie conclusioni definitive.
diffido comunque delle fantasie di
coloro che riescono secondo loro a ristabilire la verità di fatti occulti a
2.000 anni di distanza.
io voglio rigorosamente non andare
più in là di quello che dicono i testi stessi - come verificato con la famiglia
di Gesù, che basta da sola a distruggere la tradizione cattolica (pensate ad
una Sacra Famiglia con parenti!) ed è scritto nei vangeli, mica altrove...
però quello che di tutto è più
interessante è che fine ha fatto questo Tommaso.
è venuto in India!
ha fondato il cristianesimo in
India... una sola generazione dopo, ed è morto qui vicino, ammazzato, come era
vocazione in quella disgraziatissima famiglia!
beh, per oggi un bel bacione. ne ho
dette di cose pazzesche oggi!".
* * *
dunque, si aggiunga questo: non solo
tra gli apostoli c'era uno che viene chiamato Tomaso Didimo, e Didimo in greco
vuol dire "gemello".
ma non basta! anche Toma vuol dire
"gemello" in aramaico.
è come dire che lo chiamavano
"gemello, il gemello"! ed è pacifico che il suo nome di battesimo
fosse Giuda, e infatti un Giuda lo troviamo elencato nei Vangeli come fratello
di Gesù. dunque in quella famiglia, Yeshua era "il primogenito", come
scrive il Vangelo di Matteo (e la Chiesa commenta che si può essere primogeniti
anche se si è figli unici) - c'è anche scritto che Giuseppe non aveva avuto
rapporti con Maria fino a questo primo parto (e la chiesa qui cambia la
traduzione, perchè il danno per lei è irreparabile).
ma in quella famiglia c'era stato
anche un parto gemellare, solo che di nessun altro fratello di Yeshua si dice
che fosse gemello.
quindi non ci restano che due
ipotesi: che il fratello gemello di "Giuda il gemello" fosse già
morto, oppure che il gemello fosse proprio lui, il primogenito, Yeshua.
tutto fa propendere per questa
seconda ipotesi: in qualche modo, se uno dei gemelli muore, l'altro cessa a sua
volta di essere un gemello, non si può essere i gemelli di un morto; non impedisce
questa ipotesi il fatto che Yeshua fosse definito "primogenito",
perché è ovvio che fra i gemelli uno nasce prima e uno nasce dopo...
e così è proprio Giuda Tommaso, il fratello gemello di Yeshua, che non crede
alla sua resurrezione.
gli altri evangelisti ce lo
rappresentano turbato, mentre appoggia un dito nel costato lacerato di suo
fratello.
che scena! nessuno aveva pensato che
Giuda il gemello era come davanti a uno specchio a esplorare se stesso.
insoddisfatto.
* * *
ma se tutto questo tiene, e nella
cassetta di Gerusalemme fosse rimasto conservato anche qualche briciolina del
DNA della famiglia di Yeshua. perché non raccoglierne un po' per confrontarlo
con quello del sangue della Sindone?
- ma questa è una battuta,
ovviamente...
sulla scia della ricerca (un po'
ridicola) del santo Graal, cioè del Sang Real.