CAECIOFO- CYNARA SCOLYMUS
Del carciofo si consumano le foglie e la polvere.
L’odore è nullo ed il sapore amarissimo.
Le foglie devono essere essicate al’ombra e devono essere consumate entro il
primo anno.
Infatti nel secondo anno dalla raccolta, molti principi
attivi vanno persi anche se il prodotto è conservato sotto vuoto.
Nel carciofo si distinguono
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Composti monocaffeilchinici (acido 1-
caffeilchinico, cloro genico, cripto genico e neurogenico. Se somministrati ,
nell’organismo gli acidi monocaffeinici hanno azione risvegliante e leggermente
euforizzante( simile alla caffeina).
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Composti dicaffeilchinici in pratica cinarizina
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Lattoni sequiterpenici , tutti del tipo
guainolidico
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Eterosidi flavonoidici, tutti derivati dal
luterolo
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Composi orto-difenolici
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Sesquiterpeni
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Acidi organici semplici tipo acido glicerico,
malico, citrico, lattico
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Tannini
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Glucosidi antrochinonici
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Vitamine B1, B2, beta-carotene.
I composti principali sono gli acidi monocaffeilchinici e la
cinarizina.
In particolare alla cinarizina si attribuiscono le principali
azioni terapeutiche del carciofo:
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Eccellente azione disintossicante del fegato che
lo rende utile nelle intossicazioni epatiche esogene, es: alcool, taluni farmaci
ed in genere tutte le sostanze intossicanti
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Incerta l’azione nelle epatiti virali, nelle
quali più che la cinarizina pare sia utile l’azione immunostimolante della
pianta che pare dovuta ai vari componenti attivi, ma in particolare agli
etrosidi flavonoidici che stimolerebbero l’azione anticorpale.
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Molto buona invece l’azione del carciofo nelle steatosi
epatiche, nelle quali se preso per lungo tempo può ridurre la quantità di
lipidi del fegato e di conseguenza il volume epatico.
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Eccellente azione colagoga e coleretica che facilita
una riduzione di possibile formarsi di calcoli biliari ed una riduzione del
colesterolo. In effetti io stesso ho voluto fare la prova; ho preso un gruppo
di dieci persone trattate con statine ed un gruppo di dieci persone alle quali
ho somministrato della polvere di carciofo (la polvere di carciofo è reperibile
in farmacia su ordinazione; il mio farmacista se la procura da un laboratorio
di Vicenza; è amarissima e si deve diluire un cucchiaino di polvere con acqua e
tenersi ben vicino alla bocca un cucchiaio di miele). La riduzione del
colesterolo è stata sovrapponibile a quella delle statine di ultima
generazione; inoltre l’azione sui trigliceridi è decisamente più marcato. La dose
è di un cucchiaino di polvere di carciofo al mattino prima di colazione.
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Marcata azione diuretica. Tale azione è
probabilmente da ascriversi ad un multiplo effetto esercitato sui vari organi
da parte ella componente flavonica, e da quella sesquiterpenica esercitata sui
vari organi, ed inoltre dai Sali di potassio e da certi acidi organici.
Iterazioni farmacologiche.
Per i pazienti in trattamento con altri farmaci i prodotti
di carciofo devono essere usati con molta cautela.
Infatti i principi attivi del carciofo si legano ai
citocromi: cyp 450, 1a 2, 3a 4, 2c 9.
Inoltre il carciofo a livello epatico è un potente induttore
enzimatico, paragonabile al fenobarbital, per cui tutti i farmaci vengono
metabolizzati più in fretta
Tratto dagli studi della Bastyr University di Seattle
Dizionario ragionato di Erboristeria e Fitoterapia di A.
Bruni,- M.Nicoletti, edizioni Piccin
Piante medicinali: chimica farmacologica e terapia di
R.Benigni, C.Capra, E.Cattorini
La Medicina dei Semplici del Dott. Alessandro Formenti
docente ordinario presso il corso di Medicina Naturale di Bologna