BUON GIORNO RAGAZZI.
FORSE HO SBAGLIATO TUTTO E QUESTO SARA' IL MIO ULTIMO MESSAGGIO SU QUESTO FORUM. STANTE LA MIA IGNORANZA NON AVREI MAI SAPUTO O POTUTO COMMENTARE DIRETTAMENTE I VOSTRI POST MA CHISSA' PERCHE' AVEVO PENSATO DI AVERE IO COSE INTERESSANTI DA DIRE CHE, INVECE, NEANCHE UN PERIODICO DI ATTUALITA' DI PROVINCIA AVREBBE MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE. FIGURIAMOCI UN FORUM DI ARGOMENTI COSI' SERI ED IMPORTANTI! COMUNQUE CONTINUERO' A SEGUIRVI E A LEGGERVI E SCUSATE IL MIO "EGO" PER IL DISTURBO... NIKITA
12 dicembre 2006Succedono cose strane:
negli ultimi due giorni, tra le decine di migliaia di morti per qualsiasi causa di ogni giorno, sono morti in due opposti continenti due ultraottuagenari che pur non potendo che essere diversissimi hanno in qualche modo loro personale segnato la storia. Non certo la grande Storia con la esse maiuscola dell’umanità, ma la piccola storia anzi! le piccole storie di ordinaria, spicciola quotidianità negli ambiti di influenza delle loro personalità, dipanatesi negli ultimi quattro decenni del secolo scorso.
Uno era Salvatore Pappalardo, il cardinale di Palermo la cui voce possedeva il timbro acustico particolare che caratterizza le persone autorevoli e in buona fede, che la voce sanno usare non per adulare il potere ma per frustarlo: Dio solo sa quante frustate sarebbero necessarie per svegliare veramente la coscienza di un popolo asservito da millenarie sudditanze e che ormai non compra più neanche la carta igienica senza la raccomandazione clientelare dell’ultimo eletto di turno e i cui figli oggi vanno ad ingrossare le schiere dei vari Fans-clubs di “Forza mafia” di dell’Utriana, rinnovata creatività a servizio dei nuovi Vicerè del regno delle 2 Sicilie.
L’altro: un pazzo sanguinario dal nome Augusto-Pino-merda-chèt. Sono stata adolescente ai tempi della scomparsa di una intera generazione di ventenni: stadi traboccanti di colpevoli solo di essere nati sotto un regime necrofilo-militare che ha saputo superare in ferocia il nazismo appena lasciato alle spalle, così almeno credevamo! senza aver fatto i conti con tutti gli altri tipi di nazismo, che covavano già sotto le ceneri del mercato globale di carne umana in tutte le longitudini e latitudini del pianeta: almeno in questo si denota una certa democrazia!
Un giusto e un criminale efferato! Eppure sono morti entrambi nel proprio letto e il criminale (92 anni) un po’ più stagionato del giusto (88 anni).
Davvero nell’ultimo istante hanno potuto rivedere tutto ciò che avevano fatto nella loro vita? Davvero, superato l’ultimo confine, ad accoglierli hanno trovato un principio ultimo che ha ammannito loro la giusta ricompensa o punizione?
Caro Welby
A nome dell’umanità tutta ti chiedo perdono per l’aberrazione di pochi sciagurati senza rispetto per la vita vera che blaterano, nei casi come il tuo, di omicidio senza accorgersi che in tali accanimenti “terapeutici” è nascosta una forma di omicidio più sottile e terribile: poiché lento ed inesorabile e senza alcuna speranza di guarigione o miglioramento continua a scorrere, a volte per decenni, diluito nel tempo al prezzo di immani ed indicibili sofferenze, non solo fisiche!
Addio mio caro Piergiorgio: hai sofferto abbastanza. Spero non inutilmente!
Martedì 09.01.07 (I seguenti appunti risalgono a qualche anno fa)
Contemporaneamente:
I. un ragazzino imbottito di tritolo si faceva esplodere in un mercato della striscia di Gaza in Libano: 9 morti e decine di feriti gravi.
II. Un’autobomba si schiantava contro il muro di cinta di una caserma di M.P. a nord di Nassirya in Iraq: 15 morti.
III. Una bombola di gas esplodeva nel retro di un ristorante di un super drugstore della capitale boliviana: super incendio a porte chiuse (come capita spesso nelle mega-strutture dei paesi più poveri, ma dai governi più corrotti, che permettono arricchimenti illeciti a oscuri personaggi, in barba ad ogni più elementare norma di sicurezza): 300 morti.
IV. Un pullman carico di anziani in gita precipitava da un viadotto di un’autostrada dell’Europa centrale esplodendo al contatto con il terreno sottostante: 61 morti.
Etc… etc… etc…
Cosa hanno in comune tutti questi catastrofici eventi, alla cui lista delle giornate iellate potremmo aggiungere: aerei precipitati, incidenti stradali, roghi o infortuni più o meno casalinghi, bombe missili e granate, inondazioni, esondazioni, frane, esplosioni di vulcani e incendi più o meno dolosi?
Forse il tipo di morte sperimentata dagli esseri viventi (non solo umani) tragicamente coinvolti in un medesimo orribile destino?
SI MUORE BRUCIATI VIVI E/O ASFISSIATI MA ANCHE ANNEGATI, FOLGORATI, SPARATI, DECAPITATI, IMPICCATI, STUPRATI, ACCOLTELLATI, AVVELENATI, DIVORATI DAL CANCRO, INFARTUATI, POLI-TRAUMATIZZATI, VITTIME DI MICROSCOPICHE INVASIONI DI nanoBIOREPLICANTI ASSETATI ED AFFAMATI, MA ANCHE VITTIME DI TERAPIE SBAGLIATE, DI MALA-SANITÀ, E SI MUORE ANCHE VITTIME DI CRUDA IGNORANZA CIOE’ VITTIME DI IDEOLOGIE SBAGLIATE, ILLOGICHE E MOLTO SPESSO: IDIOTE CIOE’ CONTRARIE AI DIRITTI ELEMENTARI DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI.
Ecco un raccontino che mi è venuto fuori riflettendo sui SUPERIORI argomenti:
- IL MERCATO UCCIDE …-
- Ricordava solo di essere uscita per fare la spesa: se “fare spesa” poteva chiamarsi andare tra le bancarelle del suk a scavare in mezzo al pattume degli avanzi che anche i topi avevano disdegnato. Lei però non andava tanto per il sottile: suo marito di origine kurda era morto asfissiato da un bio-gas arma non convenzionale e le sue ossa calcinavano da mesi in buona compagnia in non si sa quale fossa comune e lei aveva sei figli da mantenere. Già si sentiva fortunata: tre carote mollicce, otto patate quasi marce, un ciuffo di foglie di cavolo rancido e sorpresa delle sorprese: un pugno di frattaglie di origine animale che aveva dovuto contendersi con i cani (affamati come e peggio degli uomini) che gironzolano da sempre speranzosi ai margini di ogni mercato all’aperto di un qualsiasi paese povero o in guerra. Aveva raccolto abbastanza per un fantastico, ipocalorico minestrone al 95% d’acqua e qualche filo di putride budella di montone: meglio che niente! Stasera avrebbe festeggiato alla corte di sei paia di occhi già spalancati sull’aldilà della fame e della miseria. Si sentì quasi felice…
- L’ultima cosa che percepì fu l’odore acre, pungente ed invasivo del fosforo che combustendo creava una fiammata intensa ed accecante. Ed accecante fu l’ultimo fotogramma percepito dai suoi occhi, e violento e cieco fu l’ultimo ruggito percepito dalle sue orecchie delle fiamme che la divoravano viva.
- Qualcosa del suo Se finalmente si distaccò dai quei miseri resti che carbonizzavano più veloci dei suoi pensieri.
- Una leggerezza mai conosciuta, un senso di libertà totale la pervadevano man mano che si allontanava dal centro della sofferenza mortale appena attraversata.
- Si sentì risucchiata, sospinta verso un luogo a-dimensionale dove lo spazio e il tempo mostravano caratteristiche a lei sconosciute. VIDE!… e quel suo VEDERE fu terribile nel restituirle il significato preciso di ciò che andava VEDENDO: milioni e milioni, se non miliardi, di altri Se che la fissavano a loro volta, in una sorta di personale e allo stesso tempo collettiva visione di tutte le possibili realizzazioni dei suoi Se esperibili in tutte le funzioni d’onda spazio temporali a lei riservate.
- Una specie di film tridimensionale: un’incommensurabile ologramma dove erano fissati, in uno scorrere fluido e continuo, tutti gli eventi, azioni, gesti, pensieri e parole espressi in quella particolare esistenza e congelati, fotogramma dopo fotogramma, in un continuum che si esperiva in quella certa direzione che riconobbe come la vita appena lasciata.
- Da piccola, a casa di certi parenti di campagna un po’ piu benestanti di loro scoprì per caso un armadio che le avrebbe riservato la più curiosa ma anche la più inquietante esperienza della sua passata, presente e futura esistenza. Le ante non erano serrate e le fu facile aprirle cercando di non farsi male le piccole dita. Quale non fu la sua sorpresa nel vedere i due grandi specchi all’interno delle due ante che adesso si fronteggiavano. Trovandosi proprio al centro dette uno sguardo alla sua sparuta figurina segnata dalla denutrizione cronica riflessa sullo specchio alla sua destra. Ciò che vide bastò a turbare ed ingarbugliare per sempre i suoi poveri ed insufficienti pensieri anch’essi già segnati da una millenaria ignoranza. Non credendo ai suoi occhi si voltò a guardare nello specchio di sinistra: nulla da fare! Cambiava la prospettiva ma non la sostanza. Le immagini speculari del suo se si riflettevano l’una dentro l’altra e la fissavano da mille e mille riflessi che progressivamente si riducevano senza fine. Ebbe forse l’unico elevato pensiero sulla spiritualità della sua vita, che non fosse fondato sugli orrori della vita quotidiana visti e vissuti. Forse, come le diceva spesso la zia: non devi mai guardarti allo specchio per vanità. Hallah potrebbe confonderti per sempre con la visione dell’infinito! Si girò per scappare via da tutto quell’infinito che non poteva capire e che era riuscita a rimuovere, da quel momento in poi, assieme al terrore di aver trasgredito una regola fondamentale, alla quale sarebbe certamente seguita la giusta punizione di Allah!
- Adesso tutto le fu chiaro, tutto aveva un senso: la sua mente stava sperimentando di nuovo l’infinito solo che riusciva a capire finalmente tutto direttamente e senza alcun senso di colpa
- Ma la cosa più stupefacente fu che a partire dalla “sua morte”, andando a ritroso poteva vedere non solo la propria esistenza come effettivamente l’aveva sperimentata, ma anche (una alla volta o contemporaneamente) tutte le altre esistenze che invece non aveva potuto sperimentare date le scelte o regole applicate in quella specifica linea temporale.
- Una specie di gigantesco, infinito “spazio delle fasi” in cui per pura probabilità ogni sua singola nano-particella poteva decadere, solo che lo avesse voluto la sua VOLONTA’.
- Capì il significato profondo e reale di questa singolare capacità attribuibile ad una intelligenza raffinata, riscontrabile nella quasi totalità degli esseri viventi e cioè la volontà di VIVERE attraverso di noi di uno Spirito eterno ed imperscrutabile e, una volta imboccata una linea temporale, di trasmettere questa capacità a nuove generazioni.
- LA LIBERTA’ E’ UNO STATO D’ANIMO…