http://spazioinwind.libero.it/risvegliodiadamo/fusione_fredda.htm
La teoria di Renzo Boscoli, sconvolgerebbe tutte le
concezioni astronomiche attuali.
Ma ora vi voglio dimostrare perché il Boscoli ha ragione, ed
il nocciolo delle stelle è freddo.
La temperatura è data dal moto delle molecole e degli atomi,
quanto più il moto di questi è rapido, tanto più si alza la temperatura.
Il sole ad esempio ha una temperatura di 6000 gradi in
superficie, ma se noi ci spostiamo all’esterno , e cioè nella ionosfera, dove
le molecole e gli atomi sono estremamente liberi la temperatura arriva (da
misurazioni effettuate via satellite) a 20 milioni di gradi.
Nel nocciolo data l’enorme pressione il moto molecolare è
assente e per il collasso degli atomi si ha continua liberazioni di protoni.
Orbene, un flusso di protoni, non alza di un solo grado la
temperatura.
Pertanto dal nocciolo del sole (che è di circa 300 mila KM
di diametro) si diparte un grande flusso di protoni.
Intendo dire che la fusione avviene a bassissime temperature
come sosteneva Enrico Fermi, ed è solo l’enorme flusso di particelle
subatomiche che quando investe il deuterio ed il trizio ne determina l’esplosione.
Le teorie del Fermi sono state alcuni anni fa confermate
dall’ENEA che ha messo dei trucioli di titanio nell’azoto liquido. Inizialmente
i ricercatori erano molto scettici, ma successivamente si sono ricreduti, perché
si è prodotto un enorme flusso di protoni.
Pertanto l’esplosione del deuterio e del trizio non è
causata dalla temperatura, ma dall’enorme flusso di protoni causati dall’esplosione del plutonio (bomba
H)
Teoria più volte benedetta dal premio nobel Carlo Rubbia.
Ci si potrebbe chiedere perché il nucleo non esploda dal
momento che vi circola una grande quantità di protoni.
Il motivo è semplice: il nucleo non è costituito da deuterio
e trizio ma da idrogeno semplice.
Eventualmente il deuterio ed il trizio presenti nel nucleo
sono in quantità infinitesimale e non sufficiente per innescare una reazione
esplosiva.
Ma vi è anche un altro motivo: nel nucleo del sole il flusso
di protoni è certamente molto alto, poniamo che esso sia espresso da una
variabile K a seconda dei punti più interni e più esterni del nucleo, ma se noi
andassimo a valutare la quantità di protoni che passa per unità di superficie
ci troveremmo di fronte ad un valore enormemente inferiore a quello che
otteniamo con l’esplosione di plutonio a breve distanza dal deuterio e dal
trizio.
Ovviamente quanto più i protoni salgono in superficie
trovano gli atomi liberi di muoversi e quindi di manifestare temperatura.
Ho già detto che la massima temperatura si manifesta all’esterno
della superficie solare dove gli atomi sono liberissimi.
Le macchie solari pertanto non esprimono perturbazioni della
superficie, ma semplicemente sono delle sfrange(o dei buchi) che si manifestano
sulla superficie e che mostrano cosa c’è sotto e cioè una temperatura più bassa
di quella della superficie.
Ovviamente si vedono nei momenti di maggior attività solare,
quando la cromosfera è particolarmente mossa
Pertanto, per motivi razionali, io considero la teoria del
Boscoli valida, e pertanto in grado di sovvertire tutte le nostre concezioni
relative in campo astronomico.
P.S sono sempre stato appassionato dell’astronomia e delle stelle.
A 17 anni mi sono costruito da solo un telescopio lungo un
metro e cinquanta e con uno specchio di venti centimetri.
Alla maturità, basandomi sui molti articoli del Scientific
American, ha dato una tesi sulle stelle, molto apprezzata dalla commissione.
Nel 1975 ho conosciuto lo scienziato Speri Omero il quale
sosteneva le teorie del Boscoli.
Inizialmente tali teorie mi sembravano assurde e non degne
di considerazione, poi un poco alla volta meditando ha maturato che Renzo
Boscoli poteva aver ragione (questo ricercatore del CNR tanto dimenticato dalla
scienza ufficiale!)