Fisica ...tra Scienza e Mistero (Universo,Energia,Mente e Materia) Il forum scientifico di Fausto Intilla (Inventore-divulgatore scientifico) - WWW.OLOSCIENCE.COM |
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| Tra Bene e Male | |
| | Autore | Messaggio |
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Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: Tra Bene e Male Mer Giu 13, 2007 11:59 pm | |
| Tutto ciò che noi concepiamo e classifichiamo sotto quel parametro che designamo con il termine: “Bene”, rientra nel quadro di un riflesso condizionato dalla nostra stessa natura. Contrariamente, tutto ciò che noi concepiamo e classifichiamo sotto quel parametro che designamo con il termine: “Male”, rientra nel quadro di un riflesso distorto, condizionato in questo caso, da un’insolita ed originale forma della natura, che non rientra ovviamente più nei canoni di quella ordinaria natura che possiamo unicamente concepire e alla quale siamo tanto affezionati. Se andiamo ora ad analizzare questi due parametri: Bene e Male, su un piano concettuale assai più alto, completamete distaccato da quella natura ordinaria e condizionante definita dal codice genetico di qualsiasi essere vivente del regno animale, una natura che non ci permette di concepirne altre al di fuori di essa, ci accorgiamo che questi due parametri concettuali: Bene e Male, non hanno alcun valore assoluto; essi non sono nient’altro che un riflesso, a volte originale ma il più delle volte ordinario, della nostra natura.
Scendendo su un piano concettuale più basso, e quindi basandoci unicamente sull’ordinaria natura di ogni entità biologica (del regno animale) terrestre, potremmo sicuramente affermare che, usando le stesse parole di Oscar Wilde: “Tutto ciò che è capito è bene”.
Il breve testo che esporrò qui di seguito è uno stralcio, composto essenzialmente da alcune frasi significative, dell’introduzione di una novella di Arthur Machen (Caerlson-on-Usk, 1863 - Londra 1946) intitolata „The White People“:
(…) Gli esseri estremamente perversi fanno anch’essi parte del mondo spirituale. L’uomo comune, carnale e sensuale, non sarà mai un gran santo. Né un gran peccatore. Noi siamo, per la maggior parte, soltanto esseri contradditori e tutto sommato, trascurabili. Seguiamo la nostra strada di fango quotidiano senza capire il significato profondo delle cose, ed è per questo che il bene e il male, in noi, sono identici: occasionali, senza importanza. (…)
Coloro che sono grandi, nel bene come nel male, sono quelli che abbandonano le copie imperfette e vanno verso gli originali perfetti. Per me, non ho alcun dubbio: i più grandi Santi non hanno mai fatto una „buona azione“ nel senso corrente del termine. E d’altra parte, esistono uomini che sono discesi in fondo agli abbissi del male, e che in tutta la loro vita non hanno mai commesso (…) una „cattiva azione“.(…) L’assassino non uccide per ragioni positive, ma negative; gli manca qualche cosa che i non-assassini hanno. Il male, invece, è interamente positivo. Ma positivo nel senso cattivo. Ed è raro (…) Che cosa provereste se il vostro gatto o il vostro cane si mettessero a parlarvi con voce umana? Se i ciottoli della strada iniziassero a ingrossare sotto i vostri occhi? Se le rose del vostro giardino si mettessero a cantare? Ebbene, questi esempi possono darvi una vaga idea di ciò che è realmente il peccato. (…)
Il peccato per me consiste nella volontà di penetrare in modo vietato in una sfera diversa e più alta. Dovete dunque capire perché è così raro. Pochi uomini, in verità desiderano penetrare in altre sfere, siano esse alte o basse, in modo consentito o vietato. Ci sono pochi Santi. E i peccatori, nel senso in cui li intendo io, sono ancora più rari.(…) Il vero male, nell’uomo, è come la santità e il genio. È un’estasi dell’anima, qualche cosa che supera i limiti naturali dell’intelletto, che sfugge alla coscienza. Un uomo può essere infinitamente, orribilmente malvagio e non sospettarlo mai.(…)“.
Diderot, più di due secoli fa affermava: “Virtù e vizi dipendono dall’eredità fisica e psichica, atti oggi considerati mostruosi furono giudicati stimabili un tempo“.
In „Aurora“ (opera nietzscheana del 1881), il filosofo tedesco espone una propria visione alquanto originale del mondo, considerandolo in termini assoluti, privo di alcun significato estetico, religioso e tanto meno morale. In „Al di là del bene e del male“ e in „Genealogia della morale“ (altre due opere nietzscheane) il pensatore tedesco, indagando sull’origine psicologico-antropologica e giuridico-politica dei comportamenti morali, scopre una duplice origine della coscienza morale: espressione da un lato della volontà di dominio dei signori, dall’altra del risentimento dei servi; constatando inoltre che la morale contribuisce, col costringere l’uomo a vergognarsi dei suoi istinti e a ricacciarli nel profondo, allo sviluppo di una civiltà fondata sul conflitto intrapersonale e interpersonale e sulla menzogna individuale e collettiva e perciò di una società malata alle radici. | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: La mia "idea" di bene e male Gio Ago 09, 2007 4:53 pm | |
| La differenza tra noi e gli animali è che noi abbiamo un io; entrambi abbiamo la consapevolezza (della quale gli animali non sono consapevoli) ma solo noi abbiamo un io, e che grazie a questo possiamo diventare consapevoli della nostra Consapevolezza. Per gli animali, quindi, non esiste bene e male, poichè non hanno un io che divide il mondo in due parti: bene/male, bello/brutto, ecc. Grazie e a causa dell'io noi dividiamo tutto in opposti e grazie e a causa di questo, se per me una cosa è bene per un altro è male e viceversa per un'altra cosa. Come è possibile allora stabilire cosa è bene e cosa è male? L'unica discriminante è la Consapevolezza (consapevole). Ogni volta che agiamo consapevolmente (ossia senza preconcetti nella nostra mente, senza idee in merito a una certa questione, come se si fosse degli "animali", quindi) tutto ciò che facciamo è bene, e ogni volta che agiamo inconsapevolmente tutto ciò che facciamo è male. Ma agire consapevolmente vuol dire decidere di volta in volta in base alla situazione; e decidere di volta in volta vuol dire che due situazioni diverse potrebbero richiedere la stessa decisione, e che due situazioni identiche potrebbero richiedere due decisioni diverse. Ecco, allora, che il concetto di bene e male non esiste più, ed esiste solo la decisione "migliore" per ogni situazione. | |
| | | Fausto Admin
Numero di messaggi : 400 Età : 52 Localisation : Switzerland Data d'iscrizione : 12.06.07
| Titolo: Re: Tra Bene e Male Mar Ott 23, 2007 8:08 am | |
| "Aggressività e avversione,assumono una natura cattiva e violenta solo quando le allontaniamo dalla coscienza,separandole dal benefico influsso compensatore dell'amore e dell'accettazione;le releghiamo allora nell'ambiente,dove,isolate dal loro equilibrato contesto,possono davvero apparire dannose e distruttive.Immaginando per errore che tali aspetti demoniaci facciano davvero parte dell'ambiente (invece di realizzare che la loro presenza dentro di noi serve a controbilanciare le nostre tendenze positive e costruttive),immaginando dunque che facciano parte dell'ambiente,reagiamo con violenza e malignità a questa minaccia illusoria,veniamo spinti con frenesia verso crociate spesso brutali,e cominciamo ad uccidere le "streghe" per il loro bene,a fare la guerra per "mantenere la pace",a sottoporre gli altri all'Inquisizione per salvare le loro anime.In breve,una tendenza negativa non riconosciuta e proiettata,cioè separata dal suo contesto equilibrato e dotata di "vita propria",può assumere una natura demoniaca e sfociare in azioni distruttive,mentre quella stessa tendenza,reintegrata per controbilanciare le nostre qualità positive,assumerà una natura mite e collaborativa.In questo senso,è un vero e proprio imperativo morale l'affermazione secondo cui,per essere simili a Cristo,si deve trattare con amicizia il Diavolo."(Ken Wilber)
"Se i demoni mi abbandonano,temo che gli Angeli li seguiranno"(Rilke)
"Cercare di liberarci dalle tendenze negative,tentare di distruggerle ed eliminarle,sarebbe una bella idea,se fosse realizzabile.Il problema è che le tendenze negative che cerchiamo di non vedere rimangono pur sempre nostre,e tornano a tormentarci sotto forma di sintomi nevrotici (paura,depressione,ansia).Allontanate dalla coscienza,assumono un aspetto minaccioso del tutto sproporzionato alla loro effettiva natura.Possiamo addomesticare il Male solo rendendolo amico;se lo rifiutiamo riusciamo soltanto ad ingigantirlo.Una volta integrato,esso diviene mite;se proiettato diventa feroce,e coloro che avranno tentato di eliminarlo avranno contribuito,in sostanza,alla sua vittoria."(Ken Wilber) | |
| | | cincin
Numero di messaggi : 207 Età : 64 Localisation : Roma Data d'iscrizione : 09.08.07
| Titolo: Re: Tra Bene e Male Mar Ott 23, 2007 8:35 am | |
| - Admin ha scritto:
- ... (invece di realizzare che la loro presenza dentro di noi serve a controbilanciare le nostre tendenze positive e costruttive),
E' verissimo quello che dice Wilber: le negatività contribilanciano le nostre positività, perchè agire col proposito di fare del bene è sbagliato quanto agire col proposito di fare del male. Agire per il bene è figlio dell'ego e tutto ciò che viene fatto in funzione dell'ego è sempre sbagliato, perchè l'ego non tiene conto (nel senso che non è sua facoltà) dell'intera realtà, ma può "vedere" solo una parte della realtà e questo produce squilirbri. Agire per il bene produce squilibri, agire per il giusto riporta equilibrio. - Citazione :
- In questo senso,è un vero e proprio imperativo morale l'affermazione secondo cui,per essere simili a Cristo,si deve trattare con amicizia il Diavolo."(Ken Wilber)
Soprattutto non bisogna avere paura del diavolo perchè il diavolo siamo noi, così come siamo il Cristo, e non possiamo amare l'uno e rifiutare l'altro, perchè rifiuteremmo una parte di noi stessi: o si amano entrambi o si rifiutano entrambi; in ogni caso essi si annullano. - Citazione :
- "Se i demoni mi abbandonano,temo che gli Angeli li seguiranno"(Rilke)
E come potrebbe essere diversamente? Però è vero anche il contrario: se abbandono gli angeli non dovrò temere alcun demone :-) - Citazione :
- "Cercare di liberarci dalle tendenze negative,tentare di distruggerle ed eliminarle,sarebbe una bella idea,se fosse realizzabile.Il problema è che le tendenze negative che cerchiamo di non vedere rimangono pur sempre nostre,e tornano a tormentarci sotto forma di sintomi nevrotici (paura,depressione,ansia).
E anche qui ha ragione Wilber, perchè allontanare le negatività da noi vuol dire reprimerle e quando una cosa viene repressa va a ingigantire il subconscio che peserà sulle nostre azioni. E quando una cosa viene repressa, e non può venire repressa per sempre, a un certo punto dovrà riemergere, e quando accadrà lo farà con molta violenza. Le negatività non vanno represse, perchè così facendo fanno male all'individuo che le ha represse, e non vanno esercitate perchè faranno male agli altri; le negatività vanno Comprese, dove per comprensione si intende "osservate". Se osserviamo con attenzione le negatività che emergono esse si sciolgono come neve al sole. Perchè le negatività, come le positività sono delle illusioni :-) Buona giornata, Fausto. | |
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| Titolo: Re: Tra Bene e Male | |
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