Quello che gli scienziati stanno scoprendo è precisamente ciò che gli antichi testi ci dicono: il linguaggio che il Campo del punto Zero – chiamato da Gregg Braden Matrix Divina – riconosce, è il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni. Intenzionali o meno, conscie o meno.
Scoperto questo possiamo dunque imparare a creare intenzionalmente , con consapevolezza, ciò che comunque creiamo ciecamente? La seguente intervista a Gregg Braden a cura di Meryl Ann Butler, è apparsa su Scienza e Conoscenza numero 20 e su Scienza e Conoscenza Oro.
Gregg, grazie per aver accettato di condividere i tuoi pensieri con noi. Ci daresti qualche spiegazione in più su questo Campo di energia?
Grazie per avermi invitato. Sì, gli scienziati non si sono ancora accordati sul nome da dargli, ma tutti riconoscono che esso ha tre qualità: è sempre e ovunque, è stato qui sin dall’inizio e possiede un’intelligenza che reagisce alle emozioni umane. Assomiglia molto a Dio!
Lynne McTaggart lo chiama il Campo. Altri parlano di Ologramma Quantistico, o Mente di Dio. Nel mio libro lo chiamo la Matrix (matrice) Divina.
Questo Campo è la sostanza di cui sono fatti i nostri corpi e il mondo. Le organizzazioni accademiche e di ricerca hanno dimostrato che questo Campo esiste.
È ormai accettato come un fatto, non come una teoria. Esso contiene in potenza tutto ciò che sperimenteremo o conosceremo nel nostro mondo: dalla salute perfetta, la longevità, la pace, l’abbondanza, le carriere di successo e le relazioni d’amore, alle profezie più cupe, le malattie più devastanti o la più grande distruzione immaginabile.
Tutte queste esperienze esistono sotto forma di possibilità, potenzialità non realizzate all’interno di tale Essenza Quantistica. Le scelte che compiamo in ogni momento sono ciò che da vita a questi potenziali energetici.
Come possiamo liberare questa potente forza?
Una volta che la scienza occidentale ha riconosciuto l’esistenza del Campo, gli scienziati hanno cominciato a chiedersi: «E ora, che ci facciamo?». Ed è qui che le antiche tradizioni spirituali diventano preziose, perché molte di esse hanno inizio laddove la nostra scienza è appena arrivata.
Le tradizioni spirituali del passato nascono dalla comprensione che siamo tutti connessi tramite un’energia spirituale, e che ciò che una persona fa un in un luogo ha effetto su ciò che sta succedendo dall’altra parte del mondo. Questo è un assunto fondamentale delle antiche tradizioni, che siano quelle dei nativi americani, degli aborigeni, dei Quechua andini, dei tibetani o buddhisti tradizionali o degli antichi Esseni (ritenuti gli autori del rotoli del Mar Morto).
Per quanto possano sembrare diverse l’una dall’altra, tutte queste tradizioni sacre affermano che siamo connessi attraverso una Matrix Divina o Essenza. E attraverso questo campo siamo tutti l’uno parte dell’altro, parte del nostro mondo e di un’esistenza più vasta che esse chiamano Dio. Per cui, questa Essenza è il punto in cui il matrimonio tra scienza e spiritualità origina una saggezza più profonda, più grande di quella che la scienza o la spiritualità da sole possano offrire.
Quindi, diresti che tale unione crea qualcosa di più grande della somma delle sue parti?
Esattamente. Quando ci chiediamo chi siamo nel mondo, le nostre fonti principali di conoscenza provengono dalla scienza, dalla spiritualità e dalla cultura. Quindi, quando uniamo tutte queste vie in una saggezza più ampia, ciò ci conferisce il potere di partecipare. Uso questa espressione intenzionalmente.
Non si tratta di controllare o manipolare il nostro mondo, bensì di partecipare agli esiti della guarigione del corpo e della nostra famiglia, di contribuire alla creazione della pace nella nostra comunità e tra le nazioni, perché sono tutti connessi tramite questa Essenza, fanno parte dello stesso Campo di energia.
Ti riferisci a questo quando chiedi: «Sei un osservatore (observer) passivo o un creatore incisivo»?
Beh, la fisica quantistica è giunta alla conclusione che non esistono osservatori passivi. È impossibile per chiunque limitarsi a osservare il mondo che lo circonda. Se stiamo guardando qualcosa e abbiamo pensieri, sentimenti, emozioni e credenze riguardo a ciò che guardiamo – come è per tutti – in virtù di questo Campo siamo diventati parte di ciò che stiamo osservando. È questo che emerge negli esperimenti di laboratorio.
Stai dicendo che stiamo sempre creando, intenzionalmente o no?
Sì, se definiamo l’intenzione come l’atto di osservare il nostro mondo con l’aspettativa di un risultato. Stiamo sempre creando, anche quando non siamo consapevoli di ciò che stiamo creando. Non possiamo non creare!
Ovunque volgiamo lo sguardo, la consapevolezza ci metterà di fronte qualcosa da vedere. Se sei sveglio e conscio, stai creando. Quindi, cosa vuol dire essere abituati a vedere qualcosa che non vogliamo? Cosa significa insistere a cercare un nodulo in un seno? L’intenzionalità è ciò che fa volgere l’ago della bilancia a nostro favore!
Tutti gli abitanti del pianeta devono imparare il linguaggio del Campo Quantistico per poter creare un mondo migliore?
Ognuno di noi conosce già questo linguaggio. È un linguaggio non verbale; non ci sono parole o altre espressioni esteriori. Tutti hanno tutto ciò che occorre per creare gioia, abbondanza e buona salute nella propria vita, ogni giorno. Quello che gli scienziati stanno scoprendo è precisamente ciò che gli antichi testi ci dicono: il linguaggio che questo Campo riconosce è il linguaggio dei sentimenti e delle emozioni umani. Non occorre che tutte le persone del mondo esprimano lo stesso sentimento per creare un effetto.
Gli studi dimostrano che un numero relativamente ristretto di persone con un’intenzione focalizzata ha un grande peso nel determinare la risposta della nostra realtà, sia nel nostro corpo sia nel mondo.
Un esempio famoso fu una ricerca condotta durante la guerra tra Israele e il Libano all’inizio degli anni Ottanta. Questo studio consisteva nel trasferire persone ben addestrate a sviluppare la pace nel proprio corpo in aree mediorientali devastate dalla guerra.
Quando queste persone provavano tutte insieme un senso di pace in periodi determinati, il livello di violenza nell’area intorno a loro diminuiva significativamente. Il crimine, le attività di pronto soccorso e gli incidenti stradali diminuivano; cessavano anche le attività terroristiche. E quando i praticanti si fermavano, tutte quelle attività riprendevano.
Poiché questi praticanti avevano imparato la tecnica MT (Meditazione Trascendentale) da Maharishi, questo fenomeno divenne noto come «l’effetto Maharishi».
E i risultati erano così evidenti che i ricercatori furono in grado di determinare la percentuale esatta di popolazione necessaria per creare questo effetto. Essa è la radice quadrata dell’1% di una data popolazione. Per cui, quando si forma questa massa critica di partecipanti, la soglia si schiude e gli effetti cominciano a essere visibili. Ovviamente, più persone partecipano, più rapidamente scorgeremo questi effetti.
La radice quadrata dell’1% sono appena cento persone su un milione, o solo ottomila sull’attuale popolazione mondiale di sei miliardi e mezzo di persone. Questo è tutto ciò che occorre per fare la differenza.
Che noi si parli della guarigione di una donna – come nel video del tumore – o della pace tra le nazioni – benché possano sembrare situazioni diversissime – il principio e l’effetto sono gli stessi.