Fisica ...tra Scienza e Mistero (Universo,Energia,Mente e Materia)
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 Alcune mie esperienze in ambito PSI

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Claudio Sauro

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MessaggioTitolo: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeMar Ott 20, 2009 7:58 pm

Scusate se in questa discussione molto nutrita mi intrometto solo ora.
Non ho avuto il tempo di leggere tutto, ma mi sono limitato ad alcune part, per cui potrei essere ripetitivo.
Vi prego di scusarmi per questo.
Ciò che volevo dire è che per me i fenomeni PSI esistono anche perché gli ho vissuti di persona.
Io non sono un credente, non sono un praticante, però mi sforzo di essere molto aperto anche ad altre realtà.
So che esiste un enorme mole di letteratura sui fenomeni PSI, ne sanno qualcosa quelli del CIP di Bologna, dove hanno raccolto una vastissima letteratura nella biblioteca Bozzano- De Boni.
So che esistono moltissimi detrattori, molti che vogliono negare tali fenomeni magari interpretandoli in chiave scientifica, ed ovviamente quando non ci riescono parlano di truffa o di illusione.
Ne sono un esempio i rappresentanti del CICAP che vogliono spiegare tutto in chiave scientifica.
Ma aimè anche la scienza ha i suoi “buchi neri”.
Ne è un esempio la fisica subatomica per la quale io credo siamo ancora agli inizi, ne è un esempio l’astronomia nella quale si dibattono svariate teorie, ne è un esempio la medicina, che comincia solo oggi ad avere dei risvolti scientifici, ne è un esempio la psicologia nella quale troviamo svariate scuole di pensiero.
Basti pensare alla teoria Freudiana ed alla teoria Jungiana che sono ben diverse fra loro, per non parlare di altre che ulteriormente si diversificano.
Ma ciò che ci dovrebbe rendere umili e disponibili di fronte alla realtà è la vita stessa.
Non basta aver scoperto il DNA ed essere riusciti ad estrapolare dei geni dalle lucciole che una volta inseriti nel DNA dei maiali, li hanno resi fosforescenti.
Questo non è un motivo sufficiente per aver capito cos’è la vita.
Penso che l’essenza stessa della vita ancora ci sfugga, e mi piace sentire le frasi del poeta Gibran “ La vita apre un discorso in cui non giungiamo forse oltre la prima sillaba, soglia dell’infinito miracolo”
Ed ho elaborato in questi anni che tutto l’universo sia vita, non solo gli esseri che per noi sono viventi, dai microbi all’uomo.
Io credo che alla base della vita stia il moto e che tale moto sia una legge universale.
Del resto tutto l’universo si muove, dal subatomico all’astronomico.
E cos’è che determina questo moto continuo ed incessante?
Forse il moto è proprio una legge universale e nell’ambito di questa legge gli atomi tendono ad aggregarsi in forme sempre più complesse fino alla vita che normalmente intendiamo, e successivamente fino allo psichismo più complesso dell’uomo stesso.
Del resto tutto l’universo è determinato secondo determinate leggi, che lo regolano che lo sostengono.
Senza le leggi non avremmo la scienza che può studiare i fenomeni e determinarne appunto le leggi stesse.
Per cui volerci arroccare su posizioni che escludono altre realtà quali i fenomeni PSI penso sia errato.
Non dovremmo mai dimenticarci della frase di Vauvenargues: “ Ricordatevi che quello che sapete è niente di fronte a quello che non sapete, e quello che non sapete è niente di fronte a quello che non saprete mai.”
Orbene, io stesso ho vissuto dei fenomeni PSI, uno dei quali abbastanza significativo.
Il primo episodio riguarda un sogno avvenutomi nel luglio del 1980 poco prima di sposarmi.
Avevo chiesto a mio fratello se poteva ospitare la allora mia fidanzata (ora mia moglie) per una notte.
La casa di mio fratello si trova in fondo ad una piccola discesa a poche decine di metri dalla mia.
Il mattino alla sette mi svegliai, guardai l’orologio, quindi mi rigirai nel letto e mi addormentai.
Feci un sogno lucidissimo, che anche ora ricordo nei minimi dettagli.
Sognai che mi alzavo e scendevo la breve discesa che portava alla casa di mio fratello.
Giunto alla porta, non suonai il campanello per non svegliare mio fratello e mia cognata, ma bussai sulla porta, nel caso qualcuno fosse stato sveglio, sarebbe venuto subito ad aprirmi.
Venne subito mia cognata che mi aprì, e gli chiesi se potevo scendere nella camera di Anna.
La camera della mia fidanzata si trovava nel piano seminterrato e per raggiungerla bisognava scendere lungo una scala a chiocciola di legno.
Ricordo nei particolari che scesi la scala, entrai nella camera della mia fidanzata e le diedi un colpetto con la mano sulla spalla; in quel momento però mi svegliai.
La mia fidanzata la mattina stessa mi ha subito raccontato che si era alzata per andare in bagno alle sette del mattino.
Poi era tornata a letto per dormire, ma aveva sentito uno che bussava alla porta di ingresso.
Ha sentito mia cognata che correva ad aprire, e poi la mia voce che chiedeva: “posso scendere da Anna”.
Al che si è chiesta: ma che diavolo gli è saltato in testa di venirmi a svegliare così presto.
Oltretutto ha svegliato sua cognata che alla domenica dorme fino alle 11 del mattino.
Poi mi ha sentito scendere le scalee nel contempo ha pensato: “ Quando entra mi giro e faccio finta di dormire”
Poi mi ha sentito entrare in camera, ha sentito i miei passi sul pavimento, ha sentito la mia mano che gli batteva sulla spalla, si girava con un sorriso, non c’era nessuno.

Il secondo episodio riguarda un fatto successo nel 1981.
In quel’anno a Velo Veronese vi fu un epidemia di varicella che più che varicella sembrava vaiolo.
Ne furono interessati anche molti adulti.
Il martedì venne in ambulatorio un giovane di 18 anni pieno di pustole e di croste.
Lamentava pure un dolore alla schiena a cui io non diedi bado da momento che pensai ad una nevrite varicellosa.
Il venerdì la madre di C.O mi chiamò per dirmi che il figlio faceva fatica a respirare.
Corsi subito a visitarlo ed auscultandolo sentii dei polmoni pieni di crepitii e di rantoli.
Lo inviai subito a malattie infettive ma la domenica sera C.O morì.
Fu diagnosticata una polmonite varicellosa.
Il pomeriggio del martedì a Velo Veronese furono fatti i funerali.
Ricordo che all’uscita della chiesa mi stupii che la madre del ragazzo non l’avesse con me, dal momento che avevo fatto una diagnosi ritardata.
Anzi mi ringraziò per la mia premura e per essere sempre stato gentile con suo figlio.
Orbene, quella stessa sera, io e mia moglie andammo a letto sul tardi, intorno a mezzanotte.
Mentre stavo addormentandomi mia moglie mi svegliò tutta trafelata : cos’è successo gli chiesi?
“ Te lo dirò domani mi disse , te lo dirò domani.
Circa venti minuti dopo, io mi ero già riaddormentato, mia mogli mi svegliò di nuovo ed allora anch’io vidi qualcosa e precisamente il corridoio della camera (la porta era aperta come l’avevamo lasciata) illuminato a giorno di una luce solare.
Poi vidi una cosa stranissima, vidi la luce che si ritirava ma in modo che non saprei definire.
Sembrava ci fosse un taglio netto tra la luce ed il buio.
Poi tutto si spense.
Mia moglie vide le stesse cose, ma in più vide una bicicletta appoggiata al muro con una valigia sul retro, un sintomo chiaro di partenza.
La cosa ovviamente ci sconvolse.
Venti minuti prima mia moglie mi riferì che non riusciva a prendere sonno.
Giratasi dalla mia parte vide una palla luminosa rossastra sopra la mia testa.
Non capendo cosa succedesse , pensò inizialmente che la lampada del comodino fosse rimasta accesa.
Ma vide attraverso la palla luminosa la lampada spenta.
Al chè ovviamente si spaventò.
Il terzo episodio riguarda il 1985.
Il pomeriggio ero solito riposare un po’, mezz’ora o al massimo un ora.
Quel pomeriggio del Dicembre 1985 mi coricai come il solito.
Poi improvvisamente fui risvegliato da una forte voce maschile che mi chiamava “ Claudio, Claudio” e questo più volte.
Tanto è vero che io alzai la testa e mi chiesi: “ma che diavolo succede?” Non c’era nessuno in casa, mia moglie lavorava fino alle ore 17 presso la scuola materna.
Credevo di essere a letto, invece mi ritrovai nel centro della stanza in una pozza di sangue.
Dovevo essere caduto gran male perché mi ero rotto il setto nasale ed il sangue sgorgava a fiotti.
Mi alzai e mi trascinai in cucina, riuscii a farmi un applicazione di ghiaccio sulla fronte, mi feci pure un tampone con del cotone imbibito di Ugurol.
In tal modo fermai rapidamente l’emorragia.
Ho pensato più volte che se non fosse stato per quella voce sarei morto.
Notate che era stato l’unico anno che avevo fatto il vaccino antiinfluenzale.
Era stato l’unico anno che avevo preso l’influenza quattro volte e con punte anche di 40 di febbre.
E’ stato l’ultimo anno che si è usato il vaccino con virus intero, solo de capsulato con cloroformio.
Negli anni successivi si sono sempre usati vaccini con DNA centrifugato e cioè spezzettato.
Per cui mi è venuto il dubbio che qualcos’altro in giro fosse successo, e ci sia stato taciuto.
Comunque ritornando a me e a quel episodio, facendo uno sforzo di memoria, mi ricordai che appena a letto sentii un fischio fortissimo.
Per cui il giorno dopo mi feci visitare dal Prof. Rizzuto di Borgo Roma.
Questi diagnostico che che poteva trattarsi di una crisi commiziale.
Mi mese in terapia con Depakin che presi per due anni.
Poi visto che gli EEG erano sempre negativi, e così pure la TAC encefalica, non presi più nulla e non ebbi più nessun episodio.
Ma tutti questi episodi mi hanno reso consapevole che esistono altre realtà, ed io mi sono mantenuto molto aperto, anche se critico, nei confronti della vita.


Ultima modifica di Claudio Sauro il Sab Dic 05, 2009 7:43 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeMer Ott 21, 2009 9:59 am

Claudio Sauro ha scritto:
Scusate se in questa discussione molto nutrita mi intrometto solo ora.
Non ho avuto il tempo di leggere tutto, ma mi sono limitato ad alcune part, per cui potrei essere ripetitivo.
Vi prego di scusarmi per questo.
Ciò che volevo dire è che per me i fenomeni PSI esistono anche perché gli ho vissuti di persona.......................................................................
Poi visto che gli EEG erano sempre negativi, e così pure la TAC encefalica, non presi più nulla e non ebbi più nessun episodio.
Ma tutti questi episodi mi hanno reso consapevole che esistono altre realtà, ed io mi sono mantenuto molto aperto, anche se critico, nei confronti della vita.


Non mi piacciono le parole PSI o ESP quando ci si riferisce alle esperienze molto significative del tipo di cui hai parlato.
Seguo da oltre 30 anni la scienza vedica e queste esperienze vengono comprese fra quelle che si ottengono con gli “elevati stati di coscienza “.
Queste esperienze fanno parte dello Raja Yoga e sono state descritte dal saggio (rishi ) Patangiali nei suoi Yoga sutra e sono ripetibili a volontà se esistono particolari condizioni psico/fisiche che devono essere ricreate dallo sperimentatore e quindi assumono un carattere scientifico. Durante queste esperienze l’elettroencefalogramma assume particolari forme e le onde del relativo tracciato sono coerenti fra loro.
Magari ne parleremo inseguito .
Pier

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Claudio Sauro

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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeMer Ott 21, 2009 9:55 pm

pier ha scritto:
Claudio Sauro ha scritto:
Scusate se in questa discussione molto nutrita mi intrometto solo ora.
Non ho avuto il tempo di leggere tutto, ma mi sono limitato ad alcune part, per cui potrei essere ripetitivo.
Vi prego di scusarmi per questo.
Ciò che volevo dire è che per me i fenomeni PSI esistono anche perché gli ho vissuti di persona.......................................................................
Poi visto che gli EEG erano sempre negativi, e così pure la TAC encefalica, non presi più nulla e non ebbi più nessun episodio.
Ma tutti questi episodi mi hanno reso consapevole che esistono altre realtà, ed io mi sono mantenuto molto aperto, anche se critico, nei confronti della vita.


Non mi piacciono le parole PSI o ESP quando ci si riferisce alle esperienze molto significative del tipo di cui hai parlato.
Seguo da oltre 30 anni la scienza vedica e queste esperienze vengono comprese fra quelle che si ottengono con gli “elevati stati di coscienza “.
Queste esperienze fanno parte dello Raja Yoga e sono state descritte dal saggio (rishi ) Patangiali nei suoi Yoga sutra e sono ripetibili a volontà se esistono particolari condizioni psico/fisiche che devono essere ricreate dallo sperimentatore e quindi assumono un carattere scientifico. Durante queste esperienze l’elettroencefalogramma assume particolari forme e le onde del relativo tracciato sono coerenti fra loro.
Magari ne parleremo inseguito .
Pier

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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeMer Ott 21, 2009 10:01 pm

Lo so pier, anch'io anni fa mi ero interessato molto di tecniche orientali.
Però quello che mi è successo, in particolare con il ragazzo morto, travalica certe tecniche, non fanno parte del Rajal Yoga, ma sono proprie dello spirito.
" E non pensate di imbrigliare lo spirito su una strada unica, egli può percorrere infinite strade" Gibran
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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeMer Ott 21, 2009 10:50 pm

Claudio Sauro ha scritto:
Lo so pier, anch'io anni fa mi ero interessato molto di tecniche orientali.
Però quello che mi è successo, in particolare con il ragazzo morto, travalica certe tecniche, non fanno parte del Rajal Yoga, ma sono proprie dello spirito.
" E non pensate di imbrigliare lo spirito su una strada unica, egli può percorrere infinite strade" Gibran


A quanto pare le nostre conoscenze sul raja yoga differiscono.

Patanjali nei suoi yoga sutra si riferisce ad esperienze anche a livello spirituale .

Buona notte.

Pier

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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeGio Ott 22, 2009 1:57 pm

Non credo pier che la mia conoscenza del raja yoga differisca molto dalla tua.
Ma io mi riferivo a fenomeni spontanei e non autoindotti.
In tal proposito ho una casisistica enorme.
Lo spirito viene sulla terra per fare delle esperienze.
Quando con la morte viene a mancare il cervello crolla la schema mentale, ma resta un idea semplice.
Attraverso infinite reincarnazioni su questo mondo e su altri lo spirito discopre l'universo, cioè in pratica discopre Dio, e lo discopre in se stesso.
Anche una vita estremamente breve di un bambino che nasce e che muore ciostituisce esperienza.
Ed anche se uno non fa nulla che lo possa arricchire, avanza lo stesso semplicemente perchè respira la vita.
Certo ci sono tecniche come quelle proprie del
raja yoga, che possono accelerare il processo evolutivo perchè rendono maggiormente consapevoli, ma non sono indispensabili.
Direi che nulla è indispensabile, e talvolta le esperienze negative possono essere più utili allo siprito delle esperienze positive (nella nostra ottica).
Niente può intaccare lo spirito sulla sua strada evolutiva.
Qesto è in sintesi il mio pensiero, ma se non lo condividi possiamo sempre amichevolmente riparlarne
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MessaggioTitolo: Re: Alcune mie esperienze in ambito PSI   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeGio Ott 22, 2009 3:41 pm

Claudio Sauro ha scritto:
Non credo pier che la mia conoscenza del raja yoga differisca molto dalla tua.
Ma io mi riferivo a fenomeni spontanei e non autoindotti.
In tal proposito ho una casisistica enorme.
Lo spirito viene sulla terra per fare delle esperienze.
Quando con la morte viene a mancare il cervello crolla la schema mentale, ma resta un idea semplice.
Attraverso infinite reincarnazioni su questo mondo e su altri lo spirito discopre l'universo, cioè in pratica discopre Dio, e lo discopre in se stesso.
Anche una vita estremamente breve di un bambino che nasce e che muore ciostituisce esperienza.
Ed anche se uno non fa nulla che lo possa arricchire, avanza lo stesso semplicemente perchè respira la vita.
Certo ci sono tecniche come quelle proprie del
raja yoga, che possono accelerare il processo evolutivo perchè rendono maggiormente consapevoli, ma non sono indispensabili.
Direi che nulla è indispensabile, e talvolta le esperienze negative possono essere più utili allo siprito delle esperienze positive (nella nostra ottica).
Niente può intaccare lo spirito sulla sua strada evolutiva.
Qesto è in sintesi il mio pensiero, ma se non lo condividi possiamo sempre amichevolmente riparlarne

Condivido totalmente il tuo pensiero, tanto è vero che utilizzo l’astrologia vedica o Jyotish solo a scopo di studio e non di lucro ( sono fra i pochi in Italia a praticarla ) per scoprire le tendenze che ci provengono (e condizionano) dalle vite precedenti. Ho studiato pure l’ipnosi regressiva anche questa per avere o meno delle conferme su gli elaborati Jyotish.

Ho studiato pure l’ayurveda o medicina vedica che è strettamente legata allo jyotish per avere ulteriori conferme ed inoltre ho studiato il vastu o architetture vedica anche questa imparentata con lo Jyotish.

Ho fatto parte di gruppi di coerenza nei quali vi erano degli studiosi (medici,fisici, filosofi,religiosi,ecc) e le esperienze in questo campo sono state notevoli.

Queste esperienze avevano in comune particolari grafici EEG che in alcun casi assomigliavano ai tracciati EEG dovuti alla epilessia che penso (non sono un medico) si possa assimilare ad una crisi comiziale.

I tracciati di cui ho parlato sembra che si verifichino con esperienze spontanee o con esperienze autoindotte .

Succede talvolta che il processo evolutivo di cui hai parlato arrivi ad un punto per cui risulta importante avere delle risposte ed allora si cercano i mezzi per ottenerle: uno di questi è lo Yoga sutra di Patanjali.

Autori autorevoli come il Dott Montecucco ed il dott (in fisica) Coppola ed altri fisici, anche premi Nobel ,hanno indicato invece delle vie o hanno dato delle spiegazioni tendenti ad avere per quanto possibile carattere scientifico.

Quindi hai perfettamente ragione quando dici che certe tecniche ( e non mi riferisco solo al raja yoga) non sono indispensabili però questo dipende dalla persona interessata , dalla sua curiosità e come ho già detto anche dalle necessità di avere delle risposte a livello scientifico per ottenere quindi una risposta al livello razionale . Essendo un progettista in pensione di grandi impianti industriali e a causa delle relativa “deformazione” professionale pure io ho bisogno anche di questo aspetto razionale che si potrebbe assimilare allo Jnana Yoga .

Noi ,se ho ben capito, abbiamo solo un diverso sistema di approccio a quanto in oggetto .

Se ti interessa una indagine jyotish inviami con messaggio privato i tuoi dati di nascita compresa località ed ora di nascita e … naturalmente l’indirizzo e- mail.

Il mio motto è :se la vita è un gioco (Lyla) , allora giochiamo e divertiamoci alla grande .

Ciao.

Pier
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MessaggioTitolo: Il Vuoto Sub-Quantistico e il Campo Psi   Alcune mie esperienze in ambito PSI Icon_minitimeDom Ott 25, 2009 10:31 am

Il Vuoto Sub-Quantistico e il Campo Psi
di Ervin Laszlo
Perché quando è il nulla,
assolutamente il nulla, allora è tutto.
D.H.Lawrence


Una delle ipotesi di maggiore interesse nella nuova scienza olistica è il concetto di Vuoto Sub-Quantistico proposto da Ervin Laszlo. Secondo Laszlo la fisica ha evidenziato che il vuoto sarebbe una vera e propria dimensione, una matrice che sottostà ai quanti, dalla quale emergono e ritornano i quanti, ossia le particelle elementari; un vuoto dalle incredibili potenzialità e densità, che potrebbe rappresentare il quinto campo da cui, originariamente, sono emerse e da cui si sono differenziate, per rottura della simmetria, le quattro forze della fisica attuale: la forza di gravità, l’elettromagnetismo e le due forze nucleari "forte" e "debole".
Il vuoto è la dimensione unitaria che connette ogni particella ed essere vivente all'intero universo, che li pone in costante relazione. Il Vuoto sub quantistico permetterebbe una base universale alla visione olistica dell’esistenza e dell’essere umano. Il vuoto, quindi, sarebbe la matrice della coscienza dell'universo, come l'abisso oceanico in cui ogni informazione risuona e viene registrata, che in-forma ogni aspetto dell'esistenza. Essendo antecedente alle categorie di spazio e tempo, il vuoto connette ogni onda-particella e quindi ogni evento della realtà spazio-temporale in modo unitario. L’idea di un vuoto che unisce ogni oggetto, dalle particelle alle galassie, è stata peraltro formulata anche dalle maggiori religioni antiche, tra cui il Taoismo, l’Induismo e il Buddhismo che ne parlano come Tao, Akasha, Mulaprakriti o Shunyata. Così lo descrive Lao-Tzu:
Prima che sorgessero il cielo e la terra. Che calma, che vuoto! Se ne sta là immutato, agisce ovunque, instancabile. Può essere considerato la madre di tutte le cose. Non ne conosco il nome, ma lo chiamo con la parola Tao.
Dato che l’effetto del campo energetico del vuoto cosmico sui quanti soddisfa l’equazione di Schrodinger Psi(x,t), l’intero effetto viene chiamato per brevità Campo Psi. Le proprietà del Campo Psi sono quelle di trascendere le normali categorie del tempo-spazio, di essere una sorta di superfluido, di essere informato e di conservare la memoria di ogni informazione dell’universo. Il Campo Psi e le sue proprietà potrebbero spiegare molte anomalie nella scienza fisica, biologica e cognitiva, come i fenomeni fisici di non-località, alcuni processi evolutivi biologici e i processi psichici relativi ai fenomeni di sincronicità, di telepatia e di coscienza collettiva. Il Campo Psi sarebbe una sorta di medium tra la materia e la coscienza.
Il nostro cervello, come ogni quanto, sarebbe quindi in profonda continua interazione con il Campo Psi cosmico che riceve e trasmette informazioni da ogni altro punto dell’esistenza. Aziz Nasafi, mistico persiano del Duecento, scrisse che il mondo spirituale sta come una finestra dietro al mondo corporeo e brilla, come da una finestra, da ogni creatura che nasce. A seconda del tipo e delle dimensioni della finestra, nel mondo entra più o meno luce. Il cervello è come una porta aperta sull’universo. Si giunge quindi a dare una prima interpretazione e spiegazione teorica al senso di profonda interazione ecosistemica che percepiamo tra ogni fenomeno e organismo vivente sul pianeta, e alla più vasta interrelazione che connette tutto il cosmo e di cui l’essere umano è diventato da tempo consapevole. Questo concetto di Campo Psi potrebbe quindi unificare molti domini scientifici, culturali e spirituali sostenendo così la rivoluzione in atto nel pensiero contemporaneo verso una visione più olistica e integrata dell’esistenza.
Pier
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