"Le persone tanto ingenue da credere in ciò che in ambito sentimentale viene considerata come una vera e propria “anima gemella” (ovvero una persona semplicemente più o meno compatibile caratterialmente con il rispettivo partner e con il quale l’attrazione fisica risulta essere più o meno reciproca), solitamente cercano di rimarcare l’unicità del rapporto di coppia come se questo fosse il risultato di un evento o di una serie di eventi miracolosi voluti dal destino. Se così fosse, l’estrema rarità di un simile evento, collocherebbe inevitabilmente il “fatale incontro” in ambienti e circostanze del tutto eccezionali e forse neppure esperibili nel corso di una sola vita. Ciò che accade invece, nella vita di milioni di persone convinte di aver trovato la famosa “anima gemella”, ha solo a che vedere con quanto di più banale e probabile può verificarsi tra un uomo e una donna (idem per gli omosessuali, dunque tra due persone dello stesso sesso), in qualsiasi ambiente di lavoro (a volte è solo questione di mesi; a volte di pochi giorni). Poi ci sono quelle persone che sostengono di aver trovato la propria “anima gemella” tramite agenzia matrimoniale, chat-line o addirittura in una discoteca alle 4 del mattino …magari dopo un paio di Vodka-tonic. L’ingenuità di un essere umano adulto a volte può davvero rasentare il ridicolo; ma è proprio grazie ad essa che riusciamo a trasformare le nostre illusioni in eventi soggettivamente unici ed estremamente rari (anche quando oggettivamente, di unico hanno ben poco) ed infine quindi, a dar forma a dei legami sentimentali estremamente utili al proseguimento della nostra specie. Il bello di tutto ciò è che ognuno è libero di scegliere se credere o meno nei miracoli. Anche le persone meno ingenue di questo mondo, hanno il diritto di vivere le proprie illusioni; e quando sono piacevoli, l’oggettività muore sul nascere …per non essere d’intralcio alla felicità”. Fausto Intilla