Fonte: http://www.ihhc.net/scheda.asp?id=00001264
"Questa e' la vera storia di Phung Thi Le Ly Hayslip nata a Ky La, villaggio del Vietnam centrale. Siamo agli inizi degli anni 50 e Ky La da 70 anni fa parte del vasto impero coloniale francese in indocina. I francesi sono molto lontani, a Ky La la vita va avanti allo stesso modo da 1000 anni protetta da padre Cielo e madre Terra. Tra cielo e terra c'e' la gente che si affanna per un raccolto a seguire i dettami di Buddha."Con queste parole incomincia "Tra Cielo e Terra" ultimo capitolo della trilogia di Oliver Stone dedicata al Vietnam. Incominciamo col dire che questo film si discosta parecchio dalle precedenti opere del regista americano, pur mantenendo quel particolare stile che lo contraddistingue.
La storia ha inizio durante i primi anni cinquanta, al periodo della dominazione francese.
Cresciuta in un millenario villaggio fra risaie e verdi distese pianeggianti , la bella Ly conosce ben presto la guerra, l'amore per il proprio paese e il rispetto dei propri antenati e abbraccia cosi' la causa della liberazione seguendo le orme dei propri fratelli, e diventando anch'essa una guerrigliera. Ma dopo essere stata catturata e torturata dall' Esercito del Sud Vietnam, e aver disonorato il villaggio per una presunta accusa di collaborazionismo, si trasferisce con la madre dalle campagne di Da Nang, alla frenetica Saigon dove lavora come cameriera presso un ricco signore con cui ha una relazione illegittima che portera' alla luce un bambino.
La nobile famiglia caccia via sia la madre che la figlia Ly; quest'ultima vive ormai di stenti vendendo sigarette, erba e liquori nei pressi della base USA di Da Nang. Qui incontra un vecchio marine, prossimo al congedo, che si innamora di lei. I due, dopo qualche tempo, partono dal Vietnam del Sud prossimo alla capitolazione, alla volta degli Stati Uniti, dove per Ly sara' l'inizio di una nuova vita.
"Tra cielo e terra" e' probabilmente il film meno famoso della trilogia, nonche' quello che ha avuto meno successo al botteghino, nondimeno vale la pena di essere visto almeno per l'originale prospettiva del Vietnam, molto differente da quella che siamo abituati a vedere. La storia di Ly e' molto toccante e drammatica, e ben rappresenta a mio avviso l'essenza ed il carattere del popolo vietnamita, qui piu' che mai in primo piano.
Le riprese esterne sono semplicemente magiche, il paesaggio e' ripreso alla perfezione grazie alla splendida fotografia che ne esalta la bellezza, e contribuisce non poco a calarsi nelle atmosfere orientali del film.
Lo stacco fra le campagne vietnamite e l'america e' poi geniale, anche perche' e' visto attraverso gli occhi della sbalordita Ly che sembra quasi accecata da un mondo totalmente estraneo alla sua cultura. L'opulenza e nello stesso tempo il vuoto che caratterizzano la societa' americana degli anni 70, vengono resi il modo semplice ma efficace. Molto belle le musiche sia della colonna sonora originale che quelle tipiche americane degli anni 60-70.
Ma la prova migliore la danno sicuramente gli attori, asiatici in primis dove spicca la bravissima Hiep Ty Le (Cruel Intentions) che ci regala una performance davvero accattivante, degna di un Oscar. Joan Chen, un'autentica veterana del grande schermo, anche qui, nella parte della madre di Ly, risulta molto credibile e perfettamente calata nel ruolo. Altra ottima, benche' breve, interprezione e' quella del papa' di Ly, alias Haing Ngor, gia' visto nel memorabile "Le urla del Silenzio" e purtroppo scomparso qualche anno fa. Tommy Lee Jones invece compare solo nella seconda parte del film ma non e' comunque da meno! Anche questa volta il grande attore americano sfoggia molto bene le sue capacita' recitative, intepretando la parte di un soldato che si porta dietro gli agghiaccianti rimorsi del suo passato.
Stone dice che considera i suoi film prima di tutto come storie di persone impegnate nelle loro lotte personali, ed e' cosi' anche in questo caso. Dobbiamo inoltre rendere atto a Stone del suo coraggio dimostrato nell'affidare la parte principale ad una giovane attrice asiatica praticamente sconosciuta, anche se affiancata da un attore famoso.
Il film nel complesso e' buono, ma risulta parecchio lungo, non che sia un difetto grave, ma nel contesto di questo film potrebbe dar fastidio ad un segmento di pubblico occidentale. O si ama o si odia, questo in breve il giudizio, a me e' piaciuto e se non avete avuto modo di vederlo al cinema a suo tempo, questa e' l'occasione buona per farlo.