Una disciplina vedica, ovvero l' “Hasta Samudrica Shastra” –
Parrà strano ma la lettura della meno proviene da alcune popolazioni indiane che si sono trasferite in Europa e che sono conosciute come zingari
"Secoli fa i saggi indiani trascrissero la sapienza dei Veda in sei testi fondamentali
noti come Vedanga (o membra del corpo dei Veda.
Uno dei principali tra questi rami - lo jvotish (astrologa vedica )- rappresenta l'occhio" dei Veda.Jyotish che tradotto letteralmente significa "signore della luce", è lo studio degli effetti della luce - in particolare, la luce degli astri: il Sole, la Luna. le stelle e i pianeti - sugli esseri umani.
Lo stesso Jyotish comprende molti trattati di insegnamento. Uno di essi, il Samudrik Shastra , che si traduce con "oceano di conoscenza-, consiste in un sistema di interpretazione delle caratteristiche del corpo umano (morfologia umana). Proprio come la Terra fa parte del sistema solare, che a sua volta appartiene alla galassia della Via Lattea - ed essa stessa non rappresenta che una piccola parte dell'universo - così ognuno di noi è un microscopico universo con galassie. costellazioni e sistemi solari. Ogni cellula con i suoi protoni, neutroni ed elettroni è un sistema solare in miniatura. Il corpo umano è costruito secondo schemi che si ripetono sino al livello più microscopico: si pensi ad esempio al sistema circolatorio, con le sue diramazioni di diversa dimensione, vasi sanguigni, arterie, vene e vasi capillari. La configurazione delle linee della mano segue uno schema simile di diramazioni su scala multipla.
All'interno del Samudrik Shastra vi sono molte branche di conoscenza, come la grafologia (studio della scrittura), la frenologia (studio della struttura del cranio) e la chi­romanzia, che in India è nota come hast jyotish, cioè lo studio degli effetti della luce ema­nata dai corpi celesti sulla mano (hast)"
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“Ma la domanda che ci poniamo a questo punto è la seguente : “Quando l’uomo ha iniziato a capire che dall’osservazione attenta della mano poteva percepire tante cose su sé stesso e sul suo destino ?” . Ebbene, non v’è dubbio che le prime regole di questa materia sono state compilate in India . In un antico tempio indù che si trova presso la sorgente del fiume Gange vi è una teca di vetro che contiene un libro rilegato in pelle umana e composto di pagine smaltate a protezione degli scritti e disegni eseguiti in rosso con particolare maestria . Si tratta di un’opera di varia e incerta compilazione perché i suoi caratteri, non appartenenti ad un unico alfabeto, sono ancora in parte indecifrabili .
Oltre a questo i testi più antichi sulla chirologia fanno parte della letteratura indù ; sono il “ Vasishta regola 21” e l’antico “Code de Manu (VI,50)” due testi di origine vedica risalenti a circa 2.000 anni a.C. Un saggio vissuto in quel periodo, tale Valniki Maharshi , scrisse : “Insegnamento di Valniki Maharshi sulla chiromanzia maschile” che comprende 567 differenti segni che si trovano sulle mani . A quei tempi si usava scrivere su foglie di banana intrise in uno speciale liquido che permetteva la loro conservazione oppure su sottili lastre di rame alcune delle quali sono giunte sino a noi . Ancor prima queste conoscenze venivano insegnate oralmente e solo più tardi trascritte come sopra citato oppure su rotoli di foglia di palma .
L’antichissima dottrina Vedica abbraccia sei branche e la più importante è lo Jotisha parola sanscrita che significa Scienza della Luce (Astrologia) e ci dice come l’essere umano è influenzato dalla luce dei luminari e dei pianeti . Un po’ meno importante dell’astrologia sono le branche della predizione di eventi e lo studio di differenti parti del corpo per rivelare il carattere e il comportamento.
L’ultima morfologia descrive i vari riflessi fisici delle influenze planetarie ed è conosciuta come Samudrika Shastra , l’oceano di conoscenza basata sugli scritti di Samudra.
La parola in sanscrito per indicare la mano è Hasta e pertanto “Hasta Samudrica Shastra” significa chiromanzia vedica o indiana , l’oceano di conoscenza dei segni e dei simboli della mano dell’uomo . La peculiarità di questo sistema è che non si basa su una conoscenza scientifica di carattere empirico come la scienza occidentale, ma su un approccio soggettivo alla conoscenza. Questo significa che la verità scientifica per il Veda è una verità rivelata, che si forma nelle coscienze dei saggi illuminati attraverso un approccio trascendente .
Secondo la leggenda l’origine di questi studi avvenne quando un Dio ed una Dea si rilassarono sopra un serpente divino nell’oceano della creazione. Samudra, il Dio marino, prese nota di tutti i segni sopra i corpi della coppia divina, mettendo una speciale enfasi sulla mano . Samudra poi trasmise questa conoscenza agli uomini con la quale potevano avere uno specchio per stimare e capire lo stato e la condizione della loro vita.
Un noto bramino indiano trasferitosi in Francia ed il cui nome è Pandit Vishwanath Shastri, ha scritto un interessantissimo libro dal titolo :”La science Hindoue des lignes de la main” nel quale si parla ampiamente della suddetta leggenda .
Il Samudrika Shastra fu in seguito comunicato agli uomini attraverso l’intermediazione di un rishi (saggio – veggente) : costui ottenne la rivelazione dal Dio Oceano stesso .
Per studiare la chiromanzia gli indiani divisero la mano in due parti : 1) forma della mano ; 2) linee della mano . La forma della mano era poi divisa in altre due parti: a) Pollice, dita e unghie ; b) Palmo e monti -
In numerose statue del Budda o di altri idolo di molti secoli prima della nascita di Cristo, si notano già linee incise nelle mani mentre in occidente in statue di periodi anche di un’epoca relativamente tarda, non appaiono tracce di linee sulle mani . “