2^ Parte
La struttura della creazione secondo la scienza moderna
Questa stessa meccanica sequenziale della creazione viene descritta dalla scienza moderna. Nelle teorie del campo quantistico unificato della moderna fisica teorica, la creazione inizia con il campo unificato. Il campo ha, come sue caratteristiche essenziali, sia l’esistenza che l’intelligenza. Certamente il campo esiste – si può dire che ogni altra cosa esista in virtù della sua esistenza. L’aspetto "intelligenza" del campo è ampiamente manifestato nelle innumerevoli leggi della natura che governano la vita ad ogni livello dell’universo fisico. Le leggi di natura sono i princìpi ordinati e intelligenti che sono alla base di tutti i fenomeni naturali. Se non ci fossero le leggi di natura, nella natura non ci sarebbe né ordine, né regolarità o modelli di comportamento riconoscibili, e la natura sarebbe così inintelligibile. Dal momento che il campo unificato è l’origine unificata e la sorgente di tutte le leggi di natura, esso necessariamente deve essere il campo di intelligenza più concentrato nella natura.
Secondo la fisica classica, noi possiamo attribuire questa qualità di intelligenza al fatto che il campo unificato ha una struttura matematica definita e precisa – uno specifico complesso di simmetrie interne. Ma questo modo classico di vedere l’intelligenza è piuttosto passivo ed inerte. Al livello di descrizione quantistico il campo assume un grado di dinamismo, discriminazione e creatività che non c’è al livello classico. Al livello di descrizione quantistico il termine "intelligenza" acquista il suo pieno significato.
Come nella Scienza Vedica di Maharishi, l’aspetto intelligenza del campo unificato, è espresso nel principio quantistico, crea entro al campo immanifesto una struttura di conoscenza tre-in-uno, che comprende lo spazio di Hilbert, le "osservabili" quantistiche, e gli "stati" (vedi grafico). Lo spazio di Hilbert rappresenta il campo di tutte le possibilità per ogni entità quantistica – uno spazio infinito di punti, ciascuno dei quali rappresenta un possibile stato del sistema. (Un sistema quantistico potrebbe essere un elettrone, un campo, o l’universo nel suo insieme). Lo spazio di Hilbert è essenzialmente immanifesto: ad ogni dato momento lo stato del sistema è rappresentato da un unico punto – per la maggior parte lo spazio di Hilbert è perciò inespresso. Lo spazio di Hilbert è un testimone silenzioso rispetto alla dinamica dell’evoluzione quantistica. L’evoluzione di un sistema quantistico viene rappresentato da un movimento del sistema da un punto all’altro nello spazio di Hilbert, mentre la struttura dello stesso spazio di Hilbert rimane completamente immutata. Lo spazio di Hilbert rappresenta anche la sede di ogni conoscenza quantistica. Poiché esso è un testimone silenzioso e immanifesto delle dinamiche dell’evoluzione quantistica e la sede di ogni conoscenza, lo spazio di Hilbert corrisponde alla qualità rishi del campo unificato nel linguaggio della Scienza Vedica.
L’aspetto devata del campo unificato è rappresentato dalle osservabili della meccanica quantistica, associato con il processo dell’acquisire conoscenza. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, queste osservabili, o devata, possiedono una qualità altamente dinamica. Esse sono degli operatori nello spazio di Hilbert, e dinamicamente trasformano uno stato nell’altro – facendo ruotare il sistema, creando una traslazione del sistema nel tempo o nello spazio, etc.. Esse sono i generatori dinamici di ogni cambiamento. Infine,chhandas è rappresentato dagli "stati" stessi – i punti individuali nello spazio di Hilbert. In una teoria del campo quantistico unificato, questi sono gli stati vibrazionali stabili del campo che formano le fondamenta solide e stabili dell’intero universo materiale – le particelle e le forze elementari della natura. In altre parole, questi autostati dell’energia, o frequenze naturali di risonanza, hanno una interpretazione classica in termini di particelle elementari. Come nella Scienza Vedica di Maharishi, essi sono associati con i ritmi naturali o stati vibrazionali del campo.
Così l’aspetto intelligenza del campo unificato introdotto dal principio quantistico presenta una struttura tre-in-uno della conoscenza quanto meccanica: lo spazio di Hilbert, le osservabili e gli stati, che corrispondono rispettivamente a rishi, devata e chhandas nel linguaggio della Scienza Vedica. Questa dinamica auto-interagente dell’intelligenza, che è permessa dal principio quantistico, introduce un livello di discriminazione, dinamismo e creatività che è il responsabile ultimo dell’emergere della creazione fisica come noi la conosciamo.
La creazione fisica ha inizio con l’emergere dello spazio-tempo classico a 3+1 dimensioni, e di tutte le particelle e forze elementari che si trovano nello spazio-tempo. Secondo la fisica moderna, queste particelle elementari e forze si dividono in cinque categorie fondamentali, distinte dal loro spin quantistico: il gravitone con spin 2 (responsabile della forza di gravità), il gravitino con spin 3/2, i campi di forza spin 1 (forte, debole ed elettromagnetico), i campi di materia con spin 1/2 (quarks e leptoni), le particelle di Higgs con spin 0 (responsabile della rottura della simmetria). Come nella Scienza Vedica, queste cinque fondamentali categorie della materia e dell’energia si combinano a formare tre entità più olistiche chiamate il supercampo della gravità, il supercampo gauge, e il supercampo della materia (vedi grafico), che corrispondono rispettivamente alle prakriti vata, pitta e kapha descritte dall’UpaVed. L’emergere di queste tre dal campo della coscienza rappresenta il primo germogliare della creazione materiale dal campo unificato, che successivamente si dispiega, attraverso un processo sequenziale di rottura spontanea della simmetria, nella struttura diversificata della legge naturale in tutto l’universo.