Il linguaggio Vedico – il linguaggio della Natura
La Scienza Vedica offre in confronto un linguaggio molto naturale e compatto della natura, anch’esso direttamente basato sul campo unificato. Per comprendere il significato di questi nomi Vedici in relazione al campo unificato, per prima cosa ricordiamo ciò a cui in realtà corrispondono le cinque categorie fondamentali della materia e dell’energia: esse rappresentano gli stati vibrazionali stabili, o frequenze risonanti naturali, del campo unificato. Noi abbiamo perciò scoperto un livello della dinamica della natura in cui tutta la materia e l’energia – particelle e forze elementari – corrispondono a specifici "suoni" o frequenze risonanti del campo unificato.
Questa conoscenza è considerato fondamentale nella Scienza Vedica. La Scienza Vedica pone, al livello unificato del funzionamento della natura, una intima relazione tra suono e significato, o nome e forma: a questo livellonama (nome) viene identificato con rupa (forma). Questa intima relazione tra suono e significato, che abbiamo visto anche nel contesto della "superstringa", suggerisce un sistema di nomenclatura profondo, che è insieme nuovo e naturale: denominare ogni oggetto o espressione del campo unificato proprio con il suono o vibrazione del campo cui l’oggetto corrisponde.
Secondo Maharishi, questo è esattamente ciò che rappresentano i nomi Vedici akasha, vayu, etc. Essi sono proprio i suoni o gli specifici modelli vibrazionali del campo unificato che corrispondono a questi oggetti fondamentali. Le parole pronunciate (akasha, etc) riflettono direttamente questi suoni fondamentali, amplificati, trasformati in frequenza e articolati a livello del linguaggio.
Questa è la particolarità del linguaggio Vedico, la intima connessione tra suono e significato per cui il nome corrisponde con esattezza alla forma dell’oggetto. Un tale linguaggio, in cui le espressioni traggono il nome proprio dai suoni del campo unificato cui esse corrispondono, è basato sul campo unificato nel senso più pieno possibile. Tali nomi possiedono un livello di autenticità che non appartiene alla nomenclatura storica e/o accidentale attualmente in uso. Essi forniscono anche una potente metodologia di ricerca quando siano applicati, tramite il programma MT-Sidhi, a quel livello di coscienza in cui è viva e attiva la corrispondenza tra nome e forma. Al livello più profondo e unificato della consapevolezza umana, l’introduzione di questi suoni Vedici automaticamente suscita l’esperienza della forma corrispondente, e fornisce così un potente mezzo per ottenere la conoscenza degli aspetti più fondamentali della legge naturale, che non si può avere in nessun altro modo.
La conoscenza dei suoni Vedici, e la loro classificazione fatta da Maharishi, ha avuto profonde applicazioni in molte aree diverse. Questa conoscenza presenta una scienza completa della trasformazione basata sul campo unificato. Con l’introduzione di impulsi (frequenze o modelli di vibrazione specifici all’interno del campo unificato), si può indurre una trasformazione da una frequenza o modello ad un altro, in un modo che è familiare agli sperimentatori e ai teorici che operano con esperimenti di scattering o grafici di Feynman.
L’introduzione di una nuova frequenza o "particella" nella configurazione di uno stato iniziale, porta ad un intero nuovo campo di possibilità di stati finali, in accordo con un insieme di regole di selezione e leggi di conservazione, adatte alla fisica di quel livello. Questo ha aperto un intero campo di "Ingegneria Vedica" o yagya, che adopera la conoscenza dei suoni Vedici per produrre trasformazioni a qualsiasi livello di funzionamento della natura. Per quanto l’Ingegneria Vedica non sia una scienza nuova, essa era caduta in uno stato di relativo abbandono perché la sua applicazione deve avvenire al livello più fondamentale di funzionamento della natura. Senza il corrispondente livello di coscienza, i suoni vedici sono solo delle espressioni grossolane al livello della parola ed hanno un corrispondente effetto limitato.
Un interessante e diffusa applicazione della terminologia Vedica è conosciuta come "Terapia Maharishi del Suono Primordiale", che si rivolge a specifici squilibri nella fisiologia mediante l’applicazione di certi suoni. Questo rappresenta solo un piccolo aspetto della completa scienza della salute conosciuta come Ayur Veda Maharishi, che è basata direttamente sulla conoscenza fondamentale contenuta nel Rig Veda. L’attenzione principale dell’Ayur-Veda Maharishi è sul livello del campo unificato stesso – sul ristabilire l’equilibrio nella fisiologia, mediante l’esperienza diretta del campo della pura coscienza auto-interagente. Tuttavia l’Ayur Veda Maharishicomprende, se necessario, anche molti approcci basati su livelli più manifesti della legge naturale; in particolare sul ristabilire l’equilibrio fisiologico a livello delle tre prakriti o supercampi, mediante l’applicazione di suoni primordiali, erbe, o minerali con l’appropriato equilibrio di questeprakriti. Come nella scienza moderna, vi sono differenti livelli di struttura in base ai quali qualsiasi organo o tessuto può essere descritto e curato: il livello strutturale grossolano, il livello molecolare o biochimico, e, nel caso dell’Ayur Veda Maharishi, livelli sempre più fondamentali che comprendono i cinque tipi di spin, le tre prakriti, o il livello stesso del campo unificato.
Le applicazioni alla vita moderna
La scienza ha lo scopo di migliorare la vita. Ogni passo di progresso nella nostra comprensione scientifica della legge naturale ha trovato la sua applicazione pratica in un corrispondente livello di tecnologia: chimica, elettronica, nucleare, etc. Queste tecnologie pratiche hanno portato grandi comodità e vantaggi alla società, in molte aree della vita.
Tuttavia l’applicazione tecnologica di alcune specifiche, singole leggi di natura basate su una conoscenza parziale e frammentata della legge naturale, ha avuto come risultato uno squilibrio psicologico, fisiologico ed ecologico, ed ha persino minacciato di annientare l’umanità. Il continuo progresso della società richiede ora l’utilizzazione pratica di un livello di funzionamento della legge di natura che è al tempo stesso potente ed olistico – una tecnologia basata sul potenziale totale della legge naturale che si trova nel campo unificato.
L’applicazione pratica di questa conoscenza fondamentale e profonda della legge naturale ha già dimostrato di essere capace di creare una qualità di vita e di civiltà che non era possibile sulla base dei precedenti livelli di conoscenza scientifica.
E’ una circostanza fortunata che utilizzare la legge naturale sia spesso più facile che comprenderla intellettualmente. I profondi benefici pratici della conoscenza e delle tecnologie della Scienza Vedica per l’individuo e la società, non si ottengono sulla base di una comprensione intellettuale. E’ l’esperienza diretta dei livelli più unificati ed olistici della legge naturale nella coscienza che produce i desiderati cambiamenti fisiologici, psicologici e sociologici.
Questi benefici pratici si manifestano molto prima che, a seguito di una lunga esperienza, venga raggiunta una comprensione intellettuale dettagliata della struttura e delle dinamiche del campo unificato. La fisiologia del cervello si abitua molto rapidamente a mantenere la "pura coscienza" e può essere permanentemente mantenuto anche uno stato di funzionamento neurofisiologico più integrato ed equilibrato. Ristabilire un equilibrio e una efficienza fisiologica, una migliore salute e resistenza alla malattia, un comportamento sociale armonioso e di sostegno alla vita, sono i risultati spontanei di questa esperienza diretta e delle situazioni psicologiche ad esse correlate.
Pertanto, la comprensione intellettuale della legge naturale è del tutto distinta dalla utilizzazione pratica della legge naturale nella vita quotidiana. La prima non è un prerequisito per la seconda. Ad esempio, nella meccanica spontanea del desiderare, un semplice impulso mentale attiva automaticamente decine se non centinaia di leggi di natura. Ad esempio, per il desiderio di aprire una finestra, i muscoli si muovono e il corpo si alza e cammina verso la finestra, guidati dal senso della vista e dalla percezione. Perfino un bambino senza alcuna comprensione intellettuale delle leggi di natura sa come alzarsi e muoversi, attraverso il semplice e spontaneo meccanismo del desiderare. Questa capacità di utilizzare spontaneamente la legge naturale è strutturata nella fisiologia del cervello umano. Il processo del pensare può essere descritto come un "quadro di comando", che automaticamente attiva e organizza le leggi di natura in modo coordinato, per la realizzare ogni specifico desiderio. Questa capacità di usare spontaneamente la legge naturale dipende da quanto della legge naturale viene ravvivato nella consapevolezza – dal grado di vigilanza ai livelli più fondamentali e unificati della legge naturale.Se il campo unificato di tutte le leggi di natura è ravvivato nella consapevolezza, il potenziale totale è spontaneamente disponibile per la realizzazione di ogni desiderio.
Questa applicazione pratica e spontanea del campo unificato per arricchire tutti gli aspetti della vita è in contrasto col vecchio uso, per mezzo della tecnologia, delle singole specifiche leggi di natura, basato sulla comprensione intellettuale di queste leggi. E’ stata questa comprensione scientifica delle specifiche leggi di natura e della loro applicazione tecnologica che ha posto le basi per la rivoluzione industriale, in cui uno sviluppo sempre più rapido è diventato possibile con l’uso di macchine e tecnologie sempre più sofisticate. La rivoluzione industriale ha tuttavia portato ad una civiltà fortemente dipendente dalle macchine, fino al punto di sottrarre alla vita una parte della sua naturale autosufficienza e dignità.
Al contrario, la scienza completa del campo unificato e le sue tecnologie pratiche hanno reso possibile, mediante l’approccio soggettivo della Scienza Vedica di Maharishi, l’utilizzo spontaneo del potenziale totale della legge naturale, per arricchire tutti gli aspetti della vita in modo completamente equilibrato ed olistico, e offre i mezzi per realizzare qualsiasi cosa mediante il semplice e spontaneo meccanismo del desiderare. Questo livello supremo di realizzazione e di autosufficienza, basato sull’uso spontaneo del potenziale totale della legge naturale, all’opposto dell’applicazione tecnologica di specifiche singole leggi di natura, pone le basi per una rivoluzione post-industriale verso una civiltà basata sul campo unificato – una civiltà basata su una completa conoscenza e applicazione pratica del campo unificato di tutte le leggi di natura. Le applicazioni pratiche di questa completa scienza e tecnologia del campo unificato alla salute, all’educazione, alla riabilitazione e alla pace nel mondo hanno già dimostrato di essere in grado di produrre una qualità di vita e di civiltà molto superiore a quella che si può raggiungere attraverso l’approccio oggettivo della sola scienza moderna.. Opporsi a un tale approccio perché si tratta di una metodologia soggettiva, non solo non è scientifico, ma è anche disumano.
Fortunatamente l’approccio empirico della scienza moderna ha tutti i mezzi per distinguere tra fatti e fantasia, e per valutare oggettivamente l’efficacia di qualsiasi approccio mediante i suoi mezzi empirici di ricerca. Si è perciò ottimisti che, col tempo, in sempre maggior numero gli scienziati siano attratti a studiare questo approccio soggettivo della Scienza Vedica, la profonda conoscenza e le tecnologie pratiche che essa mette a disposizione. Con la conoscenza completa del campo unificato e della sua dinamica autointeragente fornita dalla Scienza Vedica, la fisica moderna raggiungerà un livello di realizzazione impossibile da ottenere mediante le sue attuali metodologie, limitate e oggettive. Nel corso del tempo essa farà crescere la qualità della vita nella società, fino a un livello di dignità e di suprema realizzazione senza uguali nella storia dell’uomo – una civiltà, basata sul campo unificato, che può godere del Paradiso sulla Terra.
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