Ho appena ricevuto una E- mail con una petizione circa il nucleare in Italia che allego al solo scopo di avere indicazioni se quanto detto è corretto o meno.
Personalmente ho paura dei reattori nucleari e come progettista industriale so bene che un incidente può sempre accadere , vedi ad esempio diossina di Seveso o il deragliamento del treno con cisterna di GPL a Viareggio , senza contare Cernobyl e gli innumerevoli incidenti avvenuti nel mondo agli impianti nucleari.
Il problema degli incidenti nel campo nucleare possono avere proporzioni enormi nessun progettista/scienziato potrà dire che tali impianti sono assolutamente sicuri perché un margine di rischio c’è sempre .
Tale margine compensa i vantaggi del nucleare visto le enormi ripercussioni che può avere?
In linea di massima ho sempre accettato le nuove soluzioni tecnologiche e quando ho potuto le ho applicate. Lavoravo alla progettazione delle cockerie che producevano gas ed i pericoli di esplosione erano sempre presenti , però con gli anni gli operatori in campo li conoscevano molto bene perché gli erano stati tramandati dai padri o dai nonni e quindi erano sempre vigili . Noi viviamo in Italia dove è facile per denaro utilizzare le stesse radiografie delle saldature , ovviamente taroccate .
A distanza di anni esistono in Italia delle discariche nelle quali i prodotti radioattivi sono mescolati con altri materiali .
In conclusione ho paura che gli impianti siano potenzialmente pericolosi e con una grado di pericolosità elevatissimo qualora si verifichino dei fattori non previsti .
Abbiamo visto cosa è successo alla Thyssen , per l’incidente costato la vita a 7 operai morti nell’incendio che si sviluppò la notte del 6 dicembre 2007 sulla linea 5. Le fiamme però si sono fermate a qualche metro ma le radiazioni impestano molti, molti Km2
Vi è poi l’incognita dell’errore umano ,vedi deragliamenti e scontri fra i treni. Pochi giorni fa c'e stato uno scontro ferroviario a causa del macchinista che era sceso dal treno posto su rotaie in discesa.
16 11 2009
PETIZIONE POPOLARE
Al Presidente della Repubblica,
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera Deputati,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Parlamentari tutti
NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE
Noi cittadini e cittadine italiane, visto il “Piano Triennale per lo Sviluppo”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia “il ritorno all’energia nucleare”, facciamo presente che:
a. Il popolo italiano ha votato...
... a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).
b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall'estero: l’uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.
c. Non esiste il nucleare “sicuro” e “pulito”: i reattori di “quarta generazione” sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di “terza generazione” che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c'è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.
d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull'energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull’energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,1% (un millesimo) del territorio nazionale (utilizzando un decimo di tetti, pensiline, barriere autostradali ecc.) per soddisfare il 20% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.
e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l’ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L'unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l'Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.
Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.
I firmatari sono informati, ai sensi dell’art. 13 decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 [Codice in materia di protezione dei dati personali], che promotrice della petizione è la lista civica nazionale PER IL BENE COMUNE con sede nazionale in Ferrara, Piazzale Stazione 15 , e che possono esercitare i diritti di cui all´art. 7 del codice della privacy scrivendo al responsabile del trattamento dati personali dott.ssa Benini Monia. I dati personali verranno trattati per le sole finalità della presente petizione.
Firmare la petizione alla pagina sotto indicata…
http://www.perilbenecomune.net/index.php?mod=petition