L’ incontro tra occidente e oriente
Bohm e Krishnamurti David Bohm ha capito l'affinità tra il suo crescente interesse per l'olismo a livello atomico e l'insistenza di Krishnamurti sul fatto che tutte le relazioni del cosmo devono essere viste olisticamente, perché fondamentalmente nel cosmo non esistono divisioni.
Krishnamurti sostiene che ognuna delle nostre coscienze individuali è una manifestazione dell'intera coscienza umana, con tutta la sua storia, le sue percezioni e interazioni con la natura. Quindi l'osservatore è la cosa osservata.
Bohm afferma che : “L'intero universo... deve essere compreso come una singola totalità indivisa.”
A metà degli anni '60, in parte come risultato della sua associazione con Krishnamurti, Bohm ha cominciato a sviluppare la sua teoria dell'ordine implicato della totalità. Bohm qualche volta usa la metafora dell'ologramma per spiegare la sua teoria. Un ologramma è un'immagine fotografica prodotta da una luce laser. L'immagine viene immagazzinata su una lastra fotografica e poi ricreata illuminando con un laser la lastra per creare un'immagine tridimensionale. Curiosamente, se illuminiamo col laser una piccola parte tagliata via dalla lastra fotografica originaria, l'immagine che compare è ancora l'intera immagine anche se con qualche dettaglio in meno. In altre parole, ogni parte ha implicitamente trattenuto l'informazione del tutto.
La coscienza implicata del Tutto
Una delle più strabilianti applicazioni dell'ordine implicato è la nuova comprensione della relazione tra mente e materia. Gli scienziati sono arrivati a credere che la coscienza umana sia il risultato di una lunga evoluzione in cui gli atomi semplici si sono raggruppati tra di loro in forme sempre più complesse, dalla singola cellula ai rettili, dalle scimmie all'Homo sapiens coi loro cervelli ricchi di corteccia.
La teoria del campo unificato e il paradigma olistico
La teoria del campo unificato (Unified Field Theory) - una serie di equazioni capaci di riunire le varie leggi della natura - fu il sogno di Einstein e dei fisici contemporanei. Nella teoria del campo unificato ritroviamo la stessa tendenza all’unità che caratterizza il paradigma olistico. Tale tendenza, che nel pensiero orientale è profondamente intrisa di spiritualità, nella fisica conserva un approccio razionale e analitico. La spinta all’unità rimane tuttavia analoga.
La ricerca del campo unificato, iniziata da Einstein, è continuata. Allo stato attuale tre delle quattro forze sono ormai praticamente unificate, solo la forza di gravità continua ad eludere le ricerche. Il primo passo venne fatto nel 1967-68 dal fisico pakistano Abdus Salam, dell'Università di Fisica di Trieste, e dal fisico americano Steven Weinberg, che riuscirono ad unificare l'elettromagnetismo e l'interazione debole nella teoria elettrodebole. Quest'ultima sta per essere unificata alla forza nucleare forte dalle Teorie della Grande Unificazione (Grand Unification Theories), o Teoria del Tutto (Theory of Everything). Di nuovo ci troviamo di fronte a ipotesi scientifiche che riflettono il concetto di Unità Originaria da cui tutto si è sviluppato.
La teoria del campo unificato e gli studi dei fisici della M.I.U.( Maharishi International University)
Grazie alla teoria della "Superstring" o "Supercorda" (Green, Schwartz ed altri, 1983, tuttora in evoluzione), i fisici si ritrovano vicinissimi ad una teoria completa e definitiva di unificazione dei 4 tipi fondamentali di campo o forza naturale (gravitazionale, elettromagnetico, nucleare forte e debole). Tale teoria sarebbe capace di spiegare ogni manifestazione della realtà naturale in termini di un'unico campo basilare, come già presagito da Einstein, che fu il primo a parlare di "campo unificato".
Oggi gli scienziati sanno che l'attività mentale nell'uomo è riconducibile a processi chimici e fisici che avvengono a livello molecolare, atomico, e presumibilmente anche sub-atomico nel sistema nervoso, vale a dire nell'ambito di validità della meccanica quantistica, a livelli prossimi alla sfera di azione diretta del "campo unificato".
Poiché dal "campo unificato" si dispiegherebbe ogni manifestazione in natura, è ragionevole ricercare la sua relazione con la mente dell'uomo. Questo è il principale campo di ricerca della M.U.M., Maharishi University of Management (già M.I.U., Maharishi International University), Fairfield, Iowa, U.S.A., con cui collaborano o hanno collaborato prestigiosi scienziati (compresi fisici come il prof. Josephson, premio Nobel; il prof. Wigner, celebre fin dagli anni '20; il prof. Hagelin, noto per i suoi studi sulle teorie di unificazione; il prof. Sudarshan; ecc.).
La M.U.M. ritiene che la "consapevolezza" o "coscienza" sia una proprietà che emerge direttamente dal "campo unificato", ovvero dai livelli fondamentali della realtà naturale (Maharishi, 1982). Questa ipotesi audace risulta verosimile e fondata in base alle attuali conoscenze della fisica, e sembra avvalorata dai notevoli risultati pratici (oltre che teorici) ottenuti dalla M.U.M. sul funzionamento della mente e del sistema nervoso.
Pier