Quando facevo gli ultimi anni di università, mi sono trasferito a Verona, sessione di Padova per la medicina, e sono stato ospitato da dei miei lontani parenti i quali mi hanno messo a disposizione una camera in Via Carducci.
Venendo a sapere che li vicino abitava una vecchietta di 103 anni, espressi il desiderio con la Sig. Leso (mia lontana parente) di andarla a trovare.
Riuscii nel mio intento pensando di confermare le mie aspettative.
Facevo il sesto anno di medicina e già mi interessavo di erbe medicinali.
Ebbene sapete cosa mi aspettavo: che mangiasse aglio e cipolla, facesse una dieta priva di grassi animali, in sostanza una dita molto sana.
Quando entrai nella cucina dell’anziana, incontrai subito sua figlia Maria di 83 anni che la accudiva.
Ma quello che mi colpì furono dei grossi mozziconi di sigaro presenti un po’ ovunque, oltre a sigari interi presenti sulla tavola.
Tengo a precisare che erano sigari e non sigarette, ma sigari tipo Toscani.
Sua figlia poi mi portò dalla centenaria la quale stava fumando un sigaro, ed allora feci alla figlia alcune domande.
Io “Ma sua madre da quanto tempo è che fuma?”
Figlia: “ Io l’ho sempre vista fumare, credo comunque che fumi da quando aveva vent’anni”
Io “ ma non le manca il fiato quando aspira questi sigari”
Figlia: “al contrario, certe notti le manca il fiato e chiede un sigaro, e subito il fiato le ritorna”
Io: “Mi dica cosa mangia”
Figlia “Guardi mia madre va matta per la carne di maiale, soprattutto la mortadella, ma usiamo anche molto strutto”
Io: “ E usate anche aglio e cipolla”
Figlia “ Per carità, non li può neppure vedere”
Poi la Sig Maria si è avvicinata alla madre, questa le ha preso le mani ed ha detto “ Come hai le mani fredde Marietta, curati, curati che hai tutta la vita davanti”
Sono andato via un po’ sconcertato ed ho concepito l’idea che tutto è estremamente relativo.
L’esperienza dell’ultracentenaria non mi ha indotto a fumare, eccetto quando ero a Velo, solo allora mi ero preso una pipa per un certo tempo.
Ma credo che nella nostra vita incidano sempre un infinità di fattori, per cui è sempre difficile trarre delle conclusioni assolute, in qualsiasi campo.