I risultati di una ricerca internazionale-
ArchivioStampa - Da televideo Rai del 13 9 21
Più facile ascoltare 'musica' dell'universo Scoperto metodo per intercettare onde gravitazionali
Ora potrebbe essere più facile ascoltare la 'musica dell'universo': una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Nature Physics ha individuato un metodo che rende più facile intercettare le onde gravitazionali, ossia le increspature dello spazio-tempo previste da Einstein e provocate da fenomeni violenti, come la nascita di buchi neri.
L'autore è il gruppo Lsc (Ligo Scientific Collaboration), che comprende una rete di interferometri fra Stati Uniti ed Europa, di cui fa parte Virgo, a Cascina (Pisa). L'Italia vi partecipa con Innocenzo Pinto e Maria Principe, dell'università del Sannio, e il finanziamento dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
''Se immaginiamo due masse puntiformi che cadono liberamente in un campo gravitazionale la loro distanza resta costante, mentre subisce oscillazioni se lo spazio in cui si muovono e' increspato da un'onda gravitazionale'', spiega Pinto. In un interferometro, prosegue, gli specchi si comportano come due masse in caduta libera e un fascio di luce laser misura le oscillazioni. Queste danno segnali debolissimi e per ascoltarli va ridotto il disturbo generato da altre fonti di rumore (come quello sismico, quello termico degli specchi e perfino quello della luce, generato dalle fluttuazioni dei fotoni nel laser).
Il gruppo Lsc è riuscito a ridurre il rumore di fondo e le nuove tecniche saranno ora applicate agli interferometri Ligo e GEO600 situato in Germania, a Sarstedt. Il gruppo italiano ha contribuito a ridurre il rumore degli specchi, dovuto all'agitazione termica degli atomi. ''Abbiamo elaborato - ha detto Pinto - la ricetta per realizzare specchi col minimo rumore'', 'dosando' sulla base di modelli matematici le miscele di ossidi vetrosi che ne costituiscono il rivestimento.
Osservare le onde gravitazionali è cruciale per studiare l'universo: i fisici lo immaginano costituito da isole delle quali oggi è possibile vedere solo la superficie perché i mezzi di osservazione disponibili utilizzano solo le radiazioni elettromagnetiche (nel visibile, ai raggi X e gamma, microonde, radio), che vengono assorbite dalla materia. Perciò è ancora impossibile riuscire a vedere che cosa c'è al centro delle isole, ad esempio nel cuore delle galassie in cui si ritiene si trovino buchi neri supermassivi: le radiazioni elettromagnetiche vengono assorbite prima di raggiungerci. Per osservare questi fenomeni è quindi necessario utilizzare radiazioni più penetranti, come neutrini e onde gravitazionali.